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Campi rom, Lega Nord: "Un fondo per i sindaci per chiudere i campi"

Per Alan Fabbri e Daniele Marchetti la Legge sui campi rom "E' sbagliata, non risolve i problemi. Meglio la nostra proposta"

La nuova legge regionale dell'Emilia-Romagna sui campi Rom per i leghisti Alan Fabbri e Daniele Marchetti, è "sbagliata, non risolve i problemi ed estendera' a macchia olio la questione, con la creazione di microaree e la percezione di una diffusa insicurezza per i cittadini". La Lega Nord ha proposto una legge alternativa.

Secondo Fabbri e Marchetti, la nuova legge, che sostituisce quella del 1988, presenta diversi punti critici, a cominciare dal "passaggio dalle macroaree ai piccoli nuclei per Rom e Sinti, qualora essi non vogliano prendere casa". Inoltre, proseguono i due esponenti leghisti, "non si fa nessun accenno, alla chiusura dei grandi campi, che si spera spariscano magicamente e per i quali continuera' ad esistere in maniera transitoria la vecchia norma".

La proposta di legge della Lega, curata da Umberto Bosco, "non introduce sanatorie ne' deroghe, ma propone l'istituzione di un fondo per i sindaci (denominato "ruspe") per chiudere i campi", introducendo "un registro delle morosita' per rendere piu' difficile la migrazione da un campo all'altro di chi non e' in regola con la giustizia".

Fabbri e Marchetti affermano poi che "la nostra proposta di legge inserisce misure rigidissime per l'accesso o la permanenza nei campi ancora presenti in via transitoria, misure di contrasto all'abbandono scolastico dei minori", il contrasto a "tradizioni 'dannose' come i matrimoni tra adolescenti non maggiorenni e bambini, l'educazione alla legalita' e strumenti a sostegno della vera integrazione". Se queste persone "vogliono integrarsi- conclude Fabbri- lo facciano attraverso il lavoro e assicurandosi un reddito con il quale poter prendere casa, come fanno le famiglie italiane".

(fonte Dire)
 

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