Pd Emilia-Romagna verso le primarie: giornata decisiva dopo l'incontro Renzi-Bonaccini

Giornata decisiva, pare, per sciogliere il nodo Emilia-Romagna in vista delle primarie del centrosinistra che il prossimo 28 settembre, dopo l'incontro di ieri sera fra Matteo Renzi e Stefano Bonaccini.  L'intreccio e' diventato sempre piu' ingarbugliato, con due candidati gia' in campo (l'assessore regionale Patrizio Bianchi e l'ex sindaco di Forli', Roberto Balzani) ma con i cosiddetti 'big' ancora fermi ai box: lo stesso Bonaccini, che aspetta di avere l'ultima parola da Renzi; il sindaco di Imola, Daniele Manca (gradito ai sindaci del territorio e al governatore uscente, Vasco Errani) che attende ormai impaziente la decisione di Bonaccini; il deputato Matteo Richetti, anche lui alla finestra per capire se si terranno le primarie e se sarà una competizione vera.

Intorno, il partito si agita. "Pare che per le primarie Pd in Emilia-Romagna oggi sia tempo di pulire la cache" twitta Benedetto Zacchiroli, consigliere comunale Pd, scegliendo la via della metafora informatica- domani vedremo se cambiare o aggiornare il sistema".

Sulle spine sono soprattutto i richettiani, che temono di veder sfumare le primarie in favore di un "candidato unitario" calato dall'alto. Addirittura gira voce che per sgombrare il campo delle primarie, da Roma sarebbe pronto un incarico per a Balzani in un'importante istituto culturale. "Leggende metropolitane", le liquidano invece alcuni esponenti del Pd regionale. Fatto sta che le truppe di Richetti (che hanno gia' messo in moto i comitati a sostegno della sua candidatura) premono, perche' "se ci sono le primarie- ragiona un renziano della prima ora- come fa Richetti a lasciare al palo tutti coloro che hanno visto in lui il punto di riferimento in Emilia-Romagna per il cambiamento e l'innovazione". Se facesse un passo indietro sarebbe "il suicidio di un'area e di un sogno".

(fonte Dire)