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Bocciato il referendum contro i T-Days, Lega: "Non sta nè in cielo nè in terra"

La raccolta firme della Lega Nord contro i T-Days è stata respinta perchè le 200 firme non dovevano essere totali, ma per quesito. Bernardini: "Scelta politica"

E' arrivata la notizia della bocciatura da parte del collegio dei garanti del comune di Bologna il referendum contro i 'T-Days' proposto dalla Lega Nord. Manes Bernardini ha replicato immediatamente: "Le argomentazioni non stanno nè in cielo nè in terra, e lo dico da avvocato. Valutiamo la possibilità del ricorso". Alla base della decisione un vizio di forma: le 200 firme necessarie, infatti, andavano raccolte, secondo i garanti, per ognuno dei tre quesiti mentre il 'Carroccio' ne ha allegate 200 in totale: "Bastava far firmare tutti tre volte, ma non lo abbiamo fatto".

In tal proposito Bernardini parla di "decisione politica" e di una "argomentazione fantascientifica". E ha aggiunto: "Viene negata la parola al popolo, ma tra poco le piazze saranno piene di gente che dirà basta ai bavagli. Colombo non ha mai lavorato nella sua vita, la pedonalizzazione fa ragionata e non possiamo agire da egoisti".

IDV, REFERENDUM CONTRO LA CASTA. E a proposito di referendum, parte sabato la raccolta di firme dell'Idv sui referendum promossi insieme alla Fiom per il lavoro (articolo 8 e articolo 18) e i "due referendum contro la Casta, uno per eliminare i rimborsi elettorali e l'altro per abrogare la diaria dei parlamentari", precisa Tommaso Montebello, responsabile IdV del Comitato referendario nel quale siedono anche altre forze sociali e politiche. "Gli scandali di questi giorni - commenta Montebello - coinvolgono interamente la politica in ogni parte d'Italia dimostrando come i soldi che circolano sono troppi. In un momento di crisi come questo dove sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese è necessario un forte segnale di sobrietà. Siamo sicuri che assieme a noi, gli italiani in piazza saranno moltissimi, così come avvenne per il referendum del 12 e 13 giugno". Alla base della decisione un vizio di forma: le 200 firme necessarie, infatti, andavano raccolte, secondo i garanti, per ognuno dei tre quesiti mentre il 'Carroccio' ne ha allegate 200 in totale. Dura la reazione del capogruppo della Lega Manes Bernardini che ha parlato di "decisione politica" e di una "argomentazione fantascientifica". E ha aggiunto: "Viene negata la parola al popolo, ma tra poco le piazze saranno piene di gente che dirà basta ai bavagli".
 
 

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