Se la piazza poco affollata di Bologna non scalda il comizio finale del M5s, Luigi Di Maio si prende la rivincita quando scende dal palco e viene attorniato dai sostenitori che si accalcano per un selfie o una stretta di mano, prima che il capo politico dimissionario raggiunga l'auto e lasci piazza Galvani.
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Sul palco Di Maio (senza cravatta) prova a dare la carica al popolo del M5s emiliano-romagnolo, che punta sul candidato presidente Simone Benini ma con pronostici che non fanno presagire un risultato lusinghiero. "Non ci si può presentare o correre solo se si vince, si portano avanti gli ideali e gli obiettivi e chi entra deve lavorare il più possibile per migliorare le condizioni del territorio e dei cittadini", afferma il ministro.
"C'è tanto bisogno di opposizione in questo Paese, che stimoli il Governo a fare bene e stimoli la maggioranza in un Consiglio regionale o comunale". Il M5s "esisterà e sarà sempre più forte finché ci sarà la caparbietà delle persone alle mie spalle e di voi in piazza stasera", aggiunge di Mario riferendosi ai candidati sul palco e ai sostenitori.
"Votare per il M5s e per Benini significa portare in Consiglio regionale una grande esperienza", afferma il ministro, citando le "battaglie" del candidato presidente come consigliere comunale a Forlì.
"Noi solo una cosa sappiamo fare: realizzare il programma", afferma poi Di Maio tra gli applausi. "Auguro a Simone il meglio, perché ha avuto un grande coraggio contro tutte e tutti e ha portato avanti questa campagna", conclude il ministro.
Poi, nella calca di fine comizio, Di Maio non risponde ai cronisti che gli chiedono un parere sulla possibilità per gli elettori emiliano-romagnoli di esercitare il voto disgiunto, evocata più volte da una parte del M5s.
Taglio parlamentari
"Qualcuno si sta preparando a fare una cosa", perché "se ci sono le elezioni politiche il referendum non si celebra e quindi il taglio dei parlamentari non entra vigore. Sicuramente nelle prossime settimane e mesi faranno di tutto per andare votare prima e quindi incassare un numero di parlamentari maggiore rispetto a quelli che vogliamo tagliare, è lo stesso motivo per cui è caduto il Governo ad agosto, perché non si voleva fare l'ultima approvazione del taglio dei parlamentari".
"A maggio arriverà il referendum, vinciamolo e chiudiamo una volta per tutti l'epoca in cui la politica vi prende giro dicendo che vuole chiedervi un parere", aggiunge il ministro pentastellato.