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Bonaccini incontra Zaia: "Tanti progetti comuni finanziati dal PNRR". E rispunta il tema dell’autonomia delle Regioni

Numerosi i temi del faccia a faccia: dentro anche la nostra ciclovia del sole e il nuovo Accordo sulla qualità dell’aria nel per misure strutturali e non più emergenziali

Far ripartire il percorso dell’autonomia differenziata: dopo quattro anni di lavoro e mentre la pandemia pare allentare la propria morsa, sono mature le condizioni per riprendere in mano il progetto. Una volontà comune espressa a Venezia in un vertice nella sede della Regione tra Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, e Luca Zaia, presidente della Regione Veneto.

Due Regioni confinanti, con progetti in comune e temi da affrontare in una logica di area vasta, soprattutto nella fase che si sta aprendo, con i fondi del PNRR e un grande piano di investimenti pubblici da realizzare, per far ripartire il Paese.

Durante l’incontro è stata ribadita la richiesta al Governo di riattivare il percorso con la Legge quadro sull’Autonomia, in modo da garantire la cornice entro la quale ogni singola Regione può portare avanti le rispettive istanze, col pieno coinvolgimento del Parlamento e assicurando i medesimi Livelli essenziali delle prestazioni in tutto il Paese.

Numerosi interventi che le due Regioni condividono all’interno del programma del PNRR 

Ma sono stati approfonditi numerosi temi e interventi che le due Regioni condividono all’interno del programma del PNRR. I principali: accelerare sulla transizione ecologica, attraverso tutela ambientale, valorizzazione dei territori e un nuovo Accordo fra Governo e Regioni del Bacino padano sulla qualità dell’aria, che porti a investimenti in grado di avviare misure strutturali e non più solo emergenziali. Ancora, piano di rinascita del Po, con la rinaturalizzazione del grande fiume, valorizzazione dei territori, a partire dalla Costa Adriatica, con la promozione anche insieme col Friuli Venezia Giulia e la richiesta condivisa di tutela dei piccoli imprenditori, degli investimenti fatti e dell’occupazione nell’assegnazione delle concessioni balneari. Quindi il Parco del Delta del Po, al quale il PNRR destina ingenti risorse. Infine, sciogliere i nodi infrastrutturali, per una maggiore competitività e attrattività e per decongestionare le aree urbane.

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Focus sulla nostra ciclovia del Sole e il piano aria

Tra i vari temi trattati oggi dai due Governatori, anche quello delle Ciclovie. Insieme ad altre regioni, Emilia-Romagna e Veneto sono infatti attraversate dalle tre grandi ciclovie nazionali finanziate dal PNRR, e quindi al lavoro sul loro completamento nei tratti di competenza: ciclovia Vento, ciclovia del Sole, ciclovia Adriatica. Insieme cubano 117 milioni di euro.

Al centro anche il piano aria. L’Italia nel 2021 è stata condannata in sede europea per la qualità dell’aria, in particolare per il Bacino padano. A fronte di un accordo ambizioso sottoscritto dal Governo e nelle quattro Regioni padane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) rischiamo di dover continuare a intervenire solo con limitazioni e divieti che penalizzano la mobilità, cittadini e imprese, l’agricoltura: misure eccezionali legate all’emergenza che non portano a soluzioni strutturali. "L’obiettivo - fanno sapere gli amminsitratori - è accelerare la transizione ecologica e per questo bisogna spingere su investimenti pubblici e privati che non ricadano su cittadini e imprese. Per  questo, le risorse per la sostituzione delle auto e dei mezzi pubblici e privati andrebbero concentrare in questi territori, così come quelle per revisionare o sostituire gli impianti di riscaldamento civile e industriale e per quelli zootecnici. In tal senso, il PNRR non può diventare un’occasione persa, così come il Piano di sviluppo rurale (PSR), alimentato anch’esso da fondi europei: in entrambi i casi, il riparto delle risorse deve tenere conto di questo, del dover intervenire nel Bacino padano. E’ una questione nazionale, sulla quale occorre un nuovo Accordo fra Governo e Regioni in cui ciascuno faccia fino in fondo la propria parte. 

Al centro l’autonomia differenziata delle Regioni

“Veneto ed Emilia-Romagna sono state tra le prime Regioni e tra le più colpite dalla pandemia e in questi due anni insieme abbiamo fatto la nostra parte per contribuire a far uscire il Paese da questo periodo drammatico- sottolineano Zaia e Bonaccini-. Ora è tempo di riattivare il percorso dell’autonomia differenziata, iniziato quattro anni fa e che, pur nella differenza delle singole proposte, mantiene validi i principi di allora: ottenere maggiore capacità di programmazione e sburocratizzazione, perché se andiamo più veloci noi, va più veloce il Paese. Per questo, ci attendiamo al più presto una convocazione dal Governo per riattivare questo processo”.

“La capacità progettuale e di programmazione di Veneto ed Emilia-Romagna deve certamente sostenere e affiancare le nostre comunità locali e i nostri territori- proseguono Zaia e Bonaccini-, sia per ricostruire sia per affrontare nuove fragilità e fratture sociali, ma siamo convinti che ci siano tutte le condizioni per fare bene e presto, lavorando insieme qui e a livello nazionale. Per questo chiediamo al Governo e alla maggioranza che lo sostiene di guardare ai prossimi mesi come a una fase decisiva, nella quale accelerare e non frenare, semplificare e non sovrapporre meccanismi e livelli decisionali. Il Paese presenta stime di crescita senza precedenti o quasi, lo si metta nelle condizioni, tutto, da Nord a Sud, per non fermarsi di nuovo. E realizzare l’autonomia differenziata rappresenterebbe una svolta storica attesa da anni”.

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