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Giovedì, 28 Marzo 2024
Elezioni 2022

Elezioni, ecco la lista Pd: da Casini a Merola, tutti i nomi

I nomi scelti da Letta in direzione generale per le elezioni del prossimo 25 settembre

Nessuna sorpresa nelle liste del Pd per le elezioni politiche del 25 settembre. A Bologna correranno Pier Ferdinando Casini per l'uninominale del Senato e l'ex sindaco Virginio Merola per l'uninominale della Camera.

Approvato ieri sera dalla direzione nazionale del Pd, l'elenco (parziale) delle candidature bolognesi comprende anche, per il plurinominale del Senato, Sandra Zampa (già vicepresidente del Pd e storica portavoce di Romano Prodi), Daniele Manca (ex sindaco di Imola), Eleonora Proni (sindaca ravennate di Bagnacavallo) e Antonio Fiorentini (ex sindaco di Argenta e amministratore unico dell'azienda di trasporti ferrarese Ami).

Alla Camera, invece, correranno Elly Schlein (vicepresidente della Regione Emilia-Romagna), il modenese Stefano Vaccari (responsabile Organizzazione del partito nazionale), Valentina Cuppi (presidente del Pd e sindaca di Marzabotto) e Luca Rizzo Nervo (assessore comunale a Bologna, oltre che parlamentare uscente).

Andrea De Maria sarà candidato alla Camera nel collegio uninominale di Carpi, che comprende Comuni della Città metropolitana di Bologna e della Provincia di Modena.

I candidati Pd in Emilia

In regione ci sono i nomi degli ex ministri Paola De Micheli e Graziano Delrio all'ex sindaco di Rimini, Andrea Gnassi. De Micheli, in particolare, correrà nel plurinominale "01" della Camera insieme ad Andrea Rossi, Beatrice Ghetti e Lanfranco De Franco (di Articolo Uno). A Gnassi va l'uninominale di Rimini, sempre per la Camera, oltre che il primo posto nel listino del plurinominale "03" dove compaiono anche Ouidad Bakkali, Massimo Bulbi e Marcella Zappaterra.

Per il plurinominale "02" toccherà invece a Elly Schlein, Stefano Vaccari, Valentina Cuppi e Luca Rizzo Nervo. Oltre a Gnassi, negli uninominali per la Camera correranno Ghetti (Piacenza), Filippo Frittelli (Parma), Ilenia Malavasi (Reggio Emilia), Virginio Merola (Bologna), Andrea De Maria (Carpi), Bakkali (Ravenna) e Bulbi (Forlì-Cesena). Delrio sarà in campo per il Senato come capolista nel plurinominale "01" insieme a Barbara Lori, Nicola Rinaldi (Repubblicani europei) e Daria De Luca (Psi), mentre per quello "02" tocca a Sandra Zampa, Daniele Manca, Eleonora Proni e Antonio Fiorentini. Per il Senato, infine, in pista Pier Ferdinando Casini (Bologna) e Manuela Rontini (Ravenna).

La minoranza Pd non ci sta

La minoranza del Pd a Bologna va all'attacco, mettendo nel mirino sia la composizione delle liste che la segreteria guidata da Federica Mazzoni: "I casi di scelte sbagliate sono troppi per non vederli", scrive su Facebook l'ex assessore comunale ed ex segretario cittadino Alberto Aitini.

"Leggo, nelle liste Pd per le elezioni politiche - afferma Aitini - di candidati paracadutati nei territori senza un criterio, di uno scarsissimo ricambio generazionale, del proposito più volte ribadito di dare più spazio a candidature femminili in collegi eleggibili neanche lontanamente realizzato, del merito ampiamente ignorato, di persone candidate nonostante abbiano già altri incarichi istituzionali, in alcuni casi di vere e proprie epurazioni, di scelte spesso dettate più da rancori personali che da riflessioni politiche e trasparenti".

E per Aitini, "ovviamente in tutto questo il vertice del Pd bolognese è impercettibile, ormai quasi immateriale". Aggiunge l'ex assessore che "certo, ci sono anche ottimi candidati, ma questa dovrebbe essere la norma e i casi di scelte sbagliate sono troppi per non vederli. Errori come questi si pagano e agitare l'arrivo del fascismo per convincere le persone a votarti non basta. Servono proposte serie e candidati credibili e radicati, soprattutto se si vogliono recuperare collegi in bilico".

Ora arriveranno "i soliti che, per evitare di assumersi le proprie responsabilità, diranno che non è il momento delle polemiche, che bisogna solo impegnarsi in questa campagna elettorale. Risparmiatevi lo sforzo. C'è chi lo ha sempre fatto. Nonostante tutto", conclude Aitini.

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