rotate-mobile
Politica

Elezioni Quirinale, Casini sì anzi no: ore di attesa per il centrista bolognese alla prova Casellati

Lo scranno da Capo dello Stato mai come in queste ore così incerto per il 66enne ex democristiano, negli ultimi anni entrato nell'orbita del centrosinistra. Al quinto scrutinio il centrodestra voterà Casellati

C'è chi lo dà definitivamente bruciato, e chi invece lo vede in robusto rialzo, soprattutto dopo il voto di ieri. Il destino politico di Pierferdinando Casini rimane appeso a un filo, per giunta elastico, in queste ore di quinto scrutinio per l'elezione del Presidente della Repubblica. Il nome del politico sempreverde papabile per il Colle era iniziato a circolare subito dopo l'inizio dei lavori per il primo scrutinio, salvo poi rimanere inevitabilmente risucchiato dal gorgo dei commenti da parte dei grandi elettori e dei loro leader.

Ora un altro passaggio alle forche caudine, poiché il centrodestra ha appena fatto sapere -attraverso un messaggio di Silvio Belusconi sui social- di voler indicare Elisabetta Casellati nel voto che si apre oggi, con il centrosinistra che invece si astiene. Se Casellati non dovesse farcela, le possibilità per Casini tornerebbero ad aumentare sensibilmente.

Chi è Pierferdinando Casini

Le quote dei bookies

Al momento in cui si scrive, un noto portale di scommesse online dà il bolognese ex presidente della Camera in netta discesa alla quota di 11.5, con Cartabia risalita al terzo posto ma ben distanze da Draghi, rispettivamente presi rispettivamente a 9.6 e 2.52. Il borsino è però estremamente volatile: da pochissimo Casellati è salita al secondo posto (un'ora prima era al decimo), con un 8.8 di quotazione solo ieri sera l'attuale premier era dato praticamene alla stessa quota del bolognese, entrambi sul filo del 3.7.

La destra sembra quindi definitivamente allontanatasi dal nome del 66enne ex leader democristiano, ora senatore eletto con il Pd: secondo i rumors di Palazzo sembra che sia Fdi che Lega abbiano sollevato un sopracciglio sul suo nome, considerato ormai troppo vicino ai dem, e quindi in contraddizione con l'impostazione del nome di centrodestra per il Colle, impostazione agitata già alla vigilia del terzo scrutinio.

Del pari è pesante il risultato per Salvini & co. nella conta indiretta uscita dal voto di ieri: quei 441 astenuti, che non si avvicinano alla quota necessaria (505) e che di fatto sanciscono il ritorno alla casella di partenza di tutti i ragionamenti fatti fino a ora. Con una aggravante, è cioè quella di avere palesato per il centrodestra la propria irrilevanza.

Elezioni Presidente della Repubblica. Casini, la strategia del silenzio e il testa a testa con Draghi

Qui torna in ballo l'altro schieramento, quello di Letta, Conte e Speranza, che sulla carta dovrebbe poter essere autosufficiente, ma non lo è. I voti non ci sono: all'interno i gruppi del cosiddetto 'campo largo' sono poco coesi, soprattutto sul fronte grillino, dove il nome di Draghi sembra non trova certo riscontro unanime, e nemmeno su quello di Casini.

Ma incognite sono ben presenti anche dentro lo stesso partito democratico, che non vede bene l'ipotesi di un trasloco di Draghi al Quirinale, lasciando vuoto lo scranno di presidente del consiglio e mettendo ua seria ipoteca sulla tenuta di una maggioranza con dentro anche la Lega salviniana. In tutto ciò si aggiunge Matteo Renzi e i gruppi di Italia Viva: per ora lo schieramento favorito del senatore ex premier sembra essere quello dell'asse con Letta, ma in passato già altre volte si sono verificati smottamenti all'ultimo miglio, come nel caso -con le dovute proporzioni- del ddl Zan sull'omotransfobia. Si teme quindi sull'impallnamento dei franchi tiratori, una tagliola che avrebbe conseguenze nefaste anche sul fronte interno per i vari leader.

Elezioni Presidente della Repubblica: il bolognese Casini, sempreverde quirinabile

E quindi? Nel giorno del quinto scrutinio tutto è ancora possibile e Casini, malgrado le smentite e i niet, è ancora in campo. Suo è uno dei nomi preferiti se Draghi dovesse essere 'bruciato' oppure risparmiato per rimanere a palazzo Chigi. Fondamentali saranno i prossimi due giorni (le presidenze delle camere hanno lasciato intendere che se necessario le votazioni andranno avanti a oltranza anche nel weekend, due al giorno) anche perché se non si eleggerà il Presidente della Repubblica per lunedì i mercati all'apertura  potrebbero distogliere l'attenzione dalla crisi ucraina e dal rally del comparto energetico, per mettere gli occhi sullo stallo politico a Montecitorio.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Elezioni Quirinale, Casini sì anzi no: ore di attesa per il centrista bolognese alla prova Casellati

BolognaToday è in caricamento