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Andrea Defranceschi sospeso dal Movimento 5 Stelle: 'Onestà e trasparenza'

L'ultimo sospeso dal Movimento 5 stelle. Dopo Giovanni Favia anche l'altro consigliere regionale viene sospeso, con un annuncio sul blog di Beppe Grillo

L'ultimo sospeso dal Movimento 5 stelle. Dopo Giovanni Favia anche l'altro consigliere regionale viene sospeso, con un annuncio sul blog di Beppe Grillo, oggi a Bologna i Piazza San Francesco.

Ecco cosa ha scritto il consigliere in una nota:

Trasparenza e onestà, anche oggi.

Sono nel Movimento 5 Stelle dal 2009, e ho contribuito a crearlo e costruirlo a cui ho dedicato questi anni della mia vita, con lacrime e sangue.

Proprio per rispettare il Movimento e le centinaia di ragazzi che stanno affrontando la sfida delle candidature europee e amministrative, confermo la mia sospensione a tutela del Movimento stesso.

Così come confermo la certezza di aver utilizzato i soldi pubblici a tutela del lavoro del Gruppo consiliare e dei posti di lavoro, nel pieno rispetto non solo dell'etica ma anche delle norme vigenti, come testimoniano tutti i documenti da me prontamente consegnati alla magistratura.

Rispetto le istituzioni, ed è per questo che ricorro al Tar: un'istituzione appositamente creata per verificare la corretta applicazione delle dinamiche burocratiche anche da parte di enti giudicanti.

Rispetto le istituzioni a tal punto, che ho sempre seguito tutto ciò che il regolamento dell'assemblea consiliare stabilisce.

Rispetto il lavoro, e infatti lo retribuisco secondo la normativa e le dinamiche a me concesse.

E soprattutto rispetto il Movimento, che ha come principio base la responsabilità personale e il corretto impiego del denaro pubblico. E di fatto, ogni centesimo è stato usato per l'attività istituzionale che sono chiamato a svolgere in nome dei cittadini e per la quale non mi risparmio. Ma risparmio i soldi pubblici. Di cui rispondo e risponderò personalmente, come di ogni mio gesto.

Risparmio talmente tanto che in Viale Aldo Moro, non essendo abituati a tale evento, non sapevano cosa io potessi farci: restituirli? Boh. Usarli? Non si sa. Risparmiarli? Chissà.

I mesi passano, io lavoro, i soldi si accumulano,

Arriviamo al 2012, entra in vigore la spending review, e io chiedo per l'ennesima volta cosa posso fare di questo tesoretto, che nel frattempo è lievitato a quasi 200 mila euro. Un fondo residuale dedicato al funzionamento del gruppo, che mi sarebbe piaciuto per l'appunto usare per farlo funzionare o altrimenti restituire.

Né l'Ufficio di Presidenza, né i revisori dei conti, ripetutamente sollecitati e contattati, mi hanno saputo garantire le modalità di restituzione o di utilizzo.

Ho aspettato fino a pochi giorni prima di Natale, ovvero l'ultimo momento disponibile, per saldare le fatture a persone che stavano lavorando per me da anni e avrebbero continuato a farlo, come documentato. A conferma di questo, le fatture sono state pagate nel corso del periodo di lavoro svolto. Semplicemente anticipando in un'unica fattura, quelle che sarebbero seguite, per semplice esigenza di budget annuale.

Ora mi viene contestato di aver pagato due fatture a due persone a partita iva che lavorano per me da anni: Marco Affronte* e Alessandro Marchi, persone degne, impegnate nel Movimento e note per la loro attività sul territorio. Insomma persone competenti in quello che facevano.

Se qualche cavillo burocratico mi vuole spiegare che avrei dovuto pagarli il 3 gennaio 2013 anziché il 23 dicembre 2012, io sono lieto di apprenderlo, visto che è quello che chiedo da mesi. Ed è questo il motivo per cui ricorro al Tar: se ho commesso una irregolarità burocratica, sono il primo a voler sapere quale. Nessun attacco alla magistratura.

La Corte dei Conti mi chiese, riguardo alle spese relative a consulenze professionali che fosse "fornita la dimostrazione del prodotto realizzato". Cosa che ho fatto. Decine e decine di mail, interrogazioni, atti e quant'altro sia inerente all'attività dei collaboratori, che non ho avuto problema a fornire. Nonostante i faldoni trasmessi, la Corte dei Conti mi ha scritto però che "trattasi effettivamente di pagamento anticipato per prestazione da effettuare nei mesi successivi; manca documentazione del servizio reso". Ovvero? E' questo che vorrei, io per primo, che mi spiegassero.

Detto questo, continuo a fare il mio lavoro, ieri come oggi. E ieri come oggi, so esattamente da che parte stare: quella dei cittadini e del Movimento 5 stelle che continuerò a difendere.

Andrea Defranceschi, consigliere regionale Regione Emilia-Romagna

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