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Caliandro capolista del PD: "Le fake-news non bastano a screditare l'eccellenza certificata"

L'INTERVISTA Se i grillini rifiutano di fare quello che hanno fatto a livello nazionale si assumono una responsabilità storica. Devono mantenere fede all'impegno presose non vogliono consegnarsi mani e piedi a Salvini distruggendo quello che hanno costruito"

Stefano Caliandro è il capolista del PD alle regionali dell'Emilia-Romagna. Capogruppo uscente nell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, dopo cinque anni di lavoro al fianco di Stefano Bonaccini si candida alle elezioni del prossimo 26 gennaio, che fra l'altro è la data del suo compleanno: "E allora per farmi un regalo, votatemi" scherza Caliandro. 

Chi è Stefano Caliandro? Quale il percorso politico? 

"Ho 45 anni, sono pugliese di Brindisi e nel 1993 mi sono trasferito a Bologna per frequentare l'Università: la facoltà di Giurisprudenza. Oggi sono avvocato e nsegno Diritto del Lavoro all’Università di Bologna. Sono padre di Maria Sole e sposato con Giulia. Negli ultimi 5 anni ho avuto l’onore e l’onere di ricoprire un incarico che ho svolto con grande spirito di servizio verso l’istituzione che rappresento. La mia passione per la politica nacque già al liceo, periodo nel quale nella mia terra mi sono impegnato nella costituzione dei comitati anti-racket e del movimento contro la Sacra Corona Unita. Il giorno delle prossime elezioni regionali, il 26 gennaio 2020, compirò 45 anni: 45 intensi anni nella maggior parte dei quali, fin da giovanissimo, mi ha sempre accompagnato una grande passione per la politica e la partecipazione".

Cinque anni in Assemblea Legislativa E-R: quali le "battaglie" vinte in viale Aldo Moro durante questo mandato? 

"Una delle cose più importanti nella quale mi sono impegnato è stata la legge per il reddito di solidarietà; ho fatto molto per la lotta alla povertà e ho partecipato a tutte le iniziative legate al tema, e poi anche welfare e problemi legati all'inclusione sociale delle persone svantaggiate. In questo mandato ho seguito personalmente molte crisi aziendali come quella di Menarinibus e Saeco per esempio e oltre il profilo della grande industria mi sono dedicato anche alla crisi dell'agricoltura, alla legge sui confidi (che sono fondi di garanzia per giovani agricoltori) e alla lotta alla cimiche asiatica. E poi c'è l'ultimo atto amministrativo che ho fatto, quello della Legge contro il Nepotismo. Il lavoro fatto assieme al Presidente Bonaccini è stato incessante e lungimirante, guardando sempre in prospettiva per continuare a garantire gli standard di benessere e competitività che caratterizzano l’Emilia-Romagna". 

Al fianco di Stefano Bonaccini: quali sono stati i suoi meriti negli anni di governo?

"Inanzitutto ha dimezzato la disoccupazione grazie al patto per il lavoro. Importantissimi quei 22 miliardi di euro investiti che ci hanno portato dal 9% al 4.8% facendo crescere la nostra regione. L'aumento del Pil del +17.3% in 5 anni e poi le politiche per il turismo che hanno registrato numeri sempre più alti. Oltre al grande rilancio delle politiche sanitarie della regione". 

Partendo appunto dal tema Sanità, ci sono fake-news che vengono usate in campagna elettorale per screditare gli ultimi mandati di centrosinistra in regione? Quali sono? 

"Ce ne sono. Cominciando appunto dal tema sanità: intanto non ce lo siamo detto noi che siamo una regione di eccellenza e di riferimento a livello europeo. Ci sono dei numeri certificati e un'autorità esterna. Basti pensare poi che la nostra sanità pubblica è in grado di offrire assistenza anche a personalità eccellenti che la scelgono: un caso recente quello di Sinisa Mihajlovic. Non dimentichiamoci poi che siamo stati primi a dare un indirizzo sui vaccini e poi il Governo si è adeguato. Restiamo gli unici ad aver abolito il super-ticket e ad avere l'elisoccorso notturno. Una nota sui punti maternità visto che vengono usati per la campagna elettorale in riferimento ad alcune chiusure in Appennino: il decreto che determinava la chiusura al di sotto dei 500 parti all'anno era di un governo di centrodestra. Noi ci siamo limitati a rispettare quella legge". 

Che ruolo/peso avrà secondo lei il M5S in queste elezioni?

"Il M5S è nato politicamente in Piazza Maggiore nel 2007 muovendosi sull'onda emotiva dell'antipolitica. Nel novembre 2019 dalla stessa piazza sono partitre le Sardine che si basano invece sulla valorizzazione dell'impegno politico. Questa una prima riflessione. Il ruolo del M5S è stato pungolo in partenza, ma se adesso rifiutano di fare quello che hanno fatto a livello nazionale si assumono una responsabilità storica. Dovrebbero mantenere fede all'impegno preso e costruire un nuovo campo riformista se non vogiono consegnarsi mani e piedi a Salvini distruggendo quello che hanno costruito". 

Quali secondo lei le province dove le Lega può avere maggiore presa? 

"Sono quelle fotografate dalle Europee, cioè il piacentino e il ferrarese". 

L'appoggio di Pizzarotti a Bonaccini: "Conosce ogni angolo della Regione. Borgonzoni non so..." 

Tre parole chiave della sua proposta politica? 

Il titolo della mia campagna elettorale è In regione per chi non si accontenta. Proprio perchè stiamo bene, ma non dobbiamo fermarci qui, ma evolverci ancora. Le tre parole/concetto chiave sono: salario minimo regionale, un nuovo patto socio sanitario con assistenza domiciliare medica, scuola dei nostri figli". 

"Passaremo dai Matteo agli Stefano" (Stefano Caliandro) 

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