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Neonata morta in casa, Bernardini: "Indagare ACER per concorso colposo"

'Allarmante carenza di controlli. Ormai i confini di queste abitazioni sono diventati zona franca dell'illegalità: spaccio, pessime condizioni igieniche, sovraffollamento, criminalità, degrado", è il commento del capogruppo leghista in Comune

“Questa morte grava sulla coscienza dei nostri amministratori e dirigenti Acer. Se fossi un magistrato li indagherei per concorso colposo per omissione di controlli”. Duro affondo del consigliere regionale e capogruppo leghista in Comune a Bologna Manes Bernardini, riportato anche sul profilo Facebgook, dopo il caso della neonata morta in un appartamento Acer di tre stanze, nel quale vivevano 15 persone, a Bologna.
“C’è omertà istituzionale attorno alle condizioni delle case popolari. Sono situazioni che denunciamo da anni. Non si fanno controlli sulle residenze e su chi effettivamente le occupa”. “Tutti sanno, ma nessuno dice, né fa, nulla. Sulla vergogna delle abitazioni Acer la giustizia deve abbattere il muro del silenzio” dice Bernardini. “E’ gravissimo che nessuno prima di oggi si sia mai reso conto di questa situazione. Il segno evidente di una allarmante carenza di controlli. Ormai i confini di queste abitazioni sono diventati zona franca dell’illegalità. Vi si trova di tutto: spaccio, pessime condizioni igieniche, sovraffollamento, criminalità, degrado”.
Per Bernardini certi quartieri “sono diventati le favelas bolognesi”. “C’è una parte della città che vive nell’ombra, nella più totale indifferenza delle istituzioni, che sarebbero chiamate ai controlli e a garantire condizioni di vita degne di un Paese civile quale, evidentemente, non siamo”.

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