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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Saviano “bolognese”. Il Centrodestra diserta cerimonia

Il sindaco Virginio Merola ha conferito a Palazzo d'Accursio la cittadinanza onoraria a Roberto Saviano: "Contento di ricevere questa cittadinanza da un bolognese meridionale come me"

Dopo l’incertezza sulla location ideale e istituzionale, la cittadinanza a Saviano è stata conferita, ma la cerimonia è stata disertata da Pdl e Lega, solo la Scarano in aula. Lo scrittore impegnato nella lotta alle mafie ha commentato: “Sono contento di diventare bolognese e di ricevere questa cittadinanza da un bolognese meridionale come me. La dedico tutti i meridionali che hanno partecipato alla costruzione dell'Emilia Romagna e di Bologna e come loro spero di apprendere da questo territorio il senso di abnegazione vissuto con spirito di disciplina e allegria".

Ecco il discorso pronunciato da Virginio Merola in Consiglio:

"E’ per me un onore avere qui oggi Roberto Saviano. La  cittadinanza onoraria a Roberto fu conferita dal Consiglio comunale nel gennaio  2009, e finalmente ne arriviamo alla consegna. L'appuntamento di oggi  è  un  gesto  concreto per testimoniare che Bologna sta vicino ad una persona  che  lotta  contro  la criminalità organizzata e attraverso le sue parole  risveglia la coscienza sociale su questi temi. Lo stesso motivo per cui  in  questo stesso Consiglio comunale, insieme alle scuole della città, abbiamo incontrato il Sindaco di Pollica - città con la quale stringeremo a breve  un  gemellaggio  –  assieme  al fratello dell’ex Sindaco di Pollica, Angelo  Vassallo,  trucidato  dalla  camorra.  Una  notizia  importante  ha preceduto  l'arrivo  di  Saviano a Bologna. Da ieri è operativa una sezione della   DIA   a  Bologna,  a  dimostrazione  di  quanto  Governo,  Procura, Prefettura, Comune di Bologna, Provincia e Regione siano schierate in prima linea  nel  contrastare  la  criminalità  organizzata. Il Comune ha messo a disposizione gli uffici per farlo.


PDL E LEGA DISERTANO. Pdl e Lega Nord hanno disertato la cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria di Bologna a Roberto Saviano. In aula (dove anche i gruppi del centrosinistra erano a ranghi molto ridotti) c'era solo la vicepresidente del consiglio comunale leghista Paola Scarano. Ieri il centrodestra aveva polemizzato con la giunta per la scelta, poi modificata, di premiare Saviano non in Comune ma all'interno di un appuntamento del festival di 'Repubblica', in corso in città in questo fine settimana. Nel pomeriggio l'amministrazione aveva poi deciso di spostare la cerimonia nella sala del consiglio comunale. Nel suo discorso Saviano si è rivolto proprio al 'Carroccio': "Capisco che alcune forze politiche si siano infastidite per questa mia cittadinanza, l'ennesimo terrone che viene a Bologna e diventa cittadino", ha detto, dicendosi "però contento in qualche modo per avermi spinto in questa sala meravigliosa, per affreschi e per storia: era giusto - ha proseguito Saviano - non ricevere la cittadinanza in piazza perché avrei rinunciato a questo luogo così bello". Lo scrittore ha dedicato il riconoscimento agli immigrati meridionali "che hanno partecipato alla costruzione di Bologna e dell'Emilia-Romagna e hanno ricevuto come insegnamento l'abnegazione e la resistenza, come dimostrato anche durante il terremoto".

MEROLA: NESSUNO AL SICURO DALLE MAFIE. Le  mafie, come ci insegni, sono un fenomeno sovranazionale esteso in tutto il  Paese,  nel  nostro  Nord produttivo come nel nostro Sud, e nessuno può ritenere  che la propria azione amministrativa, la propria comunità, sia al sicuro. Nessuna sottovalutazione è possibile, in particolare oggi, momento in  cui  nei  nostri  territori  si  cominciano  a  gettare  le basi per la ricostruzione  dopo  il  terremoto.  Ce l’ha ricordato nei giorni scorsi il Procuratore  Capo  di  Bologna, Roberto Alfonso, dicendo: “La ricostruzione farà  arrivare  in  Emilia-Romagna  tanto denaro e sarà una buona occasione anche per la criminalità organizzata, che non vorrà sicuramente mancare”. Non  dobbiamo  dunque sentirci immuni, ma reagire uniti come stiamo facendo per  le scosse che hanno colpito la nostra terra in queste settimane. E’ il momento  che  l'orgoglio  civico  emiliano  ci  renda tutti più forti e più vigili, di ricostruire nella trasparenza e nella solidarietà contrastando i tentativi di infiltrazione mafiosa.
Già  nel  2011 la Regione Emilia-Romagna ha approvato una legge che prevede interventi  a  sostegno  della  prevenzione alle infiltrazioni mafiose e la diffusione  della  cultura  della legalità da realizzarsi in collaborazione con Comuni, Province, Università, scuole, Forze dell’ordine, magistratura, associazionismo e società civile nel suo insieme.

