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La Corte dei Conti "fa le pulci" in Regione: spese per i consiglieri irregolari

Dopo le visite delle Fiamme Gialle, a pronunciarsi questa volta è la Corte dei Conti dell'Emilia Romagna che contesta le somme destinate ai consiglieri. La Regione: "Il decreto va applicato nel 2013"

La Corte dei Conti dell'Emilia Romagna contesta oltre 1,8 milioni di spese 2012 ai consiglieri regionali. La cifra maggiore viene contestata al gruppo il Pd, con 673.407 euro, seguito dal Pdl con 390.113 euro, poi Lega Nord con 193.163, Idv con 147.178, Sel-Verdi con 126.125, gruppo Misto con 97.604, Fds con 90.394, M5S con 86.787, infine l'Udc con 47.855.

Ritiene dunque irregolare per tutti i gruppi la rendicontazione delle spese per il personale. Per questa voce, si legge, infatti "va fornito il contratto di lavoro e, per i rapporti di collaborazione a progetto, anche il curriculum", mentre "la mancata produzione della documentazione richiesta ha precluso la possibilità di considerare dette spese regolari".

Per viaggi e ristorazione di consiglieri e collaboratori "occorre dimostrare l'occasione alla quale la spesa si riconnetta che deve essere strettamente collegata con l'attività istituzionale del gruppo"; per incarichi professionali esterni bisogna "produrre gli atti/contratti mediante i quali sono stati conferiti gli incarichi, dai quali deve risultare l'oggetto della prestazione richiesta, la sua durata e il compenso, nonchè l'esperienza professionale posseduta in relazione alla tipologia di incarico". Anche per le spese cosiddette 'di rappresentanza' va dimostrata l'inerenza all'attività del Gruppo.

La Regione Emilia-Romagna replica che così la Corte dei Conti attua il decreto 174/2012 con i nuovi controlli che andrebbero in realtà applicati al 2013, non al 2012. Lo afferma in due note, una congiunta del presidente della Regione Vasco Errani e della presidente dell'Assemblea legislativa, Palma Costi, l'altra con la presa di posizione unitaria di tutti i capigruppo.

E' infatti una nuova puntata del contenzioso tra Corte dei Conti e Regione Emilia-Romagna (aperto anche altrove tra diverse sue Sezioni e le rispettive Regioni) sull'applicazione delle nuove e più stringenti norme di controllo delle spese dei consiglieri.

IL DECRETO. Si tratta del Decreto legge 174/2012 (Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti territoriali) applicato in Emilia-Romagna con due leggi approvate nel dicembre 2012. La Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna dunque contesta, con la delibera di ieri, spese del bilancio 2012 nonostante solo il 5 luglio scorso la Corte dei Conti riunita a Roma nella Sezione Autonomie (espressione delle Sezioni regionali) aveva stabilito - in una delibera firmata dal presidente Luigi Giampaolino - che le nuove norme sulle spese dei gruppi e "l'impianto sanzionatorio" si applicheranno "dall'esercizio 2013".

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