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Elezioni regionali Emilia-Romagna 2019

Elezioni regionali, a sinistra spunta una lista alternativa a Bonaccini

L'annuncio di Cristina Quitavalla: "Una lista alternativa alle politiche liberiste di Pd e Lega"

Elezioni regionali in Emilia-Romagna: mentre i Verdi tornano a trattare col PD dietro la promessa di una svolta ambientale (la stessa promessa potrebbe essere una base di lavoro per l'accordo piu' complesso ma elettoralmente piu' interessante, quello con il Movimento 5 stelle), si consuma la spaccatura dell'Altra Emilia-Romagna, la lista nata cinque anni fa sulla scia di Alexis Tsipras.

Regionali: sull'ambiente la sinistra si divide

Se alcuni componenti della lista (tra cui il consigliere regionale Piergiovanni Alleva) hanno rivolto un appello nei giorni scorsi a non facilitare le cose alla Lega con avventure autonome, nel nome dell'antifascismo, oggi la portavoce del partito Cristina Quitavalla annuncia una "lista alternativa alle politiche liberiste di Pd e Lega", una scelta gia' abbracciata da Potere al popolo (che ha gia' una propria candidata, Marta Collot) e Rifondazione comunista.

Bonaccini: "Ecco la data delle elzioni regionali"

Il 26 gennaio, scrive Quitavalla, gia' candidata alla presidenza della Regione nel 2014, "saremo chiamati a rinnovare il parlamento regionale e l'Altra Emilia-Romagna si mette nuovamente a disposizione per costruire un processo di riaggregazione e ricomposizione delle lotte con l'obiettivo di presentare una lista alternativa. Lista da costruire attraverso un processo aperto a partiti, movimenti, comitati, singoli e capace di mettere a valore esperienze, competenze e quelle forme di lotta diffuse sul territorio che in questi anni hanno generosamente presidiato i diritti".

Le ragioni "della nostra forte critica alla giunta regionale - spiega ancora la portavoce - riguardano le politiche con cui Bonaccini ha mercificato sanita', ambiente e territorio e si e' messo all'inseguimento della Lega con un pericolosissimo progetto di autonomia regionale". Inutili pertanto ora", questa la risposta ai colleghi 'unionisti', i "richiami ad un fronte unico in base ad un antifascismo solo di facciata". 

(Dire)

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