rotate-mobile
Politica

Ada Colau, da 'okupa' a sindaca: intervista a una bolognese a Barcellona

Intervista a una bolognese trasferita a Barcellona, dove vince la leader dei movimenti per il diritto alla casa, con una lista di "Podemos", partito guidato da Pablo Iglesias, che ha studiato anche all'Alma Mater

"Forse ci dobbiamo abituare che giacca e cravatta o un elegante vestitino non sono sinonimo di serietà", così risponde in prima battuta Anna, bolognese trasferita a Barcellona nel 1988, contattata da Bologna Today dopo i sorprendenti risultati elettorali spagnoli.

Eh si, perchè a prendersi la città catalana è stata Ada Colau, classe 1974 e tanti anni passati in piazza per la pace e con i movimenti per il diritto alla casa delle tante famiglie spagnole colpite dalla crisi. Una 'okupa', in pratica una occupante abusiva di abitazioni e terreni abbandonati, da utilizzare a fini sociali e culturali, contro gli sfratti e "volto noto" alle forze dell'ordine, argomento che in queste settimane riempiono le cronache (e i pensieri dei politici) bolognesi.

"La sorprendente vittoria di Ada Colau ha lasciato la città quasi sotto shock, non certo quelli che l'hanno votata - continua Anna - forse gente che non ha paura, che desidera con forza un cambiamento radicale. Dovremo scoprire chi è questa donna, dovrà dimostrarci di essere capace di guidare una delle più importanti capitali europee".

Con due liste di Podemos, partito nato dal movimento degli Indignados, Colau conquista Barcellona, mentre a Madrid Manuela Car­mena, di 71 anni, scardina il partito popolare che non ha più la maggioranza assoluta. Il fondatore di Podemos, Pablo Iglesias, 37 anni, eurodeputato, ha frequentato anche la facoltà di giurisprudenza dell'Alma Mater, nell'ambito del progetto Erasmus, nell'anno accademico 1999-2000, e parla un perfetto italiano.

"Da okupa a sindaca, impressiona, non siamo abituati. Ma chi può dire che non sia la soluzione? Il vecchio gioco già lo conosciamo, perché non provare uno nuovo? Cosa abbiamo da perdere?" dice Anna, anche lei ha votato per l'alternativa "per creare un'opposizione, stufa delle facce di sempre, ho pensato che fosse arrivato il momento di andare un po' controcorrente. Ma se avessero vinto i rivoluzionari? Quello che é stato chiaro in queste elezioni che la gente é stufa della destra del governo centrale e che l'indipendentismo é bello forte. A risentirci il 27 settembre (data delle elezioni in Catalogna - ndr). Elezioni plebiscitarie? Vedremo!"

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Ada Colau, da 'okupa' a sindaca: intervista a una bolognese a Barcellona

BolognaToday è in caricamento