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Fusione Comuni Val Samoggia: sì a referendum, ma è bagarre in aula

Parola ai cittadini sul progetto, ma Pdl bacchetta Giunta: dalla Regione divulgato con anticipo volantino con tanto si posizione sul tema della vicepresidente Saliera

Sì al referendum sulla fusione dei comuni della Val Samoggia - Savigno, Monteveglio, Castello di Serravalle, Bazzano e Crespellano - così la parola passa ai cittadini. Chiamata alle urne da parte dell’Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna che così ha deliberato al termine del dibattito generale sul progetto di legge d’iniziativa della Giunta regionale che disciplina l’istituzione del nuovo comune. Testo normativo che rimane così sospeso fino alla pubblicazione dei risultati referendari nel bollettino ufficiale della Regione.
Soddisfazione in aula: “La decisione dell’Assemblea legislativa di indire il referendum, - commenta la vicepresidente della Giunta Simonetta Saliera - che servirà anche ai cittadini per scegliere il nome del nuovo Comune, si inserisce a pieno titolo nel percorso, avviato dai Comuni e che noi abbiamo accompagnato, il cui obiettivo è migliorare i servizi per i cittadini mantenerne la quantità e la qualità nonostante le ridotte disponibilità delle risorse pubbliche. Si tratta di una sfida avvincente, quasi unica in Italia, che conferma la dinamicità delle nostre amministrazioni, che si sanno e vogliono misurare con i problemi e i temi veri, per dare un futuro alle comunità”.
 
Critiche dai banchi della maggioranza sono state indirizzate alla Giunta dopo che Galeazzo Bignami (Pdl), a sorpresa, ha annunciato di aver appreso che la data del referendum sarebbe già stata comunicata alle popolazioni interessate in un opuscolo fatto stampare dalla Regione nel quale si promuoverebbe il referendum il prossimo 25 novembre, con anche la posizione della vicepresidente della Giunta a favore della fusione. Bignami ha fortemente criticato l’opuscolo dove – ha detto – il ruolo dell’Assemblea legislativa viene relegato ad una nota a piè di pagina nella quale si dice che la decisione sulla fusione è subordinata al voto dell’Aula. Si tratta di una “intollerabile mancanza di rispetto istituzionale”, ha sottolineato, rilevando tra l’altro che nella pubblicazione non si dà voce alle posizioni contrarie al progetto. Anche Manes Bernardini (Ln), in dichiarazione di voto, ha criticato l’opuscolo parlando di “un colpo gobbo” e di “inquinamento del referendum”.
 
Saliera, dal canto suo, ha difeso la decisione di “metterci la faccia, al servizio delle istituzioni e non in chiave di campagna politica” rispetto ad un indirizzo di riforma avviato dagli ultimi Governi e alla liena del riordino condivisa dalla Regione. Quella della Val Samoggia – ha ribadito – "è una fusione che parte dal basso, su richiesta delle amministrazioni locali e posso esprimere grande soddisfazione per aver avuto la possibilità di essere strumento per attivare il percorso utile ad accompagnare quelle amministrazioni che si vogliono misurare con i problemi". Il capogruppo del Pd, Marco Monari, sul tema del rispetto istituzionale sollevato dall'opposizione ha sottolineato: “Non abbiamo nessuna lezione da prendere”.
 A margine dei lavori d’Aula, Saliera ha precisato che non ci sono date già fissate e, come si legge nell’opuscolo in questione, il 25 novembre è solo la data proposta dai sindaci dei 5 Comuni per l’espletamento della consultazione referendaria.
 




 

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