rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Crisi Governo, anche Lepore firma la lettera dei sindaci: "Draghi avanti, maggioranza pensi al bene comune"

12 primi cittadini chiedono al presidente del Consiglio dimissionario di andare avanti fino alla fine della legislatura. Conte: "Noi siamo scomodi"

Ancheil sindaco Matteo Lepore tra i firmatari della lettera aperta per scongiurare la fine anticipata del Governo guidato da Mario Draghi, che, dopo il non voto di fiducia da parte dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, ha rassegnato le dimissioni, respinte dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. 

I sindaci chiedono quindi di ricomporre la frattura e di andare avanti fino alla fine della legislatura, nel 2023, quando si tornerà alle elezioni: "Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà" si legge nel testo della lettera. 

Conte: "Siamo scomodi"

Il presidente del Consiglio riferirà alle camere mercoledì 20 luglio, ma la frattura al momento sembra non ricomporsi. L'ex premier e leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ieri sera dalla sede del Movimento, ha ribadito in video i motivi della mancata partecipazione al voto di fiducia, rilanciando le 9 richieste fatte al Governo: "Sono state respinte, la nostra posizione è stata chiara, non contrarietà alla fiducia, ma linearità e coerenza, rispetto a un atteggiamento di totale chiusura che ha rasentato l'umiliazione politica - per Conte non si è trattato di un ricatto al Governo - siamo stati trasparenti e collaborativi, il ricatto lo abbiamo subito. Come noi ci assumiamo le responsabilità per i nostri comportamenti, anche Draghi si assumerà la responsabilità per le sue decisioni". Per l'ex premier essere in maggioranza vuol dire anche "accettare i compromessi" ma ribadisce l'intransigenza verso alcuni principi "nel nostro DNA. Non siamo disponibili a tradire i valori costituzionali e il patto stretto con le generazioni future. Molte forze politiche che sostengono la maggioranza si sono affrettate a chiedere che il M5S rimanda fuori, hanno manifestato ostilità che non credo sia personale, ma contrasto vero i nostri valori, noi siamo scomodi. E' tempo di definire un'agenda di Governo chiara e puntuale - conclude Conte per il quale la maggioranza è poco coesa  e chiede che il M5S possa godere del rispetto e della medesima correttezza che il Movimento ha sempre accordato alle altre forze politiche che hanno sostenuto il Governo, se non ci saranno garantite è evidente che ci sentiremo liberi e ancor più responsabili - votando - quello che serve al paese di volta in volta, senza nessuna contropartita politica, disinteressatamente".  

Il testo della lettera

"Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza

Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà.

Il Presidente Mario Draghi ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio. 
Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. 
Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel
reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni.
Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia".

I firmatari 

Luigi Brugnaro sindaco di Venezia, Marco Bucci sindaco di Genova, Antonio Decaro sindaco di Bari, 
Michele De Pascale sindaco di Ravenna, Giorgio Gori sindaco di Bergamo, Roberto Gualtieri sindaco di Roma, Mattero Lepore sindaco di Bologna, Stefano Lo Russo sindaco di Torino, Dario Nardella sindaco di Firenze, Maurizio Rasero sindaco di Asti, Matteo Ricci sindaco di Pesaro e Beppe Sala sindaco di Milano. 

(Matteo Lepore - Foto archivio)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Crisi Governo, anche Lepore firma la lettera dei sindaci: "Draghi avanti, maggioranza pensi al bene comune"

BolognaToday è in caricamento