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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il candidato M5S Benini: "Solo noi abbiamo le mani libere. Solo con noi si trattano alcuni temi"

L'INTERVISTA. Il Movimento 5 Stelle è l’unico voto utile per chi ama veramente questa terra senza secondi calcoli"

Simone Benini è il candidato presidente del Movimento 5 Stelle per l'Emilia-Romagna. E' stato eletto sulla piattaforma Rosseau con 335 voti e adesso è cominciata anche la sua campagna elettorale verso il 26 gennaio, le cui parole d'ordine sono ambiente e difesa della sanità pubblica, sostenibilità ambientale delle imprese, lavoro e agricoltura. 

L'intervista a Simone Benini:  

Chi è Simone Benini: una presentazione in poche righe...

"Sono un imprenditore informatico socio di una piccola cooperativa ed apicoltore nel tempo libero. Sono padre di due figli e dal 2014 sono consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Forlì. Mi sono avvicinato alla cittadinanza attiva nel 2004 quando, nella mia buca della lettere, trovai una volantino del comitato anti-inceneritore ‘Clan-Destino’ di Forlì che coinvolgeva i cittadini insieme a Beppe Grillo e Dario Fo. Da lì è nato tutto.

Ha parlato di Movimento 5 Stelle "sentinella" in E-R: ci spiega in che modo e su quali temi in particolare?

"Siamo realisti. Iniziamo con umiltà a ribadire che il voto al Movimento 5 Stelle è l’unica scelta utile per i cittadini. Senza una nostra forte presenza in Assemblea Legislativa certi temi non vengono affrontati a dovere: penso all’ambiente e alla lotta all’inquinamento, alla transizione ecologica della nostra economia e società, all’agricoltura, alla difesa dei beni comuni e della sanità pubblica dalle lottizzazioni dei partiti e dai privati, la difesa dei lavoratori precari, delle piccole imprese. Solo noi abbiamo le mani libere".

Si aspettava questo risultato dalle Regionarie

"Sin dal mio intervento a Bologna all’incontro con Luigi Di Maio, con oltre 500 attivisti arrivati da tutta la regione dove avevo espresso la netta contrarietà ad accordi con Bonaccini da parte di tutti i Meet Up della zona di Forli-Cesena, avevo avvertito molto calore nei miei confronti da parte degli attivisti di tutta la regione".

Come condurrà la sua campagna elettorale? 

"Semplice, diretta, tra la gente. Nelle piazze e nei mercati. Mi muoverò sia con treni regionali o locali per meglio capire i problemi dei pendolari perché la mobilità sostenibile e collettiva va potenziata, sia con la mia auto ibrida".  

Qualche valutazione da osservatore su quella dei suoi competitor? 

"Bonaccini è uomo di partito che vive di politica dal 1990 e adesso si nasconde dietro un logo verde e anonimo. Ma non ci convincono le sue azioni messe in campo in questi anni. La peggior legge urbanistica che cementifica il territorio, come dicono le associazioni ambientaliste, azioni che hanno di fatto aperto a privatizzazioni della sanità e di altri servizi pubblici. Il non aver saputo rescindere il cordone ombelicale con Hera e Iren nelle politiche sui rifiuti, aver promosso politiche pro trivelle, petrolio, incenerimento. La Borgonzoni ha dichiarato che l’Emilia-Romagna confina con Umbria e Trentino, pensa che gli ospedali siano chiusi di notte e nel week end. Il centrodestra ha politiche retrograde sull’ambiente, sull’innovazione, sui diritti sociali e la sanità, sull’agricoltura. Penso, per esempio, ai danni che hanno arrecato a mille piccole imprese emiliane e romagnole con lo stralcio della norma sulla “canapa light”. Le lobby di azzardo, petrolio, inceneritori, cemento sarebbero contente della loro vittoria. Poi diciamolo: se la Borgonzoni, che è senatrice in Parlamento, dovesse perdere secondo voi farà la consigliera regionale d’opposizione e lascerà Roma? Secondo voi Bonaccini si accontenterà di fare il consigliere regionale d’opposizione a Bologna o chiederà altri incarichi nazionali? Il Movimento 5 Stelle è l’unico voto utile per chi ama veramente questa terra senza secondi calcoli".

Le tre parole chiave del vostro programma per l'Emilia-Romagna?

"Ambiente e difesa sanità pubblica, sostenibilità ambientale delle imprese, lavoro e agricoltura. L’Emilia-Romagna è la regione tra le più inquinate d’Europa con migliaia di morti premature ogni anno. Bisogna puntare su una vera riconversione ecologica dell’economia, avendo il coraggio anche di andare contro gli interessi di Hera e Iren. Penso a separare la raccolta dallo smaltimento in discarica o incenerimento, sul modello pubblico di economia circolare di ‘modello Treviso’ adottato anche Forlì. Dobbiamo avere il coraggio di scontentare le lobby del cemento, degli inceneritori, del petrolio, dell’azzardo. Proprio in Emilia-Romagna nel 2015, da Reggio Emilia è nata l’iniziativa di forestazione urbana partecipata ‘Alberi per il Futuro’, che ha permesso di mettere a dimora quasi 9.000 alberi in questi anni in tanti nostri Comuni con cittadini, associazioni e rappresentanti politici che per un giorno, tutti insieme, fanno azioni di ecologia partecipata. L’idea, in tutta Italia, ha permesso di mettere a dimora 57.000 nuovi alberi in 200 Comuni d’Italia. È un primo passo. L’Emilia-Romagna nei prossimi anni dovrebbe mettere a dimora un albero/arbusto per ogni abitante, cioè 4 milioni e mezzo. Ci sono sfide che riguardano tutti. L’aria e l’ambiente sono un bene comune".

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