rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Bonaccini a due anni dalla rielezione: "Prima il covid e ora la guerra, non so più cosa debba accadere"

Alla vigilia della rielezione, i primi casi di covid in Cina, ora l'emergenza Ucraina. Il presidente si guarda indietro, ma, per ora rimane alla guida dell'Emilia-Romagna. Troppo presto per dire cosa "farà da grande"

Più complesso il secondo mandato del presidente della Regione Stefano Bonaccini? Sicuramente si è trovato a gestire la diffusione di una pandemia, una sorta di "guerra moderna globale", ma poi è arrivata anche quella vera, quella che si combatte utilizando armi, bombe e carri armati, quindi ancora senso di insicurezza e organizzazione dell'accoglienza dei profughi ucraini, e poco prima di quelli afghani. 

Rieletto a gennaio del 2020, vincendo contro la leghista, Lucia Borgonzoni, a capo della coalizione avversa, tanto da scriverci anche un libro - "La destra si può battere", edito da Piemme -  ha subito dovuto affrontare il peggio.

Meno di un mese prima, le autorità sanitarie cinesi avevano notificato un focolaio di casi  di polmonite, e il 9 gennaio 2020, il China CDC (il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie della Cina) identificò il nuovo coronavirus. In seguito, l’11 febbraio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) aveva annunciato che la malattia respiratoria causata dal 2019-nCoV è stata chiamata COVID-19 (Corona Virus Disease). Il resto è storia nota, l'economia in ginocchio, il sistema sanitario sotto pressione e i morti, che in Emilia-Romagna sono stati (fino a ieri) 16.084. Ed è ancora in atto. 

"Non so più cosa debba accadere". Il Covid: "Se mi guardo indietro mi chiedo come abbiamo fatto a reggere" e ora la guerra, riflette il presidente durante il suo intervento nel salotto di Patrizia Finucci Gallo all'Hotel Majestic, drammi che, paradossalmente, espongono e mettono al centro i governatori, quindi viene da chiedersi qualisaranno i suoi impegni alla scadenza del secondo mandato, fissata nel 2025, nel 2023 si terranno invece le elezioni politiche nazionali. "Ho 55 anni, ero piccolo una volta" scherza ora "devo completare il mandato in questa regione perchè me lo ha consegnato la maggioranza dei cittadini: sento su questo una grande responsabilità, mi sento impegnato a dover far ripartire questa regione".

Dei 90.000 posti di lavoro persi in regione già 60.000 sono stati recuperati ma c'è ancora da "rimontare, ho preso un impegno con gli emiliano-romagnoli", poi "tutto quello che eventualmente mi verrà proposto lo prenderemo in considerazione". Per il presidente l'Emilia-Romagna deve "continuare a essere una regione che compete con i territori più avanzati del mondo e dove crescere i figli con orgoglio. Poi- spiega Bonaccini- non mi tiro indietro da niente se verranno proposte che io ritengo essere adeguate".

Non ha grandi assilli quindi Bonaccini "Possiamo dire che non era governata malissimo questa Regione? Poi ho vinto così bene e so da solo che ho più meriti di quelli che avevo. L'importante è avere consapevolezza e tenere i piedi per terra: questo paese costruisce e brucia possibili leader nel giro di due anni, è un problema anche per la democrazia. Teniamo i piedi per terra".

"La maggioranza non cambia"

Nella situazione attuale, con "bombe che cadono, immagini di gente disperata, qualcuno teme la terza guerra mondiale nucleare... Figurarsi se me ne ne frega qualcosa se qualcuno ha paura di veder entrare qualcuno in maggioranza o se qualcun altro ne vuole uscire. Un consiglio, a voi che ne scrivete": a raccontarle, queste dinamiche politiche in questi giorni, si finisce che "meno gente compra i giornali" quindi alzata di spalle.

Ieri da viale Aldo Moro era arrivata la notizia della nomina di Silvia Piccinini, M5s, come relatrice di maggioranza del provvedimento sulle comunità energetiche, e la cosa ha fatto pensare ad un allargamento della maggioranza. Tanto che Azione ha avvisato: o noi o loro: "Se devo perdere tempo a spiegare a chi ha il problema di dover chiudere la saracinesca della sua impresa che abbiamo votato la relatrice di un provvedimento che va nella direzione di darci maggiore indipendenza energetica e questo fa discutere sul problema dell'ingresso del Movimento 5 stelle in maggioranza... Diciamo che sarebbe bene che ci occupassimo, e non è che loro non lo fanno, di problemi un po' più grandi di questi" e rassicura "la maggioranza non cambia", aggiunge facendo notare che ora i pentastellati votano progetti del centrosinistra. Bonaccini lo evidenzia ricordando l'accordo mancato con i 5 Stelle, che dal 13,7% del 2014 passarono al 3. 

"Non c'è ad oggi nulla di cambiato" nei rapporti con i 5 stelle, "ma sono soddisfatto che ci sia un'approvazione delle tante cose che facciamo. Vedo che stanno sostenendo diverse politiche che facciamo: se in politica aumenti il consenso da chi non te lo riconosceva è un disvalore o forse è la capacità di saper condividere, parlare e dialogare?", del resto si governa assieme anche a Roma. Poi però "da presidente di Regione difendo la maggioranza che mi ha eletto e cerco di andare a raccogliere consenso in altre forze politiche: ho apprezzato che i partiti abbiamo approvato assieme una risoluzione contro la guerra e per la pace. Se la politica sta unita di fronte a queste cose, è solo un bene anche per ridargli credibilità". La maggioranza non cambia, ma si dialoga con tutti, anche con Luca Zaia. Domanda Bonaccini: dovrei non fare un accordo da mezzo miliardo con il Veneto sui fondi del Pnrr perchè è governato dalla Lega? "Se facciamo cose insieme e spendiamo i soldi per i nostri cittadini portandoli a casa prima perchè siamo pronti non è meglio per le nostre realtà?". (dire)

Ucraina, la Regione al lavoro sul piano di accoglienza profughi. E lancia una raccolta fondi

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Bonaccini a due anni dalla rielezione: "Prima il covid e ora la guerra, non so più cosa debba accadere"

BolognaToday è in caricamento