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Processo Berlusconi: 'Se Silvio è colpevole, arrestateci tutti'

Così il Pdl in Regione si mobilita a supporto dell'ex Premier

I reggiani del Pdl hanno accolto con entusiasmo, nonostante le difficoltà derivanti dal caldo e dal periodo estivo, l’invito rivolto loro a manifestare solidarietà e vicinanza al leader del Pdl, Silvio Berlusconi.

Nel sit-in svoltosi nella Capitale, all’indomani del pronunciamento della Cassazione, si è riscontrata partecipazione, entusiasmo, ma anche commozione, di fronte a quello che i militanti di centrodestra definiscono 'ennesimo attacco di chi vuole usare i tribunali per fare politica'.

Berlusconi non è mancato all’appuntamento con i suoi elettori . Fabio Filippi assieme ad altri militanti, non hanno voluto mancare all’appuntamento.

In via del Plebiscito sono tornate le belle bandiere di Forza Italia, a dimostrazione dell’attualità delle battaglie condotte in difesa della libertà: il popolo della libertà ha intonato l’inno di Mameli per sottolineare il carattere, prima di tutto nazionale, dei suoi valori.

Secondo Filippi, il sit-in di Roma 'non è stata una manifestazione eversiva, ma una vera prova di responsabilità in difesa della democrazia e della libertà. Nella Costituzione – ha ricordato Filippi - c’è scritto che la sovranità appartiene al popolo, non alla magistratura'.

Filippi ha inoltre aggiunto: “Berlusconi rischia una limitazione della sua libertà e della possibilità di rappresentare i 10 milioni di elettori che lo hanno votato: noi non possiamo tacere. Enrico Letta non deve dimenticare il senso di responsabilità con il quale il Pdl sta sostenendo il governo, mentre nel suo partito, il Pd, non passa giorno in cui non si tenti di sabotarlo. In ogni caso, se il Governo Letta dovesse cadere, l’unica strada praticabile è quella delle elezioni politiche”.

I militanti a Roma sono stati confortati dalle parole di Berlusconi, che nonostante le condanne contuinua a professare la propria estraneità ai fatti: “Io sono innocente, io non mollo. Il Governo vada avanti, noi siamo responsabili”. Parole ferme e chiare che hanno rasserenato gli animi.

L’economista Francesco Forte ha ieri dichiarato: “La frode fiscale? Con i criteri applicati a Berlusconi può essere condannato chiunque. Se Berlusconi è colpevole arrestateci tutti”. In questo contesto Filippi ha ricordato l’urgenza di una 'riforma della giustizia che riequilibri i poteri costituzionali, che ponga un freno allo strapotere della magistratura e che salvaguardi lo stato di diritto, impedendo un uso politico dei processi e delle sentenze come è stato evidente contro Silvio Berlusconi'.

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