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Sabato, 20 Aprile 2024
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Amministrative 2016, M5S. Lorenzo Andraghetti sfida Bugani: 'Mi candido'

"Le primarie del Movimento 5 stelle bolognese non si faranno se non ci saranno candidati alternativi a Bugani. Proprio per questo ho deciso di candidarmi". E' la sfida del 28enne Andraghetti, ex assistente del deputato Bernini. E a Bugani rispondono i dissidenti 'monzunesi'

"Le primarie del 5 stelle bolognese non si faranno se non ci saranno candidati alternativi a Massimo Bugani. Proprio per questo ho deciso di candidarmi. Non è una boutade". A scriverlo su Facebook è Lorenzo Andraghetti, 28enne ed ex assistente del deputato 5 Stelle centese Paolo Bernini.

"Non è più possibile che una persona sola possa continuare a violare regolamenti interni e principi originari del M5S. Dall'avvento di Bugani a capo del M5S c'è il Vuoto. Un vuoto di idee, di proposte, di coraggio, di meritocrazia". Non è tenero Andraghetti con il Movimento bolognese che vede "senza più un'anima, che espelle chi non è d'accordo e critica Bugani o chi entra in concorrenza con lui, che non accetta la biodiversità di idee e di pensiero. Muto di fronte all'espulsione immotivata di attivisti storici, alla delegittimazione dell'Assemblea sovrana degli attivisti, alle mancate promesse fatte in campagna elettorale da Bugani nel 2011 come la remissione del mandato ogni 6 mesi". 

"Io mi candido, sarò il secondo assieme a Bugani" scrive sic et sempliciter Andraghetti che intende partecipare a "rifondare un MoVimento cittadino vero, basato sui principi originari che ho abbracciato ben 7 anni fa (avevo 21 anni ed ero il più giovane) e per i quali ho dedicato la maggior parte del tempo della mia vita, prima come attivista candidandomi per due volte in Comune a Bologna col 5 stelle (2009 e 2011) e poi come collaboratore al Parlamento fino a poco tempo fa. Per non lasciare il MoVimento in mano a chi ha tolto ogni speranza di contendibilità della città contro il PD locale, per offrire un'alternativa al Nulla.   Il mio programma sarà quello dei comuni a 5 stelle basato sull'esempio della città di Parma governata da Federico Pizzarotti. Un Sindaco stimato dentro e fuori al M5S ma che proprio Bugani non ha mai perso l’occasione per attaccare strumentalmente. Ci sono centinaia di ex elettori del M5S bolognese che vorrebbero tornare a votarlo se solo non ci fosse Bugani a guidarlo. Sotto la sua dirigenza, infatti, dalle regionali 2010 alle regionali 2014 i voti del M5S sono addirittura calati su Bologna (da 14.231 a 12.364), mentre in tutto il resto d'Italia sono cresciuti.   Il M5S bolognese con Bugani sindaco è l'assicurazione sulla vittoria del PD. E' arrivato il momento di non rinnovare più la polizza. Che siano vere primarie (nessuna farsa online)! Sarà un piacere". 

E non è l'unico, qualche giorno fa Bologna Today aveva intervistato alcuni attivisti 5 Stelle, che avevano preferito l'anonimato, e che non vedevano di buon occhio la deroga alle regole del Movimento sulla scelta dei candidati. "E' dallo scorso maggio che chiediamo a gran voce a chi vuole correre per le comunali" ma "nessuno ha risposto all'appello", aveva replicato Bugani sul nostro giornale, facendo anche riferimento a un altro fatto analogo avvenuto durante le Regionali: "Saranno sempre quelli di Monzuno" (il caso è quello della candidatura di Dario Pattacini e di alcune richieste di chiarimenti in merito). 

E non si è fatta attendere neanche la replica di "quelli di Monzuno": "Ancora una volta Bugani ha in mano una lista 36 nomi che conosce solo lui, mai votata dai 5 Stelle" e rispetto all'anonimato "è ossessionato dai critici monzunesi, siamo usciti dal Movimento nel 2014 poichè riscontrammo poca trasparenza e democrazia, ma ci mettiamo la faccia, condividiamo quanto detto dagli altri militanti in merito alla scelta del candidato, ma non è partita da noi" ha detto a Bologna Today Stefano Adani, che parla anche a nome di Paolo Pasquino "ora abbiamo un blog 'Vivere Monzuno' e parliamo di temi locali, di politica e territorio". Secondo i monzunesi "l'assemblea di Bologna non ha mai calendarizzato le liste e non ci sono verbali". 

Secondo Aldraghetti il capogruppo 5 stelle in Comune sarebbe "alfiere di onestà e trasparenza calpestate creando correnti interne assieme ai compagni di merenda che ora, anche grazie a lui, stanno in Regione e alla comunicazione del Senato. Il 5 stelle bolognese è divenuto un mostro politico nato nella partecipazione di tutti i cittadini e finito nelle espulsioni e disattivazioni dal portale tramite un click. La stampella di tutte le indicibili porcate interne poi compiute anche a livello nazionale. Una creatura ambigua che ha generato correnti interni, capi partito, clima del terrore, liste bloccate calate dall'alto, candidati unici e sconfitte elettorali. Una riproduzione speculare e fedele dei partiti politici che il M5S critica. Un soggetto non più politico ma opportunista, volto ad accontentare elettori di destra e sinistra a seconda che si voti sul tema dei migranti o per il diritto alla casa. Ben lontani i tempi in cui si diceva “non vogliamo i vostri voti ma la vostra partecipazione”. Una collezione di account e votazioni online last-minute. Una galleria di foto abbracciati al leader, che leader non voleva essere ma che tutti hanno osannato come tale. Un movimento tramutato in partito che ha regalato ai bolognesi l'illusione di poter cambiare qualcosa ma che ad oggi è fuori dai giochi e lontanissimo dall'arrivare al ballottaggio". 

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