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Elezioni Regionali, Donini: "Non lasciamo l’Emilia-Romagna a chi ne fa una succursale di Veneto e Lombardia"

Il vicepresidente uscente della Regione e capolista del PD alle Regionali parla di ambiente e trasporti: "In Emilia-Romagna siamo quelli che crescono di più nel Trasporto Pubblico Locale anche grazie ai nuovi treni che si stanno consegnando nelle nostre ferrovie e che andranno a sostituire totalmente la flotta entro aprile"

Raffaele Donini si candida alle Elezioni Regionali del 26 gennaio 2020. Il vicepresidente uscente della Regione Emilia-Romagna racconta un territorio che primeggia in quasi tutti gli indicatori economici, educativi e sociali. E che deve continuare ad investire. Ma qual è il clima da campagna elettorale a un paio di settimane dal voto? "Il nostro popolo si sta mobilitando e non lascerà l’Emilia-Romagna a chi la userebbe solo per farne una succursale del Veneto e della Lombardia".

L'intervista a Raffaele Donini:  

Tutte le liste e tutti i candidati delle prossime Regionali. 

Raffaele Donini, vicepresidente uscente della Regione e uno dei capolista del PD alle Regionali del 26 gennaio 2020: un breve bilancio del mandato in chiusura con obiettivi raggiunti e battaglie vinte? Quanto è importante che ci sia continuità e in quali settori in particolare? Che voto da al governo Bonaccini? 

"A fine 2014 ci siamo insediati dopo sette anni di crisi economica ed un terremoto devastante che ci avevano consegnato un tasso di disoccupazione vicino al 10%. Con il Patto per il lavoro, le attività promosse per la ricostruzione post sisma, i tanti provvedimenti per l’attrattivita’ del nostro territorio e lo sblocco degli investimenti pubblici in infrastrutture, siamo riusciti a dimezzarlo. Ma ciò che più è importante è che in Emilia-Romagna nessuno rimane solo: non solo chi vuole fare impresa, ma anche chi vive ancora nella povertà, chi ha problemi di salute, chi necessita dell’aiuto dei servizi sociali. Oggi siamo primi in quasi tutti gli indicatori economici, educativi e sociali e dobbiamo continuare ad investire nello sviluppo economico del territorio, nella coesione sociale e nella sostenibilità ambientale. Proprio quel legame che la destra non vuole prendere in considerazione nelle poche proposte che avanza". 

Trasporti: come si sposteranno i bolognesi nel futuro? People Mover al via, progetto del tram con annessi dubbi e proteste, boom del car-sharing e del bike-sharing...argomenti che ha trattato in questi giorni anche con la collega Irene Priolo. Quale il messaggio chiaro e forte che vorrebbe far arrivare ai cittadini in questo senso? Perchè ci sono più paure per i cambiamenti che entusiasmo per una città più smart e moderna?

"Il futuro può essere solamente all’insegna di una mobilità sostenibile. In Emilia-Romagna quel futuro è già cominciato. Siamo quelli che crescono di più nel Trasporto Pubblico Locale anche grazie ai nuovi treni che si stanno consegnando nelle nostre ferrovie e che andranno a sostituire totalmente la flotta entro Aprile 2020. Ma anche nei nuovi autobus non inquinanti abbiamo investito molto. Ne arriveranno centinaia nei prossimi mesi in aggiunta a quelli già circolanti. 70.000 cittadini, prevalentemente studenti e lavoratori beneficiano dell’integrazione tariffaria che consente loro di circolare gratuitamente sugli autobus di linea delle città capoluogo, con un risparmio medio di 180 euro. Abbiamo triplicato le piste ciclabili negli ultimi dieci anni ed il tasso di mobilità ciclistica, è doppio rispetto alla media italiana. Anche sulla mobilità elettrica siamo i primi in Italia grazie agli incentivi sul bollo delle auto ibride ed i contributi finanziari ai cittadini per l’acquisto delle auto elettriche. Poi abbiamo sbloccato gli investimenti strategici per Bologna per migliorare in futuro la mobilità e la competitività del territorio: già inaugurata la nuova pedemontana Bazzanese e la variante di Valico ed i Caselli Autostradali di Borgonuovo e Valsamoggia. Fra poche settimane andrà in esercizio finalmente il People Mover, in ritardo di quasi un anno rispetto a quanto si ripromettevano i privati costruttori e gestori ma da noi comunque salvato e finanziato. Stessa cosa per il nodo di Rastignano, mentre per quello di Casalecchio i cantieri sono in corso. Infine il Passante Metropolitano Bolognese con l’ampliamento della tangenziale per il quale la rete arancione arriverà entro un anno. Ma tornando alla mobilità pubblica quasi un miliardo di euro sono stati da noi ottenuto per il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano e per la prima linea del Tram di Bologna. Direi che non siamo stati con le mani in mano". 

