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Dissesto idrogeologico, Borgonzoni: "Bonaccini non interviene, apriremo noi i cantieri a Bologna"

La leghista rinfaccia all'avversario politico di aver investito i fondi a disposizione "troppo poco e troppo lentamente"

“I dati dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca Ambientale) dimostrano che frane e alluvioni sono un pericolo per l’Emilia-Romagna, ma il problema più grande è una politica distratta e incapace".  E' l'attacco di Lucia Borgonzoni, candidata presidente della Regione Emilia-Romagna ricordando, in una nota, che il "pericolo frane in provincia di Bologna è per 7.550 famiglie 7.562 edifici", mentre il *pericolo alluvioni in provincia di Bologna è per 639.848 cittadini".

La leghista ha poi aggiunto che "anche grazie alla Lega di governo, la Regione ha ricevuto significativi finanziamenti per tutelare il territorio e nella primavera 2018 un accordo di programma ha destinato all’Emilia-Romagna oltre 73 milioni di euro. Bonaccini, in qualità di commissario straordinario per il rischio idrogeologico, aveva la possibilità di utilizzarli velocemente. Ma ha investito troppo poco e troppo lentamente, provando a nascondere le incapacità con polemiche e comunicati stampa tardivi. Come già fatto per i piani di bonifica e per l’immondizia in arrivo da Roma, ora il Pd cercherà goffamente di smentire".

Infine Borgonzoni tira in causa il ministro dell’attuale governo 5Stelle-Pd, Sergio Costa: "Ricordiamo quanto sottolineato dal ministro Costa, che lo scorso 21 novembre criticava l’immobilismo della giunta Bonaccini dicendo 'a questo punto c’è da aprire questi benedetti cantieri, perché ormai ci sono tutte le possibilità'. Rassicuriamo il ministro e soprattutto i cittadini emiliano-romagnoli: li apriremo noi, dal 27 gennaio”.

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