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Merola assolda 'comunicatore', Lega: 'Dribbla norme, snobba dipendenti"

Nuova assunzione in Comune, super-comunicatore da 90 mila euro. Così scoppia la polemica: figura inutile - per il Carroccio - ora che scarseggiano i soldi e potrebbero essere impiegati i dipendenti già in forza alla P.A.

Dopo i ruoli contestati (come quello dell'ex capo di Gabinetto del sindaco, Marco Lombardelli, finito per dimettersi, ndr) e i presunti concorsi pilotati nel Comune di Bologna (vedi premonizioni azzeccate di Amorosi, ndr), le nuove assunzioni a palazzo d'Accursio tornano a far discutere.

Al centro delle contestazioni ora è finito il 'comunicatore', la nuova figura su cui il primo cittadino, Virginio Merola, vorrebbe incentrare mansioni chiave per la promozione dell'Amministrazione locale. Un ruolo evidentemente tanto delicato e ricco d'aspettative, su cui si è disposti ad investire uno stipendio da capogiro. Si parla, infatti, di una retribuzione di 90mila euro per il futuro esperto di comunicazione.

"Una cifra inaudita, imbarazzante e non giustificata", secondo la Lega Nord, che attraverso l'interrogativo della consigliera Paola Francesca Scarano rinfocola la polemica. "Mi chiedo - ha sbottato l'esponente del Carroccio - a che cosa questo supercomunicatore debba dare appeal; ai progetti come people mover o al programma di mandato per cui il sindaco Virginio Merola è stato votato?". "Singolare", secondo la Scarano, anche la motivazione addotta per l'incarico, ovvero "in relazione alla peculiarià, complessità e delicatezza del ruolo". "Peculiarità sicuramente - aggiunge sarcastica - perché è un caso unico, visto che non è mai stata individuata una figura simile, nel nostro Comune, a memoria d'uomo, né è prevista dalla legge sulla comunicazione pubblica. Complessità certamente, vista la difficoltà che affronterà a far digerire una politica vessatoria per i cittadini, che dribbla le norme e le regole sugli incarichi e snobba i dipendenti dei Servizi di Comunicazione, che pure esiste, ma a servizio dell'intera struttura e della politica dell'ente, cui, forse, si sente estraneo il primo cittadino. Delicatezza senza ombra di dubbio, viste le cadute di stile e di credibilità cui abbiamo assistito nel primo anno di mandato."

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