Favia sul M5S: "Siamo in ritardo anche con le liste per le politiche
Un'altra denuncia dal consigliere grillino in Regione: "Parlarne è un tabù, ma il Movimento è in ritardo, anche organizzativo. Si è dormito per mesi sui nomi"
Si torna a parlare del grillino Giovanni Favia, e questa volta non è un fuorionda, bensì un post su Facebook a riaccendere le polemiche sulla preparazione del Moovimento. Se la "gaffe" televisiva del consigliere regionale denunciava la scarsa democrazia all'interno del Movimento, oggi torna ad attaccare i vertici Cinque Stelle sui tempi della politica.
ANCORA NESSUNA CERTEZZA SULLE LISTE. "Siamo in un ritardo pazzesco", scrive infatti su Facebook riguardo all'organizzazione delle liste per le prossime politiche: "Sembra quasi che parlarne sia un tabu. In realtà questo paese in queste elezioni si gioca tutto e noi dobbiamo fare ogni passo con la massima attenzione e confronto, ma soprattutto con trasparenza e senza canali di comunicazione privilegiati stile partituncolo". Lo spunto, scrive Favia, nasce dalla notizia che "lo staff sta preparando i delegati di lista per presentare, collegio per collegio, il Movimento Cinque Stelle alle elezioni nazionali". Ma "io non so nulla e nemmeno Andrea", prosegue Favia, riferendosi al collega in Regione Andrea Defranceschi.
PROBLEMI ORGANIZZATIVI PER FAVIA. Continua Favia: "non so se da Casaleggio abbiano telefonato a qualcuno in particolare nella nostra regione e non so se questo qualcuno abbia avuto il buon senso di condividere con trasparenza l'informazione, come hanno fatto in Campania. Spero almeno - aggiunge ancora il consigliere - che non abbia fornito i nomi senza dirlo a nessuno". Per Favia, inoltre, il problema è anche organizzativo: "Lo staff (stando a quanto ho letto in rete in merito alla Campania) ha chiesto di avere i due nomi nell'arco di una giornata. Non capisco tutta questa fretta, quando si è dormito per mesi". Da queste basi l'amara conclusione: "Siamo in un ritardo pazzesco. Perché abbiamo sprecato tutto questo tempo? Le comunali di solito iniziamo a prepararle un anno prima, confrontandoci sul metodo ed ascoltando i cittadini ed i risultati non sono mancati. E queste elezioni sono molto più grosse".
