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Elezioni amministrative, secondo mandato per Merola ? Dibattito aperto nel Pd

In vista delle amministrative del prossimo anno avanza l'ipotesi delle primarie nel Pd. I dem si dividono sul tema. Intanto il sindaco attende le 'pagelle': "Chiedo di sapere qual è il giudizio del Pd bolognese sull'operato di questa amministrazione"

In prospettiva di un secondo mandato, il sindaco di Bologna Virginio Merola prova a dare una scossa al partito. E dopo l'affondo nei suoi confronti da parte del parlamentare Andrea De Maria (che non ha fatto mistero che l’Amministrazione locale dovrebbe fare un salto di qualità, e non disdegna le primarie in vista delle elezione del prossimo anno) il primo cittadino chiede al Pd di esprimersi alla luce del sole e in tempi brevi su questo primo mandato a Palazzo d'Accursio.
"Chiedo di sapere, al di là del segretario Critelli, che so già come la pensa, qual è il giudizio del Pd bolognese sull'operato di questa amministrazione- manda a dire Merola, questa mattina a margine di una conferenza stampa in Città metropolitana- credo sia utile che avvenga in una conferenza programmatica, dove si entra nel merito dei contenuti".
Stesso discorso per quanto riguarda le primarie. "E' il Pd a decidere", afferma il sindaco. I tempi per questo dibattito "sono quelli giusti", valuta Merola. Ma in ogni caso "si faccia in fretta questa conferenza programmatica- avverte- così mettiamo a punto il tema. Se iniziamo questa telenovela adesso, armiamoci tutti di santa pazienza, perchè le elezioni sono a maggio del prossimo anno".

Nonostante il suo bis sia a rischio, il sindaco si dice "sereno. vado avanti a fare il mio lavoro". Non teme il rischio di un nuovo '99? "Non sono preoccupato di nulla", risponde Merola, che prosegue anche col suo cantiere civico.  
"Non c'è nessuna campagna elettorale aperta", afferma il sindaco, ma "il cantiere civico va avanti tranquillamente per mettere a punto il fine mandato e l'impostazione del prossimo". E aggiunge: "Gli esami non finiscono mai. Andiamo avanti, la città merita un sindaco che faccia due mandati. Dal punto di vista dei contenuti, valuteremo proposte e critiche. Faremo una conferenza programmatica e discuteremo nel merito. Quello che conta è il dibattito" in quella sede, che "il segretario sta programmando e col quale ho piena condivisione. Su ogni argomento daremo le risposte del caso, al momento non ho argomenti da controbattere". E le primarie? "E' il Pd a decidere- rimbalza il sindaco- io ne ho fatte molte e non ho problemi. Il problema che il Pd deve risolvere è dare un giudizio sull'operato di questa amministrazione e capire su che cosa impostare il secondo mandato. Dopo puo' decidere se fare le primarie o meno. Ma non è un mio problema". Insomma, ribadisce Merola, "penso che il Pd debba dire cosa pensa dell'amministrazione, debba valutare se questa è l'occasione di permettere a un sindaco di fare due mandati dopo 20 anni che non si fa, debba valutare se questo sia un diritto, prima delle primarie, degli elettori veri coi quali mi piacerebbe confrontarmi perché penso che siano loro a decidere se c'è un secondo mandato".

CONFERENZA PROGRAMMATICA, DA MAGGIO SFIDA NEI CIRCOLI. La verifica sul primo mandato di Virginio Merola è cominciata e non solo per l'accelerazione impressa nei giorni scorsi da Andrea De Maria. Giovedì scorso la segreteria di Francesco Critelli ha già cominciato a lavorare alla bozza del documento che verrà presentato nei circa 130 circoli del Pd sulle priorità di mandato da indicare alla prossima amministrazione. Entro una settimana quel documento, che bene o male conterrà le indicazioni di via Rivani, dovrebbe essere pronto in vista del tour nei circoli. Gli incontri però non cominceranno prima del 10 maggio, visto l'impegno che la festa nazionale in Montagnola richiederà a tutto il partito tra l'ultima decade di aprile e l'inizio del prossimo mese.
La discussione sul futuro di Palazzo D'Accursio è destinata dunque a proseguire sui media, anche perché non sono previste a breve convocazioni della direzione provinciale: forse l'assise del Pd di Bologna si terrà il 20 aprile, lunedì prossimo, ma per parlare del bilancio. Non è comunque difficile immaginare le tensioni che si stanno scatenando nel partito dopo l'affondo del parlamentare dem possano esplodere in quella sede. Ma la vera resa dei conti, questa l'impressione che si registra ai vertici del partito a Bologna, è ancora di là da venire. Del resto lo stesso De Maria nel 2011 trovò l'accordo solo in extremis con Merola, sfilandosi all'ultimo momento dalle primarie in cui tutto il partito sostenne l'attuale sindaco.
Nessuno, a quanto pare, sta comunque raccogliendo firme per l'unica mossa formale in grado di fare decollare la sfida delle primarie: raccogliere le firme del 30% dei componenti dell'assemblea cittadina. Per quello ci sarà tempo, verosimilmente nel cuore di una estate che si annuncia caldissima.

