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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Lega Nord, Veronesi: “Bernardini non si è posto il problema. Ma sapeva”

Alberto Veronesi riparte da Zola Predosa. Il 28 il primo incontro per cui si raccolgono adesioni. E Bernardini? "Io avevo fatto notare irregolarità, ma lui non ha mai fatto niente"

Gli “espulsi” emiliani della Lega Nord si organizzano e chiamano Maroni per invitarlo alla prima iniziativa pubblica delle persone che si raccolgono intorno ad Alberto Veronesi (candidato alle regionali 2010 e grande accusatore della Lega a Bologna). L'appuntamento è fissato per sabato 28 in un albergo di Zola Predosa, alle porte della città, al quale sono stati invitati anche esponenti di altre regioni e nei prossimi giorni partirà l'invito formale a Roberto Maroni: “Aspettiamo sabato per capire quante e quali adesioni avremo raccolto, numeri e rappresentanze. Poi manderò un invito via telegramma a Maroni”. Ci saranno consiglieri comunali provinciali e regionali, ma l’incontro, fanno sapere, è aperto a tutti coloro che “Non hanno un pensiero centralista e credono nel federalismo”.

"Mi fa piacere - ha detto - che uno come Manes Bernardini abbia voglia di metterci la faccia, ma non può certo dire di non essere a conoscenza di quello che è avvenuto nella Lega". Queste le parole di Veronesi nei confronti del consigliere comunale. Ma va oltre: “Avevamo notato e parlato delle anomalie delle Regionali del 2010 quando all’epoca io non potevo sapere, quindi anche lui era al corrente, ma una volta eletto ha risolto tutti i problemi. Però sullo stesso piano chi fa e chi omette”.

LOTTE INTESTINE. E fra Bernardini e a Borgonzoni? “E’ una storia vecchia, o stai con Bernardini o con la Borgonzoni, si sapeva da tempo, da quando le sedi erano tre e distaccate: Casalecchio (sede provinciale), via Malcontenti (le chiavi le aveva Lucia Borgonzoni) e via Pietralata (le chiavi le aveva Bernardini). Ma sarà lei a soccombere visto che sta dalla parte del “Cerchio Magico”.

L’APPUNTAMENTO A ZOLA PREDOSA. Gli “espulsi”, per ora, hanno intenzione di stare alla finestra ed aspettare per capire quale sarà il nuovo corso della Lega. "Al di là delle differenze fra singoli e gruppi - ha spiegato Veronesi - ci raccogliamo attorno a tre punti: la democrazia diretta, l'azzeramento degli sprechi e il no al finanziamento pubblico ai partiti. Per fare politica non ci vogliono i soldi, ma gli spazi che, nel caso, possono essere rimborsati dallo Stato. Noi rimaniamo legati al federalismo di Miglio, senza cavalcare temi come la xenofobia o gli argomenti più beceri che sono serviti per prendere qualche voto". Per il momento, però, Veronesi (che non è ancora stato chiamato dalla Procura di Bologna per riferire delle accuse) e i suoi staranno in attesa.


 

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