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"Marzabotto, simbolo della codardia e banditismo partigiano”: bufera su Argentieri

Attacchi da più parti per le parole spese dal candidato sindaco di Vergato in un video di qualche tempo fa. Lui chiede scusa: "Non c'è mai stata intenzione di offendere la memoria dei martiri e della cittadinanza"

Infiamma una nuova polemica a Vergato, dopo i fatti legati alla statua di Luigi Ontani. Stavolta nel mirino sono finite le dichiarazioni del candidato sindaco della lista “Vergato nel cuore” Giuseppe Argentieri, 48 anni, farmacista di Castel D’Aiano. Da qualche giorno infatti ha iniziato a circolare un video del 2017 durante il quale, dal palco del congresso fondativo del Movimento nazionale sovranista a Roma, Argentieri dichiara (testuali parole): “Sono consigliere comunale a Vergato che confina con Marzabotto: immagino tutti conosciate Marzabotto che è stato elevato come simbolo della codardia e banditismo partigiano elevato ad eroismo”.

Parole che hanno subito suscitato sdegno da più parti, a partire dal sindaco di Marzabotto Romano Franchi che attraverso la sua pagina Facebook ha dichiarato: “Ritengo che questa affermazione si commenti da sola. Non è degna neppure di una minima considerazione, non fosse altro per l’offesa che arreca alla memoria delle tante vittime innocenti ed ai loro familiari del più vile sterminio di popolo ed ai partigiani della brigata Stella Rossa. Un solo invito al nostro: studi la storia e prima di parlare di Marzabotto si sciacqui la bocca”. In questo territorio, nella zona di Monte Sole i nazifascisti nel 1944 si macchiarono di una delle più gravi stragi civili della seconda guerra mondiale, uccidendo circa 1800 persone, soprattutto donne e bambini.

A poco è servito che nelle scorse ore il diretto interessato abbia affidato alla pagina Facebook della lista “Vergato nel cuore” le considerazioni in merito: “Al fine di evitare ogni strumentalizzazione elettorale - ha dichiarato Argentieri- chiedo scusa se involontariamente alcuni anni fa posso aver urtato la sensibilità di quanti hanno a cuore una memoria condivisa sulle vittime della strage di Marzabotto e di tutti gli altri caduti per mano delle forze nazi-fasciste che hanno colpito molte famiglie del nostro Appennino tra cui la mia. Dichiaro che non c'è mai stata alcuna intenzione di offendere la memoria dei martiri e della cittadinanza di Marzabotto”. Argentieri si spinge oltre chiedendo anche di essere ricevuto dal Comitato Regionale per le onoranze ai caduti di Marzabotto per assicurare personalmente che non verrà mai meno da parte mia e della lista "Vergato nel Cuore" il rispetto e l' onoranza alle vittime che hanno pagato con la vita la conquista della libertà del nostro paese”.

Ma la condanna alle dichiarazioni del 2017 arriva anche dal consigliere regionale Igor Taruffi, capogruppo di Sinistra Italiana, che ha così stigmatizzato le esternazioni di Argentieri: “Parole su Marzabotto vergognose e offensive, ancora più gravi se pronunciate da chi riveste ruoli istituzionali in un territorio che ha drammaticamente conosciuto l'occupazione nazi-fascista. Ancora una volta gli esponenti di questa destra becera, che alle elezioni spesso si nascondono dietro al civismo, hanno passato il segno.Riferirsi a Marzabotto in questi termini è inaccettabile”.

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