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Elezioni Regionali Emilia-Romagna, i risultati: Bonaccini vince e va oltre il 50 per cento

Al termine delle 4250 sezioni scrutinate la coalizione del governatore uscente supera il milione di voti

E' di Stefano Bonaccini la vittoria delle elezioni regionali in Emilia Romagna del 26 gennaio 2020. Il presidente uscente viene così riconfermato, e con risultati netti: con ormai tutte le sezioni scrutinate la coalizione di centrosinistra che sostiene Bonaccini incassa il 51,4 per cento dei voti validi, e cioè abbondantemente oltre un milione di prefrenze.La sfidante, Lucia Borgonzoni, a capo della coalizione di destra guidata dalla Lega, rimane un passo indietro, con il 43,68 per cento dei voti, anche se sfiora comunque anch'essa il milione di voti.

I dati del comune di Bologna sono più marcati,  ci restituiscono la fotografia di una terra convintamente 'rossa' (vedi sotto tabelle nel dettaglio) che ha preferito la coalizione capitanata da Bonaccini con oltre il 60% di voti , bissando il centrodestra.

"Questa è la vittoria dell’Emilia Romagna”, ha esordito Stefano Bonaccini nella conferenza stampa indetta oggi nella Casa del Popolo a Casalecchio di Reno. "Mentre altri hanno parlato di tutt’altro noi abbiamo continuato a raccontare questa regione, quali straordinarie opportunità abbia ma anche quali problemi devono essere risolti". E ringrazia anche le "sardine": "Santori sentito per la prima volta questa mattina". 

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Alta la affluenza: 67, 68 per cento, con un maggior afflusso proprio nei comuni della cintura bolognese. Sotto le due Torri si sfiora il 70 percento, quota raggiunta in molti comuni della Bassa, soprattutto quelli più vicini al capoluogo. A Bologna città la coalizione Bonaccini incassa oltre trecentomila voti, sfiorando il 60 per cento, mentre Borgonzoni arriva di poco sotto i duecento mila ferma intorno al 35 per cento. 

Da Bologna, a caldo hanno commentato i risultati sia vinti che vincitori. Bonaccini, per il quale stanotte c'è stata grande festa nel quartier generale del Pd bolognese, ha sottolineato: "Puntando al voto nazionale la si è voluta mettere su un altro terreno e noi abbiamo vinto anche su un altro terreno“.

"Per la prima volta in 70 anni c’è stata partita in questa Regione", così- nonostante la sconfitta -si è detto comunque soddisfatto Matteo Salvini.

Non è tardata ad arrivare neppure la voce delle Sardine, il 'movimento-non movimento' nato durante questa accesa campagna elettorale proprio a Bologna. Attraverso un post su Facebook annunciano di voler fare un passo indietro e tornare alle loro priorità (personali) perchè non si sentono nati per stare sul palcoscenico.

Intanto stamane, sempre da Bologna, la conferenza stampa  post voto della Lega. La candidata del centrodestra Borgonzoni, insieme al leader della Carroccio Matteo Salvini, si sono detti pronti a lavorare da domani , dall'opposizione, "per trasformare le promesse lanciate durante la campagna elettorale in risposte vere" (VIDEO).

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Elezionie regionali 2020, il voto ai partiti: i dati della Regione

Sul fronte dei partiti, a livello regionale il Pd è il primo partito con 744mila voti e il 34,6 percento. La Lega è comunque seconda nella storica 'regione rossa', con il 31,9 e 690 mila voti.

Male per il M5S che dal 13,7 per cento del 1014 scende ad appena il 3 per cento, con almeno 20mila voti che non sono andati al candidato Grillino. Circa 100mila i voti raccolti dai grillini in questa tornata elettorale. Quando nel 2014 si votò il M5S prese intorno ai 150mila voti, ma con una affluenza dimezzata.

A Bologna provincia le percentuali sono più o meno replicate, con il Pd primo per 199mila voti e la Lega seconda con 122mila.

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Regionali Emilia Romagna, i dati di Bologna: vittoria schiacciante al centrosinistra

Nel comune del capoluogo emiliano  la coalizione di centrosinistra a sostegno di Bonaccini ha conquistato una larga preferenza (64,84%). Il centrodestra con Borgonzoni non arrivano a racimolare la metà dei voti dello sfidante diretto (31.12%). Il terzo partito , M5S con Benini candidato presidente, si ferma al 2.51%. Questi i dati definitivi per il comune di Bologna:

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Guardando più nel dettaglio alla situazione locale. Se a Bologna  Bonaccini ha ottenuto un 64.84% di preferenze contro il 31.12% andato alla Leghista  Lucia Borgonzoni (Il Pd ha totalizzato un 39.3% di preferenze vs il 18.45% della Lega) ci sono però dei comuni nei quali la sfidante del neo (ri)eletto presidente ha avuto la meglio. Sono Monghidoro, dove Borgonzoni raccoglie un 53,03% contro il 43,38% del suo avversario; Molinella con il 50,95% contro il 44.92 del PD; Sant'Agata Bolognese dove Borgonzoni fa il 48,28% e Bonaccini 47,05%; San Benedetto Val di Sambro 53,89% per Lega e 42,09% per PD. C'è poi Camugnano il 56,63% è andato a Borgonzoni e 39,52% a Bonaccini. 

