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Presidente Commissione Garanzia Sel ER: "Lascio per il deficit di democrazia, spettro renzismo"

Domenico Papaleo si dimette dalla presidenza della Commissione di Garanzia Emilia Romagna: "Sel non mi rappresenta più e ha deciso di abitare stabilmente quella terra di mezzo"

Domenico Papaleo, giovane presidente  della Commissione di Garanzia di SEL Emilia Romagna, ha dato le dimissioni da Sel. Lo ha comunicato con una lettera al partito e ha poi lanciato la decisione sui Facebook.

Comunico le mie dimissioni da Sinistra Ecologia Libertà. Una scelta meditata, dopo cinque anni di lotte, passioni e fatiche per un partito di cui sono orgoglioso di essere stato stato Co-fondatore. Ritengo tuttavia per me giunto il tempo delle decisioni chiare e limpide e, alla luce di come si è sviluppato il dibattito dentro al partito negli ultimi mesi, ed anche avendo osservato da vicino, spesso da protagonista, il modo in cui SEL ha affrontato il suo congresso e i passaggi successivi, come le elezioni europee, non trovo più' gli stimoli e le ragioni per continuare a militare in una forza politica in cui non mi riconosco più.

Ho riscontrato un deficit di democrazia, ma in special modo la constatazione piu' triste è stata quella di come ci si sia allontanati dalla natura fondativa di SEL, partito che aveva come strategia la presenza e la azione all'interno del campo largo del centrosinistra, ma che oggi, in modo puramente tattico, ha deciso di abitare stabilmente quella terra di mezzo che altro non è diventato che un luogo chiuso, un recinto, un punto di osservazione dove decidere, di volta in volta, come posizionarsi nello scacchiere politico.

Sel ha, definitivamente, mi sembra, abbandonato la scelta che fece mesi fa di entrare dentro il Partito Socialista Europeo, scelta che io ritengo sempre giusta, e in generale è assente nel dibattito europeo, dal momento che si è anche distanziata, per ora, dal GUE, gruppo in cui sono stati eletti candidati che insieme a SEL avevano promosso l'Altra Europa per Tsipras.

Non condivido inoltre l'ambiguità di alcune scelte politiche nazionali, come il cercare spesso e a tutti costi, nei comuni e nelle regioni, l'alleanza di Governo con PD, mentre a livello nazionale facciamo opposizione netta e determinata al Governo che ha nel Partito Democratico il principale attore. Credo sia una contraddizione.

Penso che le ragioni che ci portarono a stare dentro Italia Bene Comune, nel 2013, siano tutt'oggi attuali, e l'anomalia della presenza al Governo di forze come quella del NCD non debba porci sempre in opposizione alla azione dell'esecutivo, dal momento che in questi mesi ritengo che in Italia ed in Europa siano stati fatti passi avanti significativi, seppur in mezzo a diverse ombre, per contrastare l'austerità ed in tema di politica fiscale, cultura e di lotta alla corruzione.

Si agita lo spettro del “renzismo”, ma poi si dice anche che con Renzi ci si starebbe se cambia maggioranza. Si dice di investire sulla autonomia di Sel, ma poi si cerca un dialogo stretto con una parte del PD, penso all'incontro con Civati e Cuperlo, ponendosi di fatto in una condizione di subalternità ad un parte del PD.

Dopo il negativo risultato delle Europee avremmo dovuto fare un congresso straordinario, invece si è preferito cullarsi nel 4% e traccheggiare nella schizofrenia di molti nostri messaggi politici. Nella mia regione poi, l'Emilia Romagna, Sel sta balbettando, ed ancora non vedo una linea chiara in merito alle prossime e possibili primarie per la scelta del candidato governatore, ed in merito ad alleanze e rilancio della azione e della immagine del partito.

Voglio abbracciare tutti i compagni e le compagne di Bologna con cui in questi anni ho fatto banchetti, riunioni ed iniziative, in special modo Egle Beltrami, che mi ha voluto con lei nel Coordinamento Provinciale, qualche mese fa, e che sta facendo un lavoro importante a Bologna, con competenza ed onestà intellettuale.

Non smetto di dedicarmi alla politica e nelle prossime settimane mi piacerebbe sviluppare anche in Emilia Romagna la attività della neonata associazione LeD, Libertà e Diritti – Socialisti Europei, che ha anche un riferimento parlamentare alla Camera dei Deputati. Un piccolo strumento, oggi, ma che ha la grande ambizione di, attraverso i temi, alimentare e rafforzare una cultura politica di sinistra, di governo e di cambiamento senza pregiudizi e in collegamento costante con le esperienze che si rifanno al socialismo europeo.

Domenico Papaleo

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