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PD, contro l'omofobia una legge: 'Priorità del Parlamento dopo l'estate'

Così promettono i parlamentari democratici del centrosinistra, rispondendo al pressing dell'Arcigay di una presa di posizione netta e una spinta a dare segni di cambiamento. Accelerata dopo il terribile fatto di Roma

Dopo l'ultima tragedia (il suicidio a Roma di un 14enne, deriso ed emarginato perchè gay) l'Arcigay spinge affinchè il Governo approvi con immediatezza una legge contro l'omofobia e la transfobia. E sferza il Partito democratico ad intercedere.

Un decreto ad hoc  sarà una delle priorità del Parlamento dopo la pausa estiva. Lo promettono i parlamentari bolognesi Pd, aggiungendo: 'Daremo il nostro contributo attivo affinchè il testo finale dia una risposta chiara e ferma alla richiesta ormai ventennale delle cittadine e dei cittadini lgbt: la piena estensione della legge Mancino alle discriminazioni e agli atti di odio e violenza motivati da orientamento sessuale e identità di genere''.

''La storia di Bologna - scrivono ora i parlamentari-,città da sempre attenta al pluralismo e ai diritti di tutte tutti, e la presenza in città di solide organizzazioni di promozione dei diritti delle donne, di gay e lesbiche, delle persone transessuali fanno della nostra città un luogo di forte elaborazione e spesso di apripista sui temi che riguardano la libertà delle persone''. Anche per questo ''tutte e tutti noi siamo in prima fila in Parlamento nella promozione di leggi che amplino questi spazi di libertà: dalla legge sul femminicidio alla cittadinanza per i bambini figli di stranieri, dall'omofobia e la transfobia, al riconoscimento dei diritti delle coppie dello stesso sesso. Sia nella nostra azione in città che nel dibattito nazionale questo nostro contributo non verrà meno''.

Soddisfazione per la pronta risposta dei democratici da parte di Arcigay, "Raccolgo con grande felicità questa risposta dei parlamentari Pd: - ha detto Vincenzo Branà  - sottolinea quello che sapevamo già. Noi adesso usciamo dalla finestra, per rientrare dalla porta principale e parlare con queste persone. C'e' un modello 'Bologna' nel partito. E abbiamo bisogno di espanderlo. Tutti devono sapere che c'è, sennò se resta sempre minoritario, su questi temi, il partito continuerà ad avere emorragia di consensi''. Di qui la conferma che il Cassero di Bologna, culla dei movimento per i diritti dei gay in Italia, quest'anno non avra' uno stand alla festa provinciale dell'Unita'. ''Non è facendo una mostra sui nostri contenuti che produciamo dibattito - ha spiegato Branà - noi andiamo alla Festa, ma con queste persone, questi parlamentari, per far parlare loro dei contenuti. Bisogna che il modello Bologna esprima un suo ruolo nel partito''.

Arcigay intende cambiare il formato della sua presenza alla Festa provinciale rinunciando allo stand e partecipando ai dibattiti. "Non mi sembra siano state mosse osservazioni al Pd di Bologna, al quale viene riconosciuto un atteggiamento di apertura e di dialogo. Semmai il Pd bolognese viene sollecitato affinché la sua posizione possa avere un maggiore rilievo a livello nazionale''. Ha spiegato Marco Macciantelli, responsabile del programma del Pd di Bologna. Macciantelli ha ricordato che il 15 settembre è previsto il dibattito dal titolo 'Amore è amore. Diritti per tutte le persone e tutte le coppie', il 20 'E se volessi diventare madre?'. ''Siamo abituati a guardare alla luna e non al dito. Ci interessa la sostanza, non la forma - conclude -. Se si chiede un confronto vero, da parte nostra c'è disponibilità e interesse. Con Vincenzo Branà ho già condiviso l'idea di dedicare una particolare attenzione anche al tema della legge contro l'omofobia''.

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