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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Matteo Messina Denaro, maggioranza e opposizione si dividono anche sull'arresto del boss

Soddisfazione intrisa di 'ma' e postille da parte del centrosinistra sullo scacco al super latitante. Per Fratelli d'Italia invece non ci sono 'se', trattasi di "grande vittoria dello Stato"

E' indubbiamente stato un giorno storico quello di ieri, che ha visto l'arresto del super latitante Matteo Messina Denaro. Ma lo scacco al boss di mafia comunque divide. Lo fa con la politica locale. A Bologna infatti maggioranza e opposizione trovano terreno di scontro anche sulla presa di 'Diabolik', erede di Totò Riina.

Ieri in aula a Palazzo D'Accursio diverse le posizioni sul tema, come riferisce l'agenzia Dire. Tra le fila del centrosinistra c'è stato chi ha accolto l'arresto con freddezza, come il consigliere comunale Giacomo Tarsitano della lista del sindaco Matteo Lepore per il quale è difficile parlare di "festa", o Maurizio Gaigher del Pd, che invita ad essere "cauti". Opposta la visione di Fratelli d'Italia: per Fabio Brinati non ci sono se o ma, trattasi di "grande vittoria dello Stato".

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"Nel mondo mafioso tutto è riconducibile alla simbologia e anche l'intervento della giustizia- ha detto Tarsitano- pare esserne ostaggio: il giorno prima il ricordo dei 30 anni dall'arresto di Totò Riina, quello dopo l'arresto di Messina Denaro dopo 30 anni di latitanza. Due 30 che si specchiano, due storie che si passano un testimone funesto". Il consigliere di maggioranza fa i complimenti ai magistrati, ma allo stesso tempo sottolinea che Messina Denaro "come ogni capo era esattamente nel luogo dove tutti sapevano fosse". Quello di ieri è dunque "certamente un giorno da ricordare, ma fatico a dire che sia un giorno di festa e di vittoria dello Stato- ha aggiunto Tarsitano- perchè lo Stato ha perso per 30 anni di fila". E' giorno "da dedicare a chi non comparirà sulle prima pagine- aggiunge Tarsitano- ma negli uffici, nelle caserme, nei consessi politici e nelle strade ha lavorato per rimuovere tutti gli ostacoli che hanno reso così lunga l'attesa della giustizia". Perchè in Italia esiste "una guerra civile dentro le istituzioni e nel tessuto sociale ed imprenditoriale- ha sottolineato Tarsitano- tra due volti del Paese che, in particolare sulla latitanza di mafiosi illustri, si confrontano costantemente. 

Diverso l'approccio di Brinati: "Al contrario dell'intervento di Tarsitano, noi diciamo che si tratta di una grande vittoria dello Stato che dimostra di non arrendersi mai di fronte alla mafia, come asserito dalla presidente Giorgia Meloni". Da Fdi "i più vivi ringraziamenti al Governo, alle forze dell'ordine e in particolare ai Ros dei Carabinieri, alla Procura nazionale antimafia e a quella di Palermo"... "una giornata storica per l'Italia, per lo Stato e per tutti noi cittadini".

Gaigher, invece, si è detto  "contento" e ha tenuto a ringraziare forze dell'ordine, magistratura e - ha voluto anche sottolineare - "coloro che si sono impegnati in questi 30 anni, perchè non è che Messina Denaro è stato arrestato per il lavoro negli ultimi due mesi dell'attuale Governo". Poi con i piedi di piombo: "siamo cauti- ha aggiunto il consigliere del Pd- perchè sappiamo che dobbiamo evitare gli stessi errori commessi dopo l'arresto di Riina, che per 30 anni ancora hanno impegnato la magistratura, le forze dell'ordine e anche una certa politica". Per quanto riguarda poi Meloni, "spero prenda le distanze, ad esempio, dal sindaco di Palermo, Roberto Lagalla - ha anche detto Gaigher - perchè ricordiamo tutti che in campagna elettorale è stato il candidato di Marcello Dell'Utri e Totò Cuffaro". Insomma, "è importante festeggiare per il risultato - ha concluso il consigliere dem- ma anche sapere che per sconfiggere la mafia non basta, bisogna prendere l'impegno di lavorare tutti i giorni". 

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