Nel suo primo anno di vita questa legge ha portato alla realizzazione di 38 iniziative su base regionale per un finanziamento pari a oltre 2 milioni di euro. A  Bologna,  con questi contributi, realizzeremo attraverso una rete tra Forze  dell’ordine e associazioni di categoria iniziative condivise di prevenzione e contrasto  all’infiltrazione  mafiosa  nel  settore  del commercio,  nonché  per  tenere  sotto  controllo  l’espansione  del  gioco d’azzardo.  Importanti  protocolli  d’intesa per il controllo degli appalti sono  stati  attivati. Inoltre il Liceo Minghetti di Bologna ha organizzato sei  incontri  con  i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni che  collaborano  al  progetto per conoscere da vicino la lotta alla mafia.
Sono  in  programma  uscite   didattiche  sui   terreni  confiscati  in Emilia-Romagna  e un viaggio di istruzione in Sicilia come forma di turismo etico  a  sostegno  di  chi  ha  detto no alla mafia, in collaborazione con l’associazione Addiopizzo. Ma  è  soprattutto  ai  giovani  che dobbiamo rivolgerci. Nel corso della “ Giornata della Memoria e dell’Impegno in Ricordo delle Vittime delle Mafie” ho  detto  ai  ragazzi,  che  qui a Bologna si sono incontrati, che ritengo molto  importante  che  sia la società, e in particolare siano i giovani, a dover  reagire  ai  soprusi  della  criminalità  organizzata.  Così  come è importante  la  determinazione  nelle azioni di contrasto, che deve restare una  priorità  delle  Istituzioni,  della  magistratura  e  delle  Forze di Polizia,  insieme ai cittadini, alla scuola, e alle associazioni economiche e  sociali  della  nostra  comunità. E bene ha fatto la nostra Università a realizzare  un  master  in  “Gestione e riutilizzo dei beni confiscati alle mafie”,  intitolato a Pio La Torre. Un percorso di studi che mira a formare professionalità,  in  campo  pubblico  e  privato,  in  grado  di gestire e custodire il bene confiscato alla mafie; interagire con l’Agenzia Nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla  criminalità  organizzata.  Qui, a Bologna, in questo senso vogliamo costituire  un  Osservatorio  per la legalità, che vorremmo ospitare in uno dei   primi   beni  confiscati  alla  mafia  che  entreranno  nelle  nostre disponibilità.  Vogliamo  creare  un  punto di riferimento cittadino per la realizzazione di percorsi formativi  rivolti  agli  studenti  e  alla sensibilizzazione  della cittadinanza su questi temi, insieme alle numerose attività già organizzate nelle scuole, in rete con l’associazione Libera Terra.

Oggi  più  che  mai,  in  un  mondo  dove  la  cosa più globalizzata, nella percezione  dei  cittadini,  rischia  di essere la criminalità organizzata, dove  le  speculazioni  finanziarie fanno razzia del lavoro e delle imprese nei  territori sani,  oggi c'è bisogno di una politica sana e popolare che recuperi il  senso della realtà e  la  fiducia  nella possibilità di un cambiamento  autentico. Una  politica che sappia essere all'altezza della situazione e che  perciò sappia  rimediare ai  propri  errori,  sappia rinnovarsi allontanando i corrotti e ritrovando la capacità di dare l’esempio. Saviano ha contribuito  da protagonista a questa riscoperta della realtà, con  il  coraggio  della  verità che lo ha esposto a minacce per la propria incolumità e a limitazioni effettive della propria libertà. Bologna, Città Medaglia d’Oro al valor civile, è onorata di avere Roberto a pieno titolo fra i suoi cittadini".
 

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