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Assemblea Pd e il nodo da sciogliere sul voto al Manifesto dei Valori

Dalle parti dell'area di Elly Schlein non ci sarebbero dubbi, per Bonaccini invece non mancherebbero le perplessità. Intanto da Bologna De Micheli tornano gli affondi sulle dinamiche ella corsa interna ai dem

Il Pd veleggia verso il summit in agenda per sabato prossimo con un altro odg spinoso. Dopo la travagliata decisione circa il voto online, infatti si staglia all'orizzonte il tema del Manifesto dei Valori, frutto del lavoro del comitato costituente, che andrà approvato nell'assemblea nazionale del weekend. O no? Il dibattito è aperto, come riassume un lancio dell'Agenzia Adnkronos.

Dalle parti dell'area di Elly Schlein - ex vicepresidente della regione Emilia Romagna in corsa per la segreteria dem -  e di Articolo Uno non ci sarebbero dubbi: "Se non lo votiamo, che abbiamo fatto a fare la Costituente? E poi lo prevede lo Statuto". Dal fronte del Governatore della nostra Regione, Stefano Bonaccini, anche lui in lizza per la guida del 'partitone', invece non mancano le perplessità. Intanto perché l'assemblea che si riunirà sabato è di fatto un'assemblea uscente. Si riunirà nella sua composizione per l'ultima volta e c'è chi sostiene sia opportuno che il Manifesto dei Valori venga approvato dal nuovo 'parlamentino' dem, frutto degli esiti del congresso. O comunque venga chiarito che si tratta di un documento 'aperto', non definitivo e che "andrà completato". "Bonaccini vuole mani libere e non vuole vincoli. Per questo vogliono che il Manifesto venga approvato dopo il congresso...", si osserva tra i sostenitori di Schlein.

Il punto, a quanto apprende l'Adnkronos, è oggetto di confronto in queste ore e non c'è ancora un accordo tra i candidati alla segreteria. Come già accaduto per le tensioni sulle primarie on line, Enrico Letta segue la vicenda in modo "laico": il segretario intende "valorizzare il lavoro fatto dal Comitato costituente e dai sottocomitati sul Manifesto dei Valori, ma per lui stella polare è sempre accordo tra candidati", si spiega.

Da Campogalliano a Roma: la scalata di Bonaccini alla segreteria del PD 

De Micheli a Bologna: 

Sulla giornata di sabato prossimo si è espressa ieri da Bologna anche l'altra emiliana (sono a quota quattro con Cuperlo, ndr) in lizza per la guida dem, Paola De Micheli, presente in città per presentare il suo libro, chiarendo:  "Non  voterò neanche sabato all'assemblea, ma farò di tutto perché questo congresso sia un successo".

La candidata alla segreteria non lesina parole critiche sulla cornice normativa con cui si svolgerà la corsa interna. Da mesi De Micheli predica un partito "degli iscritti" e invece "le persone che hanno la tessera non hanno deciso niente, metteranno solo la croce sul candidato" ha rimarcato dalla libreria Ambasciatori di Bologna. "Alla guida del Pd? Serve una donna militante", ha poi aggiunto De Micheli secondo la quale però sarebbe troppo inesperta la neo-iscritta Elly Schlein: "Credo che si debbano affrontare le sfide quando si è pronti" - ha rimarcato la ex ministra alle Infrastrutture, aggiungendo: "Penso che per cambiare il Pd bisogna conoscere il partito molto bene ed essere molto liberi. E' per questo non ho elemosinato il sostegno delle correnti, altrimenti non sarei così libera di dire le cose che dico". Per quanto riguarda la militanza, "io corro il rischio opposto: di non essere la novità. Ma ritengo che l'esperienza in questo momento sia molto più importante della novità" . D'altronde alle telecamere di BolognaToday, De Micheli aveva già qualche tempo fa dichiarato senza mezzi di termini di non temere nessuno nella corsa alla guida del partito democratico. 

Maldigerito da De Micheli poi l'accordo per il voto online, Come ha raccontato in una intervista rilasciata a Stefano Pagliarini di Today: "La prospettiva di un partito che abbia anche dei processi decisionali online, non è sbagliata. Il problema è che, decidere il voto online a quaranta giorni dal voto, è uno sgarbo ingiustificato ai nostri iscritti. È una decisione che cambia la natura del Pd. Per questo sarebbe stata necessaria una decisione da parte degli iscritti, che sono i protagonisti della nostra comunità politica".

Sono scelte che per la candidata alla segreteria dem si sarebbero dovute prendere non solo in direzione ma coinvolgendo la base, "anche perché in direzione non c'è stata nessuna discussione - ha sottolineato - I soliti metodi oligarchici del Pd. Nei prossimi giorni ci saranno i segretari di circolo, concentrati nella fatica di tenere insieme il partito senza nemmeno sapere nella propria organizzazione chi si è iscritto online".

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