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Barriere architettoniche e case popolari, il progetto di legge della Lega

Da una mappatura delle barriere presenti a bandi ad hoc per l’assegnazione e per la ristrutturazione di alloggi: ecco i punti attraverso i quali si dipana la proposta del Carroccio

Far mappare alla Regione le barriere architettoniche presenti negli edifici pubblici dei comuni emiliano-romagnoli, consentire un accesso più agevole e una maggiore fruizione dei servizi pubblici nonché prevedere una corsia preferenziale per l'assegnazione delle case popolari alle persone con disabilità: sono gli obiettivi che si pone il Progetto di legge del gruppo regionale Lega presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal capogruppo regionale del Carroccio, Matteo Rancan, dal consigliere regionale e primo firmatario, Massimiliano Pompignoli, e dall'assessore alla Mobilità e Viabilità del Comune di Forlì, Giuseppe Petetta.

"Coprire un gap di 36 anni di produzione normativa"

 Il Progetto di legge “Disposizioni generali per l'eliminazione delle barriere architettoniche in ambito pubblico”, articolato in 3 Titoli e 19 Articoli, si propone di riordinare la produzione legislativa in materia di disabilità, mobilità e opere pubbliche. "Con questo Progetto di legge - spiegano i leghisti - intendiamo coprire un gap di 36 anni di produzione normativa (partiamo della Legge 41/86 che istituiva i Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.) alla quale sino ad oggi non era stata data compiutezza, dunque applicazione” spiega Pompignoli".

La proposta è infatti volta ad introdurre modifiche integrative alla Legge regionale 08 agosto 2001, n. 24 (Disciplina generale dell’intervento pubblico nel settore abitativo) ed alla Legge regionale 02 ottobre 1998, n. 30 (Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale) dirette, in particolare, ad estendere e rafforzare le misure previste in materia di eliminazione e superamento delle barriere architettoniche in ambito pubblico. In particolare, la proposta prevede la costituzione del Registro regionale telematico dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA).

"I Piani per l'eliminazione delle barriere architettoniche (P.E.B.A.), dovrebbero rappresentare uno strumento di conoscenza delle situazioni di impedimento, rischio ed ostacolo per la fruibilità degli edifici e spazi pubblici. In realtà le disposizioni e sanzioni in esso contenute sono in larghissima parte non adottate e disapplicate, nonostante siano insostituibili strumenti ricognitivi, in funzione dell'obiettivo di garantire il diritto alla mobilità delle persone con disabilità." Così rileva il Carroccio. 

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Cosa è il PEBA

“Il PEBA è un documento obbligatorio per legge dal 1992, tuttavia sono pochissimi i Comuni che se ne sono già dotati o che hanno intrapreso un percorso partecipato per redigerne uno. Il Comune di Forlì, dopo anni di latitanza e spiacevole disinteresse da parte delle Amministrazioni precedenti su un tema così sensibile, a breve avrà finalmente il suo PEBA, diventando una delle pochissime città capoluogo d’Italia a potersi fregiare di questa importante conquista di civiltà. Ecco perché, contestualmente, il progetto di legge presentato dal consigliere regionale Pompignoli è così strategico. L’istituzione di un Registro regionale telematico dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche contribuirebbe ad ammonire e sollecitare i Comuni inadempienti, favorendo l’indipendenza e la piena partecipazione delle persone disabili alla vita sociale delle nostre comunità” – ha dichiarato l’Assessore alla mobilità del Comune di Forlì Giuseppe Petetta.

“Ebbene l'istituzione del Registro regionale telematico che noi proponiamo consentirebbe alla Regione di mappare le criticità presenti sul territorio, nonché di individuare le amministrazioni comunali adempienti, quelle inadempienti, e di canalizzare a favore delle prime finanziamenti regionali o finanziamenti di altri enti, utili a porre in essere azioni di edilizia pubblica, urbanistica ed amministrativa volte al conseguimento dell'abbattimento delle barriere architettoniche” aggiunge Pompignoli. 

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Anche bandi ad hoc per l’assegnazione e per la ristrutturazione di alloggi

Ma c'è di più: il titolo II del Progetto di legge intende modificare la Legge regionale 08 agosto 2001, n. 24 prevedendo l’emanazione di bandi ad hoc per l’assegnazione e per la ristrutturazione di alloggi destinati a cittadini con gravi difficoltà motorie sensoriali e/o psichiche certificate in modo da garantirne la fruibilità alle stesse condizioni degli altri inquilini e al fine di favorirne la vita di relazione. 

Infine, il Titolo III è teso a modificare la Legge regionale 02 ottobre 1998, n. 30 (Disciplina generale del trasporto pubblico regionale e locale) ed è volto ad adeguare la fruibilità e l'accesso ai servizi di trasporto pubblico locale, attraverso la previsione di contributi alle aziende concessionarie di servizi di Tpl (Trasporto pubblico locale).

“Obiettivo della presente proposta di legge è l’adeguamento dell’ambiente costruito al fine di garantire l’assenza di limiti all’esercizio dell’attività autonoma dei cittadini, in funzione delle esigenze individuali e delle loro variazioni permanenti o temporanee. E' infatti compito della Regione Emilia - Romagna quello di promuovere iniziative ed interventi atti a garantire la fruibilità degli edifici pubblici, degli spazi aperti al pubblico, quale condizione essenziale per favorire la vita di relazione e la partecipazione sociale da parte di tutti i cittadini, indipendentemente dall’età, dal sesso, dalle caratteristiche anatomiche, fisiologiche e senso-percettive, nonché dalle variazioni temporanee e permanenti delle stesse” ha commentato il capogruppo Lega Er, Matteo Rancan.

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