Amministrative 2021, Alberani: "Sindaco di Bologna o niente. Mi metto al servizio della città ma non cerco cariche"
Il presidente di Acer ed ex segretario generale della Cisl annuncia la corsa per diventare primo cittadino: "Dopo mesi di ascolto ho stilato dei punti fondamentali. Il post Covid sarà un periodo duro e ci saranno tanti cambiamenti"
"Sono al servizio della città": è il titolo che Alessandro Alberani suggerisce per questa intervista. L'annuncio della candidatura del presidente dell’Acer ed ex segretario generale della Cisl alle prossime elezioni amministrative di Bologna (che saranno nel 2021) ha già un paio di giorni e il suo è anche il primo nome ufficiale del centrosinistra: "In politica si parla troppo spesso più dei nomi che dei contenuti e anche se può sembrare che io sia partito da poco, è bene che si sappia che non è affatto così visto che è da mesi che lavoro al progetto Bologna con voi, e adesso finalmente ha visto la luce (e ha anche un sito). Ho ascoltato la città, ho interrogato i bolognesi su vari temi e ho poi sintetizzato le conclusioni arrivando a stilare 10 punti fondamentali con in cima due parole chiave: complessità e cambiamento".
"Mi dicevano: perchè non ti butti? E alla fine l'ho fatto"
Parole che tanto sembrano avere a che fare con l'emergenza sanitaria e la crisi ad essa collegata. Come il Covid sta cambiando la politica e il linguaggio politico? "Siamo nel bel mezzo di una rivoluzione causata dal Coronavirus ed è proprio da qui che arriva la decisione di candidarmi come sindaco della mia città. Bisognerà amministrare la straordinarietà tenendo conto dei cambiamenti sociali che sono già in atto: io le vedo le file che si allungano per fare richiesta di una casa popolare. Vanno ridisegnate le priorità e almeno per i primi 2 anni bisognerà fare sostegno al reddito perchè la gente non starà bene dal punto di vista economico.
"Anche Bologna subirà gli effetti pesantissimi del Covid"
Il post Covid-19 metterà davanti a chi governa l’emergenza e la straordinarietà, perché il rischio è quello di trovare una città diversa con problemi economici per molte classi sociali. È per questo che si dovrà fare un patto con i cittadini e cittadine coordinando responsabilità istituzionali e responsabilità individuali. Il virus ha cambiato e cambierà le priorità, ma se non ci fosse fiducia nel futuro non si potrebbe ripartire e noi crediamo nel messaggio il futuro è già oggi. Una nuova città deve avere nelle sue fondamenta i valori, la propria identità e la sua storia; deve essere capace di rispettare le diversità, costruendo ponti e realizzando percorsi educativi. Ecco perché a capo delle 10 tematiche per Bologna ci sono parole chiave come: solidarietà, lavoro, sviluppo, legalità, distribuzione delle opportunità, sostenibilità, pari opportunità, sicurezza".
Quali sono dunque i 10 punti del progetto politico "Bologna per Voi"?
"1.Lavoro/impresa/sviluppo/formazione 2. Mobilità/ambiente/infrastrutture3.Nuovo welfare/sanità/scuola/Università 4.Casa/edilizia sociale/rigenerazione urbana 8. Internazionalizzazione/Europa 5. Legalità/sicurezza/vivibilità 6. Cultura / turismo / sport 7. Periferie/quartieri/ area metropolitana/riorganizzazione comunale 9. Pari opportunità/differenze/educazione 10. Comunicazione/informazione/partecipazione. E in tutto questo il tema delle donne e delle pari opportunità è trasversale e tutto".
Se non sarà eletto? “Non sono alla ricerca di un posto e se non sarò sindaco non farò l'assessore. Io sto nelle case popolari, che è il posto degli ultimi, non faccio voli pindarici".
C'è un avversario che le piacerebbe avere come competitor in questa corsa? "I tre ragazzi di cui già si parla li vorrei tutti come avversari: Matteo Lepore, Alberto Aitini e Marco Lombardo. Ho per loro una grandissima stima e penso siano dei bravissimi assessori, ognuno con le sue peculiarità. Lepore ha fatto tanto per Cultura e Sport, Aitini era partito così all'improvviso e ha preso in mano la legalità come nessuno mai aveva fatto, Lombardo ha un profilo vasto, è umile e molto capace, è dotato di una buona sensibilità politica. Sono giovani e devono farsi un po' le ossa, ma sono tutti e tre dei bravi amministratori. Vedremo come andrà il percorso democratico".
I bolognesi la conoscono? "Da quando è online il progetto Bologna con voi (e quindi pochi giorni) ho ricevuto quasi 300 email di persone che mi hanno detto di andare avanti, che loro sono con me. Ho una storia alle spalle, sono stato a centinaia di assemblee nei posti di lavoro ed è una palestra che non ti toglie nessuno. Certo che i bolognesi mi conoscono, ho una lunga storia alle spalle".
