Elezioni, Casini rieletto con la sciarpa rossoblù in piazza: "Sgarbi? Ha sbagliato campagna elettorale"
Il commento post voto del senatore del Pd
"Sgarbi? Se tecnicamente avessi dovuto dargli un consiglio, gli avrei detto di fare una campagna opposta. Ma ho capito subito che la campagna sarebbe andata così e che faceva questo, e mi andava benissimo. Non ci siamo sentiti con Sgarbi, ma siamo amici".
Lo dice Pier Ferdinando Casini, oggi in piazza Maggiore a Bologna, pensando alla sfida nel collegio locale vinta contro Vittorio Sgarbi del centrodestra. "Sono anche molto contento - allarga l'analisi del voto e dei candidati nei collegi Casini, parlando con i cronisti - della vittoria degli altri colleghi, a partire da questo miracolo al fotofinish di De Maria" nel collegio di Carpi.
"Rispetto Sgarbi- conclude Casini- e consiglio a tutti gli italiani di vedere una mostra con lui, se vogliono entusiasmarsi. Quando io ho visto una mostra con lui, sono stato l'uomo più felice del mondo. Qui, però, stavamo parlando di un'altra cosa", ossia delle elezioni politiche.
Giorgia Meloni riuscirà a governare? "Ieri giustamente, con un certo equilibrio, Meloni ha dato sfogo con equilibrio anche alla sua soddisfazione. Se è una persona responsabile, e mi augurio che lo sia, da oggi più che la soddisfazione avrà la preoccupazione".
Sul fatto che il Pd possa o debba riaprirsi adesso a un dialogo con i 5 Stelle, "bisogna chiederlo a coloro che sono radicati nel Pd più di me, io sono un indipendente. E cercherò di svolgere un ruolo in Senato anche rispetto a chi ha vinto le elezioni, che va sempre rispettato perché è stato scelto dagli italiani. Rispetto la scelta degli italiani sulla Meloni". Così Pier Ferdinando Casini, commentando l'esito del voto oggi in piazza Maggiore a Bologna. Aggiunge Casini: "Penso che aveva ragione quell'antico filosofo greco, che diceva che le città si difendono con le armi dei giovani e i consigli degli anziani. Qualche buon consiglio mi riserverò di darlo, un po' a tutti. Anche alla Meloni? A chi me lo chiede, non so se me lo chiederà"
Noi dobbiamo essere europeisti e atlantisti, perché è nel codice genetico di tutta la Repubblica italiana". Sottolinea Pier Ferdinando Casini, commentando l'esito del voto, interpellato sul fatto che da oggi l'Italia, dopo il boom di Fdi e di Giorgia Meloni, possa essere guardata con sospetto in Europa.
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