Le performance dei grillini? Decisamente sotto le aspettative, come ammesso dagli stessi pentastellati. Il candidato M5S Simone Benini - che in Regione ha totalizzato uno spauto 3% di preferenze - nel territorio bolognese ha realizzato il migliore risultato  a Borgo Tossignano raggiungendo un 6,18%, poi Casalfiumanese con un 4.96%, 4,38% a Sala Bolognese, 4,30% a Baricella, 4,23% a Calderara. Curiosità su Imola, che aveva eletto un sindaco del M5S: qui il grillino ha fatto un 4,39%.

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Elezioni regionali Emilia Romagna, i primi commenti dopo il voto

La giornata di ieri è stata contraddistinta da una profonda incertezza. La presenza di Salvini negli ultimi giorni, con il 'coup' della citofonata al Pilastro enfatizzata dalla macchina social, aveva fatto tremare lo stato maggiore della "ditta", e con lei tutte le altre forze di sinistra. Già dai primi exti poll però si delineava un quadro di leggero vantaggio, che confermava in qualche modo le previsioni prima del silenzio elettorale. E' solo a notte fonda però che il governatore riconfermato si presenta alla stampa per dichiarare la vittoria: "Ho sempre consigliato di essere prudenti perché l’arroganza non paga mai - ha affermato Bonaccini - puntando al voto nazionale la si è voluta mettere su un altro terreno e noi abbiamo vinto anche su un altro terreno. Gli emiliano-romagnoli non gradiscono molto che suoni ai loro campanello“.

"Per la prima volta in 70 anni c’è stata partita in questa Regione - ha dichiarato Matteo Salvini (VIDEO) -. Chiunque vinca lo avrà meritato, che si chiami Lucia o che si chiami Stefano. Quando il popolo si esprime, ha sempre ragione. Se vinco sono felice, se perdo sono felice lo stesso, ma dal giorno dopo lavoro il doppio". Poco dopo anche la delfina del leader della Lega, Lucia Borgonzoni, ha rilasciato le sue dichiarazioni a caldo parlando di "risultato storico" (VIDEO).

"Voglio dare un grande abbraccio a Stefano Bonaccini - ha dichiarato il segretario generale Pd, Nicola Zingaretti -. Ha fatto una campagna eroica da bravo presidente qual è. Grazie a chi ha combattuto e felice de risultato di Stefano, i dati indicano una grande vitalità dell'elettorato. Dobbiamo dire un immenso grazie al Movimento delle sardine, è giusto dirlo".

"In Emilia Romagna non scompare il M5S, ma Forza Italia, che probabilmente non avrà neanche un seggio in Consiglio regionale. Bonaccini in campagna elettorale ha rilanciato i nostri temi e va benissimo. Lo aspettiamo sul trasporto locale gratuito, sul piano di riconversione ecologica delle aziende, sui 4,5 milioni di alberi che pianterà e sull'acqua pubblica. Per quanto riguarda la Borgonzoni ci aspettiamo che venga a sedersi in Consiglio regionale e non al Senato, in quanto le due cariche sono incompatibili. Ringrazio i cittadini che hanno votato. Abbiamo ottenuto un dato d'affluenza enorme e mi riempie il cuore ed era quello che volevamo. Questa elezione ha dato forza al nostro governo nazionale e di questo siamo molto felici". Così il primo commento a chiusura dei seggi del candidato del M5S Benini.

Nel tam-tam mediatico si inserisce anche il messaggio di uscita di scena (almeno per il momento) delle Sardine - il fenomeno nato durante questa accesa campagna elettorale proprio da Bologna - che annunciano di voler fare un passo indietro e tornare alle loro priorità (personali) perchè non si sentono nati per stare sul palcoscenico. La chiosa del post di congedo diramato su Facebook però lancia l'adunata a Scampia per il prossimo marzo, in occasione del congresso nazionale del gruppo.

Berlusconi parla alla Rai: "In Emilia Romagna vittoria culturale conseguita. La sinistra non riesce più neanche a parlare al suo blocco sociale di riferimento".

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Già dai primi dati sull'affluenza si è capito che ci sarebbero state delle sorprese, in un senso o nell'altro. Alta, ma non altissima, la corsa alle urne è stata contraddistinta da un andamento a macchia di leopardo. Alla vigilia gli analisti avevano pronosticato che il voto decisivo sarebbe stato nelle periferie, e così in un certo senso è stato così.

Affluenza più bassa nei centri e nelle province dove la Lega va forte, una corsa a votare nelle zone dove il Pd 'reggeva' ancora l'avanzata della Lega di Salvini, ovvero Modena, Reggio, ma anche Bologna e soprattutto nei comuni della cintura, dove sovente l'affluenza è stata superiore al 70 per cento.

I primi exit poll hanno subito restituito un verdetto favorevole al governatore uscente, ma sono stati guardati con un velo di scetticismo. Si è dovuto attendere fino alla prima proiezione per avere una idea chiara della piega del voto. Con il passare delle ore però è emerso il quadro, con la lista Bonaccini a trainare un exploit difficilmente riproducibile senza il 'marchio' del presidente uscente, impegnato negli ultimi sei mesi in una campagna social e di immagine in grande spolvero.

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