La questione climatica è entrata a pieno nel dibattito politico mondiale e, da quello che vediamo nei programmi elettorali, anche a livello territoriale. La connessione con i trasporti è forte ed evidente...

"Si. E siamo pronti a dare un contributo fondamentale per continuare ad investire nella sostenibilità del sistema della mobilità. In questi 5 anni per ogni euro speso in Autostrade ne abbiamo investiti tre in ferrovie, non solo per i nuovi treni, ma anche per elettrificare ferrovie o eliminare passaggi a livello. Inoltre abbiamo trasportato quasi 20 milioni di tonnellate all’anno di merci su ferro, togliendo 700.000 camion dalle strade. Ora però abbiamo in mente una rivoluzione. Chiediamo allo Stato di destinare una parte del prelievo fiscale ai concessionari di Autostrade, chiunque essi siano ora ed in futuro, sugli introiti del pedaggio, per investimenti nel trasporto pubblico locale. Significherebbe ancora più treni, autobus non inquinanti, meno auto nelle nostre strade". 

Raffaele Donini è anche giornalista: da addetto ai lavori che idea si è fatto sul modo con cui la stampa sta trattando questa campagna elettorale e su come i candidati stanno comunicando? Strategie efficaci o poco trasparenti? E sulle fake-news? C'è qualche falsa notizia che andrebbe segnalata per orientare gli elettori in modo più corretto? 

"A me la stampa piace libera, indipendente, pungente se necessario, capace anche di dire al demagogo di turno che sta ingannando i cittadini con notizie false o proposte che assomigliano molto al tentativo della politica di “vendere la Fontana di Trevi” come nel celebre film di Totò. Ecco, noi da questa stampa non abbiamo nulla da temere".

Da uno dei nostri ultimi sondaggi emerge che fra le priorità dei cittadini c'è la richiesta di investimenti in strade, viabilità ed infrastrutture (45%). Quali sono secondo lei le criticità del presente, i tempi e le modalità per risolverle nel prossimo mandato? 

"Non si fa ancora abbastanza sulla manutenzione straordinaria delle strade, soprattutto quelle di montagna. Noi abbiamo speso tanto in questi anni per aiutare le Province a fare manutenzione ma non è sufficiente. Penso sia giunto il momento di costruire una società a maggioranza pubblica, magari anche selezionando soci privati industriali, che investa in uomini e mezzi e che faccia tutto l’arco dell’anno una puntuale manutenzione per conto delle Province e dei Comuni che ne vorranno diventare soci. Anche qui propongo una rivoluzione, ma sarebbe un modo di fare un vero passo in avanti per la quantità, la qualità e la rapidità degli interventi manutentivi".

Verso le urne: il dato di partecipazione delle ultime regionali è sconfortante. Secondo lei il voto del 26 gennaio farà dei numeri differenti? Sente un grado di coinvolgimento alto incontrando la gente? 

"Eccome. Il nostro popolo si sta mobilitando e non lascerà l’Emilia - Romagna a chi la userebbe solo per farne una succursale del Veneto e della Lombardia. Regioni avanzate certo e che meritano rispetto. Ma noi siamo un’altra cosa. Siamo l’Emilia - Romagna. E chi si candida a Presidente dovrebbe avere competenze ed esperienze di altissimo livello. Noi quel candidato l’abbiamo ed è Stefano Bonaccini. Il 26 gennaio i cittadini dovranno scegliere fra lui e Lucia Borgonzoni, che peraltro sembra quasi nascosta da Salvini in questa campagna elettorale, visto che i comizi li fa solo lui. Sceglieremo Bonaccini".

Lega, Sardine, declino del M5S...come vede lo scenario politico attuale?

"Il M5S ha scelto di essere ininfluente in questa competizione mente noi eravamo pronti, su un progetto di svolta ecologista a costruire un progetto comune. Spero che molti di loro almeno sul Presidente facciano voto disgiunto perché con Bonaccini il dialogo fra noi e loro potrebbe comunque continuare. La Lega ha sbagliato candidatura a Presidente e sono certo che nemmeno tutta la destra la voterà, così sento almeno in giro per i territori, poi rimarrà un Partito forte e radicato anche se non vincerà le elezioni. Le Sardine sono il futuro e non dobbiamo strumentalizzare la loro voglia di partecipazione e di politica pulita, propositiva, per nulla distruttiva. Sono una salutare secchiata di acqua in faccia ed hanno tutta la mia ammirazione".

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