Parliamo di problemi concreti e di soluzioni come esercizio. Al centro del dibattito politico e delle preoccupazioni delle famiglie c'è il tema della scuola. Se fosse compito suo e dovesse farlo con i tempi stretti che sono poi reali (in Emilia-Romagna la campanella suonerà il 14 settembre) come risolverebbe la questione vagliando le varie ipotesi già conosciute come i banchi con le rotelle e il distanziamento? "Intanto questo è il momento di ridisegnare i tempi di vita e quindi anche quelli della scuola. Per prima cosa creerei tanti part-time che impieghino gli insegnanti precari attraverso dei doppi turni (così come ci eravamo bene organizzati ai tempi del baby-boom) spalmando le aule e i servizi pubblici su modelli di città ben precisi. Il Covid ci sta mettendo davanti a cambiamenti epocali".
Chi è Alessandro Alberani
Alessandro Alberani è nato a Bologna il 28.7.1955 coniugato con due figli e da sempre vive Bologna. E' diplomato in Ragioneria e laureato in Scienze Politiche all'Università di Bologna con tesi pubblicata su temi della Storia nazionale e locale. E’ stato inoltre iscritto e frequentato la facoltà di Giurisprudenza Universita’ di Bologna per due anni. Ha pubblicato saggi di storia e sulle politiche sociali ( handicap, immigrazione politiche abitative ) Dopo il diploma ha lavorato in Banca- Cassa di Risparmio in Bologna nei settori: esattoria-conti correnti –estero. E' stato impegnato nel volontario (assistenza handicap, anziani, volontario in comunità di recupero, ecc). Ha ricoperto incarichi di responsabilità nel sindacato dei bancari Fiba-Cisl a livello provinciale, regionale e nazionale. E' stato responsabile della formazione CISL a livello nazionale categoriale, docente di Formazione su progettazione formativa-organizzativa e comunicazione, responsabile per alcuni anni dei Campi Scuola formativi, direttore del corso Formazione Formatori. Ha svolto attività internazionale come docente e responsabile formativo di progetti europei su nuove tecnologie , organizzazione del lavoro , formazione professionale ( Spagna, Francia, Portogallo ecc ). Docente di formazione alla cooperazione internazionale per conto dell' Iscos nei Paesi in via di sviluppo (Brasile, Cile, Nicaragua, Bosnia, Albania ecc.) E' stato componente del gruppo europeo Ifctu-CES nella commissione Handicap e Disabilità Per dieci anni e’ stato responsabile delle politiche sociali-sanitarie-abitative della CISL di Bologna come Segretario Confederale e successivamente del mercato del lavoro. Dal 2003 è stato eletto Segretario generale della CISL di Bologna , da marzo 2013 è Segretario generale della Cisl Area metropolitana bolognese e componente del Consiglio Generale della Cisl Nazionale. Giornalista pubblicista iscritto all’ albo ordine dei giornalisti di Roma e’ Direttore della rivista " CISL notizie " Attualmente e' membro del comitato scientifico della Scuola Diocesana di formazione all'impegno sociale e politico della Veritatis Splendor della Curia di Bologna. Nel 2015 e’ stato Docente al Master in Gestione delle Risorse Umane Alma Bologna Business School- Universita’ di Bologna nel corso su negoziazione, organizzazione del lavoro e mercato del lavoro.
"Bologna con voi": il manifesto
"Il post Covid-19 metterà davanti a chi governa l’emergenza e la straordinarietà, perché il rischio è quello di trovare una città diversa con problemi economici per molte classi sociali. È per questo che si dovrà fare un patto con i cittadini e cittadine coordinando responsabilità istituzionali e responsabilità individuali. Il virus ha cambiato e cambierà le priorità, ma se non ci fosse fiducia nel futuro non si potrebbe ripartire e noi crediamo nel messaggio “il futuro è già oggi”. Per questo una nuova città deve avere nelle sue fondamenta i valori, la propria identità e la sua storia. Deve essere capace di rispettare le diversità, costruendo ponti e realizzando percorsi educativi.
Ecco perché a capo delle 10 tematiche per Bologna ci sono parole chiave come: solidarietà, lavoro, sviluppo, legalità, distribuzione delle opportunità, sostenibilità, pari opportunità, sicurezza.
Bologna, una città per tutte e tutti, dove devono convivere diritti e doveri, dove si deve unire la tradizione all’innovazione. Si dovrà partire dalla demografia che disegna i bisogni primari: il tema degli anziani e la non autosufficienza, il futuro dei nostri giovani, il rispetto delle persone più fragili, l’attenzione verso gli studenti, i diritti delle donne, l’integrazione fra culture diverse".