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Politica Imola / Via Roncaglie

Città metropolitana: Manca si dimette, casus belli la 'colata' di via Roncaglie

Una scelta che si basa su un violento scontro istituzionale e personale. Manca ha restituito oggi il mandato, perchè "sono venute meno le condizioni di fiducia" e perchè "la Città metropolitana ha dimostrato tutta la sua debolezza". Dito puntato contro Merola e la Conti

Daniele Manca ha deciso di rassegnare le sue dimissioni da vice sindaco della città Metropolitana di Bologna. Una scelta che si basa su un violento scontro istituzionale e personale. Manca, che è anche primo cittadino di Imola, ha restituito oggi il mandato, perchè "sono venute meno le condizioni di fiducia" e perchè "la Città metropolitana ha dimostrato tutta la sua debolezza".

COLATA DI VIA RONCAGLIE, CASUS BELLI. L'ormai ex vice sindaco della metropoli  punta il dito contro il sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti, assessore delegato alla Pianificazione territoriale a Palazzo Malvezzi. Il pomo della discordia sarebbe il Psc di Imola e la cosiddetta colata di via Roncaglie (al centro oggi anche di un sit-in di contestazione da parte di Legambiente). Due settimane fa il Settore pianificazione aveva bocciato senza appello la realizzazione di nuovi appartamenti nell’area di Via Roncaglie- Piratello , già respinti dal Pgtp (il Piano territoriale di coordinamento provinciale). "Le mie dimissioni non sono legate al merito di quel progetto, il cui stralcio mi va benissimo, ma al metodo- precisa Manca- è stata usata questa vicenda per la propria visibilità e per riproporre un conflitto tra sviluppo e consumo del territorio che non andava aperto e che non volevo aprire". Così il primo cittadino imolese, che infine affonda sulla Conti, tagliando corto con un secco "ognuno faccia il sindaco nel proprio Comune".
Il progetto di Imola risale al 2007. "Ci aveva lavorato anche Giacomo Venturi (ex vicepresidente della Provincia, ndr) e con lui una cosa così non sarebbe mai accaduta- attacca Manca- per dire la qualità delle persone". Questa vicenda ha messo anche in luce "la debolezza della Città metropolitana- sostiene Manca- che dovrebbe essere una federazione di territori e non un crogiolo di persone che lotta per la propria visibilità". 

NECESSARIA UNA SCOSSA. Manca boccia anche il sindaco Virginio Merola. "Qui non va bene niente- attacca - non sono soddisfatto. Non emerge l'indirizzo strategico della Città metropolitana, Manca guida e collegialità". Manca assicura di "non voler entrare nelle vicende bolognesi" e anzi dice di "voler aiutare" Merola in vista delle prossime elezioni. Ma avverte: "Consiglio di dedicare tempo, energie e risorse alla Città metropolitana, perchè è importante per Bologna e per i territori vicini, anche se non votano". Insomma, secondo Manca "è necessaria una scossa". 

MEROLA REPLICA A MANCA. “Oggi ho approvato i provvedimenti relativi al PSC di Imola, tranne l'ambito non compatibile con gli indirizzi del PTCP che non permettono edificazioni. Dunque una guida c'è, anche se in questo caso non rispondente ai desiderata di un Comune". Così il sindaco Merola replica alle parole di accusa, aggiungendo che "quello che manca non è un indirizzo strategico ma risorse, autonomia finanziaria, autonomia organizzativa, per la nuova istituzione. La legge di stabilità in approvazione dovrebbe eliminare gli attuali tagli previsti nel 2016 e 2017 e la nostra Regione, unica in Italia, ha garantito la copertura dei costi del personale". Presto, promette il sindaco, sarà sottoscritta un'Intesa Regione-Città metropolitana per le nuove funzioni della Città metropolitana stessa.  "Non abbiamo bisogno di scosse - chiosa Merola, rispondendo ancora al suo ormai ex vice sidnaco metropolitano - ma di stare sul pezzo in questa difficile fase di transizione”. 

MANCA VENGA A CHIARIRE DOMANI IN CONSIGLIO A IMOLA.  Contro il sindaco Manca si scaglia l'opposizione in giunta ad Imola. Simone Carapia -
Capogruppo Fi Imola e Nuovo Circondario imolese - graffia: "Lo scontro sul Psc imolese e la colata sul Santerno approda oggi in Giunta Metropolitana E Manca fa bene a dimettersi immediatamente da Vice Sindaco metropolitano (rimettendo tutte le deleghe), perché a differenza della sua collega di San Lazzaro, Isabella Conti, che si è battuta contro i poteri forti della cooperazione ed è riuscita a bloccare la colata di cemento di Idice-San Lazzaro,  a Imola  vuole a tutti i costi cementificare le zone di pregio". Per Carapia "disarmanti sono anche le dichiarazioni dell’Assessore imolese all’urbanistica Davide  Tronconi, che afferma di  aver appreso del diniego dei tecnici della Città Metropolitana  dalla stampa e non ne sapeva assolutamente  nulla.
L’assessore continua affermando che ognuno si  prenderà le proprie responsabilità e allora  se  il pronunciamento verrà confermato e non vedo alternative, visto che ci sono vincoli  confermati dal  Piano territoriale di coordinamento provinciale, ritengo che Tronconi debba riflettere seriamente sulla sua posizione".
A questo punto, si chiede FI, "come mai i tecnici del Circondario e chi ha redatto il PSC, hanno un parere totalmente diverso da quello dei tecnici della città metropolitana? Perché i tecnici del Circondario Imolese che hanno redatto il PSC (anni di lavoro), non hanno mai pensato di salvaguardare le valenze paesaggistiche, come hanno fatto presente i tecnici di Palazzo Malvezzi?". Per questo motivo Carapia ha richiesto una comunicazione in aula  nel Consiglio Comunale di domani.
 

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