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Assemblea CGIL. Merola: “Non mi chiamo Virginio Monti”

La crisi del lavoro al centro dell'Assemblea dei delegati CGIL di oggi. Il Segretario Danilo Gruppi chiede al Sindaco la "fondazione di comunità" e alla Camusso lo sciopero generale

Un’assemblea complessa quella dei delegati CGIL al teatro Manzoni di Bologna che, forse per questa ragione, ha richiesto la presenza del Sindaco Virginio Merola e del Segretario Generale Susanna Camusso. Come da previsioni, un autunno duro per il mondo del lavoro che fronteggia sul nostro territorio circa 80 mila iscritti ai Centri per l’impiego, altissimo ricorso alla Cassa integrazione e che quindi porta con sé il rischio di rottura sociale.

Assemblea CGIL: Susanna Camusso a Bologna insieme a Merola

DOPO MONTI, SOLO MONTI. Apre la giornata Danilo Gruppi, Segretario CGIL di Bologna, che, contrariamente al Premier, non vede soluzioni in tempi brevi: ”La sortita di Monti attiene alla sfera delle visioni, più che a quella delle previsioni“. Seppur meritevole di un elogio, per aver restituito all’Italia reputazione e sobrietà “dopo Monti non ci può essere Monti stesso”.

SCIOPERO IL 28 SETTEMBRE. “Un governo politico dunque che non indebolisca il “pubblico”, ma che lo veda al contrario con il ruolo di regolatore. Lavoro stabile, di qualità e tutelato, pensioni decenti, secondo Gruppi, in contrasto ovviamente con la “pessima” riforma Fornero. E non è tutto, dopo lo sciopero dei lavoratori del pubblico impiego del 28 settembre, uno sciopero generale possibilmente unitario, ma anche e solo come CGIL: per il lavoro, un nuovo fisco e per la modifica del nuovo regime previdenziale.

MEROLA TAGLIA COME MONTI. Rispondendo al collega Alberani, segretario Cisl, per aver paragonato Merola a Monti per via dei tagli, Gruppi chiede alla Cisl il motivo per il quale non sciopererà il 28. Un apprezzamento alle propose di rilancio del sindaco di Bologna, ma con una richiesta: "la costituzione di una Fondazione di Comunità”, ovvero un fondo territoriale per scuola pubblica, con evidente riferimento alle polemiche e al referendum sui finanziamenti alle private, alloggi a canone calmierato, supporto alla non autosufficienza, impiego in attività socialmente utili per i senza lavoro, in altre parole welfare.

MEROLA: NON SONO IL SINDACO MANAGER. “Non mi chiamo Virginio Monti” tra le prime battute del vigoroso intervento del Sindaco dal palco.  In accordo con Gruppi sulla necessità di un governo politico dopo l’attuale, chiede reddito minimo garantito e loda la pazienza e la fedeltà fiscale dei bolognesi, tra le città virtuose che paradossalmente rischiano di vedere ridotti i proprio servizi. E’ dunque blocco delle assunzioni e tagli, 5 milioni del 2012 e 30 nel 2013. “Siamo in un’economia di guerra” è il monito e, prima di inasprire lo scontro, propone riforme dal basso: Imu ai comuni, amministrazione pubblica efficiente, no ai tagli lineari e richiesta di unità. “Non diamo soldi alle scuole private, ma a chi accetta di convenzionarsi con il Comune!”. E per essere stato accusato di adottare il metodo Brunetta, per aver chiesto le “pagelle dei propri dipendenti”, è dura ed emozionata la risposta di Merola: “Non sono il sindaco manager della competitività tra dipendenti, ma degli uomini e delle donne che fanno il Comune di Bologna”.

“Mi auguro che questo suo ottimismo voglia dire che il governo si appresta a varare provvedimenti per lo sviluppo", è il commento di Susanna Camusso alla frase del premier sull’uscita dalla crisi. E non si esclude lo sciopero generale:”n stiamo discutendo”. “In questi 30 anni abbiamo assistito ad uno spostamento dagli investimenti produttivi agli investimenti in finanza e immobili. Forse anche le imprese devono ragionare su come si propongono in futuro".  E sulla disoccupazione: "Ho grande attenzione alla percentuale della disoccupazione, con intere generazioni entrate nel mercato del lavoro solo con la precarietà, o che non sono riuscite ad entrare. Ci sono tutti i problemi legati al credito, alle difficoltà di una recessione che continua, a una politica di rigore che in realtà ha tagliato risorse".

ARTICOLO 18. Numerosi gli interventi dei delegati, ma con un unico leit motiv: rispetto degli accordi sindacali, pensioni dignitose, scuola pubblica e soprattutto un vivace Gianni Bartolini, della Magneti Marelli, che, fiero di appartenere alla Fiom CIL, chiede anche il ripristino dell’articolo 18, riscuotendo un buon successo in sala.

LAVORATORI ALCOA. A margine dell’Assemblea, questa la posizione di Camusso sui lavoratori dell’Alcoa: “Ci attendiamo che ci sia anche da parte delle forze politiche quella rivendicazione nei confronti del Governo, perché non ci si limiti a dire se ci sono offerte o meno. Ma si dica concretamente come si dà futuro all'Alcoa". A seguito dell’incontro di ieri, tra sindacati e politici su tavoli separati: "Ha rappresentato un punto importante di rassicurazione rispetto a quei lavoratori, che è necessario… E' l'ennesima dimostrazione di una maggioranza eterogenea che non permette di fare scelte per questo paese".
Corrado Passera Ministro del Centrosinistra. “Sono poco appassionata su dove andranno i ministri del Governo Monti", così il Segretario Generale Cgil sull'ipotesi di Corrado Passera Ministro di un eventuale Governo di centrosinistra. "Penso che il tema che dovrà attraversare la campagna elettorale è se esiste una ricetta diversa da quella che il rigore ci ha proposto e non ci ha portato fuori dalla recessione".


 

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