Elezioni politiche 2022, incognita centrosinistra: nel granaio emiliano caccia al seggio sicuro
Il combinato disposto di legge elettorale e riduzione dei parlamentari accorcia le candidature blindate
Più si rafforza lo scenario di una sfida durissima con il centrodestra, più gli occhi dei partiti del centrosinistra guardano al 'granaio' Emilia-Romagna. Niente big nei collegi uninominali, ma questo non vuol dire che si smorzi la 'dialettica' sulle altre posizioni candidabili specie quelle che vengono considerate sicure.
Tanto che da Roma è rimbalzata la voce che il Pd, alle prese con gli accordi con gli alleati, abbia sondato il terreno per capire-chiedere la possibilità di almeno sei posti 'blindati'. Questione che sarebbe arrivata non solo al partito locale ma anche ai piani alti dei palazzi della Regione Emilia-Romagna, quelli dove ha l'ufficio Stefano Bonaccini.
Perfino il governatore sondato, consultato sulla questione spinosissima delle condizioni con cui l'Emilia-Romagna può gestire gli equilibri nazionali sulle candidature? La risposta che arriva dal suo staff è questa: "Il presidente non si occupa della formazione delle liste, a cui sta lavorando Letta con i segretari regionali. Non mancherà certo il suo contributo al partito e alla coalizione di centrosinistra, sia sul fronte delle idee, sia su quello mobilitazione per la campagna elettorale".
Ci sono in atto "discussioni e ragionamenti", ma non si è arrivati ancora a parlare di numeri: che siano quattro o sei posti nel proporzionale è fin troppo presto per dirlo, si spiega ai piani alti dei dem emiliano-romagnoli, in quanto non sono ancora chiusi i giochi sul perimetro della coalizione. "Prima le alleanze poi i posti", è in sostanza la posizione che rinvia anche forse per smorzare la tensione che, si ammette, c'è effettivamente attorno alle liste e al rischio di sacrifici, delusioni e rinunce. "Discussioni e ragionamenti", è la formula che dissumula e conferma in attesa di quadrature nazionali. (DIRE)