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Coronavirus, Bonaccini: "Ora dobbiamo tornare alla vita normale"

Il presidente della Regione a margine della prima seduta del consiglio. Nel pomeriggio la decisione sulla proroga dell'ordinanza

"Adesso dobbiamo progressivamente tornare alla vita normale". Lo dice il presidente dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, prima di incontrare nel pomeriggio i sindaci della regione per decidere se prorogare o meno di un'altra settimana le chiusure delle scuole e delle altre attività sospese per il coronavirus.

"Decidiamo oggi pomeriggio. Ora mi risento coi colleghi presidenti e con il governo", dice Bonaccini uscendo dall'aula dell'Assemblea legislativa che si è appena insediata per il nuovo mandato. Occorre, spiega la posta in gioco il governatore, "valutare se debbano essere estesa complessivamente per un'altra settimana le misure restrittive o se togliere qualche sospensione". Ad esempio quella che ad oggi impedisce agli emiliano-romagnoli di andare al cinema o al teatro.

"Se è possibile un accordo nazionale? Me lo auguro - risponde Bonaccini ai cronisti - ma cercheremo di prendere il provvedimento migliore possibile nell'interesse della comunuità emiliano-romagnola. Mi pare che quello che abbiamo deciso per questa settimana sia stato compreso e anche molto apprezzato. Adesso dobbiamo progressivamente tornare alla vita normale e vediamo quali possono essere le misure per farlo, senza mettere in discussione che la salute viene prima di tutto". Bonaccini la prossima settimana sarà nel piacentino, la zona più colpita della regione dall'epidemia di coronavirus. 

Vittorio Sgarbi e Lucia Borgonzoni

All'insediamento dell'assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna si sono presentati anche Lucia Borgonzoni e Vittoro Sgarbi, anche se con ogni probabilità opteranno per mantenere i loro seggi in Parlamento. Arrivando il critico d'arte ha definito un "luogo spettrale" le torri di Kenzo Tange che ospitano la sede della Regione a Bologna.

"Mi pare che Montecitorio - ironizza Sgarbi - abbia una dimensione monumentale più rassicurante. Ma l'avevo detto a Bonaccini, con lo stato di crisi virale mi sembra sia meglio evitare il Nord. Roma - prosegue Sgarbi parlando coi cronisti - è un posto tranquillo ma il Parlamento andrebbe chiuso secondo me perché ci sono rappresentanti da ogni parte d'Italia compreso il Nord, quindi il pericolo del virus è altissimo". Quindi Sgarbi rinuncerà al seggio di Forza Italia? "Magari mi innamoro entrando - scherza lui - e trovo ragioni sentimentali, però' l'incompatibilità è una cosa che andrebbe rivista". (Bil/ Dire)

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