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Elezioni comunali 2011 Centro Storico / Corte Isolani

Una “vetrina elettorale”. Più donne in politica, polemica dai negozi

Seconda performance di attualità per la "creativa" Sforza, che dopo la vetrina sul matrimonio reale stupisce ancora: si ispira alla politica e trasforma la boutique in un manifesto globale

Avrei voluto più candidate donne” esordisce Francesca Sforza quando le si chiede cosa ne pensa dei candidati in corsa per Palazzo d’Accursio. La nuova vetrina della sua boutique ha molto da dire e lo fa attraverso un patchwork di immagini e slogan, di T-shirt/messaggio, di copertine di magazine (Flash Art Obama e Berlusconi nero).

L’obiettivo è  ironizzare bonariamente sulle aspettative: è una lettera aperta che chiede più donne in politica.
“Forse non hanno candidato più donne per il timore che non prendessero abbastanza voti – commenta – il commissario che abbiamo avuto è una donna, e io avrei votato lei perché super partes e perché ha fatto il bene della città”. In vetrina, fra gli altri, anche Annalisa Lubich e Daniela Turci: “Due donne dalle ideologie opposte che fanno politica responsabilmente, cha vanno avanti e fanno bene”.

Elezioni 2011 a Bologna: polemica dalle vetrine della città

Che non si tratti di femminismo è chiaro, visto che non c’è alcuna antitesi all’uomo, e l’immagine inedita della “donna vitruviana” creata e stampata da Francesca nel suo atelier/laboratorio provoca chiedendo un sostegno da parte della società (asili, riconoscimento del ruolo femminile, diritto al cognome…). “Non più Bindi/Carfagna, ma Civis/asili nido! La politica ci deve ascoltare”.


 

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