PD SPACCATO. Le dichiarazioni del parlamentare cuperliano Andrea De Maria, mirate ad intaccare le certezze sulla ricandidatura del sindaco di Bologna "personalmente non le condivido. De Maria è un compagno come tanti, ha la sua idea, io non la condivido e sarà materia di discussione in sede di dibattito nel partito". A stoppare l'ex segretario è il capogruppo del Pd a Palazzo D'Accursio, Claudio Mazzanti, anche lui cuperliano. Merola, oggi, ha dichiarato che non ha problemi rispetto all'ipotesi primarie. "Nulla di nuovo, il sindaco- commenta Mazzanti, a margine del Consiglio comunale- non ha mai detto che intende scappare". Su questi temi il segretario provinciale Francesco Critelli ha rilasciato "dichiarazioni molto chiare e ben bilanciate", afferma Mazzanti, così come anche il vicesegretario nazionale, Lorenzo Guerini, "mi pare che quello che doveva dire, l'ha detto". Dunque "siamo ampiamente nella normalità di un partito", aggiunge il capogruppo. Ma le primarie bisognerà farle o no? "Per me non ce n'è il bisogno", dichiara Mazzanti: "A norma di Statuto", alle primarie non è tenuto "un sindaco di fronte al secondo mandato, se non c'è un giudizio negativo" sul suo operato "che non mi pare ci sia

Frena sulla consultazione interna anche il consigliere comunale Tommaso Petrella: le primarie "non sono una tragedia", ma "se si ritiene che un sindaco ha fatto bene, non ci sono le motivazioni per farle" e, come giudizio personale, "per me Merola ha fatto bene". Le primarie "non sono la panacea di tutti i mali, anzi- sottolinea Petrella, evocando i problemi riscontrati in altri contesti dal Pd- in qualche caso sono il male". Detto questo, se emergono giudizi negativi e "proposte alternative", le primarie si possono fare ma ''importante è discuterne "con grande tranquillità- è l'appello del democratico- perchè le divergenze in un partito sono un'opportunità". Per Petrella, dunque, la prima cosa è mantenere un "confronto civile" e non per "curve", come allo stadio.

Con De Maria, intanto, si schiera la consigliera Daniela Turci. Stupita dalle dichiarazioni del parlamentare? "No, le condivido in pieno- afferma- perchè De Maria gira moltissimo il territorio e sa che c'è un malessere". Malessere causato soprattutto da una "comunicazione non chiara e perfetta" sull'operato dell'amministrazione: questo "è un problema da risolvere", esorta, perchè così quello che si fa finisce per essere "non compreso" dai cittadini. Le primarie? "Se c'è qualcuno che intende candidarsi sarebbe ora che uscisse" fuori, afferma Turci, ma Merola "è forte abbastanza" e "non deve avere paura di nulla, perchè non penso sia così difficile, per lui, poter spiegare cosa intende fare nei prossimi anni". Per farlo, però, è necessario che il sindaco tenga aperto un "confronto con tutti, non solo- aggiunge Turci- attraverso i 100 incontri" del cantiere civico. Un esempio di realtà con cui discutere? "Le scuole dell'infanzia", dice Turci.Il dibattito nel Pd sul secondo mandato di Virginio Merola "è naturale che ci sia". Ma il partito non deve "indebolire il lavoro del sindaco".

Un operato che per il primo cittadino di Imola e vicesindaco metropolitano, Daniele Manca, è stato "positivo: ne sono certo". Dopo l'affondo del parlamentare Andrea De Maria e giorni sulla graticola, arriva a sostegno di Merola il soccorso del sindaco imolese, che prova a mettere il suo peso politico per rilanciare il bis del primo cittadino di Bologna. Merola è stato all'altezza in questo mandato? "Io considero che le cose dette e fatte qui lo dimostrino da sole- risponde Manca- non credo che Merola abbia bisogno di ultras". E aggiunge: "Il sindaco in carica sta lavorando per esercitare al meglio il ruolo di Bologna, non solo in Emilia-Romagna ma anche in Italia, che è la cifra fondamentale del suo mandato". Secondo Manca, è "legittimo per ogni partito fare il proprio dibattito". E sul secondo mandato di Merola, "il Pd farà le sue riflessioni, com'è giusto che sia". Ma, avverte, "credo sia molto più utile suggerire e dare indicazioni programmatiche, piuttosto che indebolire il lavoro dei sindaci e amministratori locali. Bisogna tenere insieme le due cose". Il sindaco di Imola si augura dunque che il dibattito interno al Pd "sia di impulso programmatico più che di lacerazione del lavoro fatto, che non deve rallentare. Anzi, dobbiamo accelerare: abbiamo tante cose da fare". Manca pensa soprattutto alla costruzione della Città metropolitana, che deve diventare "il motore di sviluppo dell''intero sistema regionale". Il sindaco di Imola prova poi a disinnescare il siluro sparato da De Maria sul bis di Merola. Non so se quello di De Maria sia un attacco- stempera i toni Manca- penso sia più una voglia di discutere di merito, voglio metterci il lato positivo. Penso che voglia essere un contributo per discutere del futuro della città. E penso che questo sia legittimo all''interno del partito. Non credo che se uno parla, sia immediatamente un attacco". In ogni caso, "credo che ci sia lo spazio nel Pd per recuperare la strada di una progettazione comune. Rinunciare al confronto e alle opinioni sarebbe sbagliato".
(AGENZIA DIRE)

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