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Allarme bomba sotto l’Albero di Natale in Piazza: pacchi anti-Governo

Un falso allarme quello che è scattato qualche ore fa in Piazza del Nettuno per alcuni "pacchi" sospetti. A firmare il gesto "La Giovane Italia" gruppo di giovani del Pdl

Una decina di pacchetti regalo, con scritte contro il Governo, la manovra e le banche, hanno fatto scattare un falso allarme bomba questa mattina davanti all'albero di Natale allestito in Piazza Nettuno, a Bologna. A notare le scatole è stato, verso le 9, un poliziotto di quartiere, che si è insospettito e ha avvertito la centrale operativa della Questura. Sono stati fatti intervenire gli artificieri e l'area intorno all'albero è stata transennata e isolata. A quanto si è appreso, sui pacchetti c'erano varie scritte (Giovani Italia, No al Governo delle banche, oltre a riferimenti a Ici e Imu), ma all'interno non c'era nulla. Sotto l'albero era stato anche sistemato un piccolo fantoccio con la scritta 'Bce' e il cuore trafitto da una spada. Ultimate le verifiche, la situazione è rapidamente tornata alla normalità.

GLI AUTORI DEL GESTO. A firmare la protesta la 'Giovane Italia', il movimento dei giovani del Pdl che nella notte ha anche lasciato una serie di manichini in luoghi simbolici come piazza Maggiore, piazza Nettuno, su due ponti della tangenziale (uscita 2 e san Donnino), al laghetto dei giardini Margherita e all'ingresso dell'Agenzia delle Entrate.

DISAGIO DI UN’INTERA GENERAZIONE. I pupazzi, spiega una nota, "rappresentano il disagio di un'intera generazione di fronte, da un lato, a una politica che non ha saputo gestire la crisi e ha deciso di consegnare il paese in mano agli interessi stranieri e dell'alta finanza, dall'altro a una tecnocrazia che non può certo garantire all'Italia un futuro". "Questo governo - hanno sottolineato il dirigente nazionale Mattia Kolletzek, il responsabile provinciale di Azione Universitaria Francesco Mattia Rubini e il dirigente provinciale Stefano Cavedagna - ha deciso non di tagliare la spesa pubblica ma di introdurre solo nuove tasse". A partire da quella sulla prima casa "che graverà sulle famiglie e soprattutto sulle giovani coppie, ledendo quello che noi riteniamo essere un diritto fondamentale e che già è compromesso da un sistema creditizio e fiscale inadeguato". E, si conclude la nota, "non é poi ammissibile che non venga toccato alcun privilegio delle tante caste (politici, sindacati, magistrati, ordini professionali), ma si tassino le famiglie e si prospetti a chi é appena entrato o sta per entrare nel mondo del lavoro un futuro non solo incerto, ma fatto di sacrifici continui".
 

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