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Elezioni Comunali 2012 Provincia di Bologna Budrio

Elezioni 2012 Budrio: Intervista candidati Antonio Giacon e Pasquale Gianfrancesco

A confronto il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle con quello del Pdl - Lista civica AMARE BUDRIO. Quali le priorità, le idee, gli equilibri, la loro fotografia sulla realtà che si propongono di amministrare

A poco più di un mese, si scaldano i motori per le elezioni amministrative del 6 e 7 Maggio. Anche Budrio cerca il nuovo sindaco.
Bologna Today intervista i candidati, mettendoli a confronto in un'intervista doppia. Conosciamo Antonio Giacon del Movimento 5 Stelle e Pasquale Gianfrancesco, candidato per il PDL e appoggiato dalla lista civica Amare Budrio.

1. Nome, cognome, professione
Antonio Giacon, 41 anni, vive a Budrio da sempre. Sposato, 2 figlie. Lavora in un'azienda metalmeccanica del territorio come "Product Manager".
Pasquale Gianfrancesco, 41 anni, vive a Budrio. Sposato, 3 figli. Laureato in Scienze Politiche. Lavora in Trenitalia.
2. Ha già avuto esperienze politiche?
A. G. Non ho avuto esperienze politiche e neanche tessere di partito. Tutti i membri della lista, ci tengo a dirlo perché lo ritengo un fatto importante, non provengono dai partiti ma dalla società civile. Siamo tutti cittadini che si sono stancati della politica di basso profilo che è stata adottata fino ad oggi a Budrio.
Poca trasparenza, a nostro giudizio, nelle scelte amministrative che spesso ci sono sembrate rivolte ad interessi particolari e non a quelli collettivi. Essenzialmente pensiamo alla ennesima colata di cemento che si appresta ad essere versata sul nostro territorio composta da nuovi insediamenti abitativi, un centro commerciale, centrali a biomasse che deturpano il territorio e le coltivazioni tipiche. Tutte logiche di sviluppo che già sono state applicate, i cui risultati sono quanto meno dubbi.
P. G. Sono Consigliere Comunale a Budrio dal 2007.
3. Se sarà eletto sindaco, cosa caratterizzerà il suo mandato?
A. G. Vogliamo che Budrio non diventi un paese banale, vogliamo invece portarlo verso le esperienze virtuose che altri comuni hanno avviato. Penso alla raccolta porta a porta, già sperimentata con eccellenti risultati a Sasso Marconi, mentre noi a Budrio siamo a livelli di raccolta differenziata davvero mediocri. Penso alla tutela del territorio, con uno stop agli insediamenti abitativi, industriali e commerciali che non derivino dei vecchi piani regolatori. L'esperienza di Cassinetta di Lugagnano (MI) ci insegna che tutto ciò è possibile e che il futuro dei nostri figli dipende dalle scelte lungimiranti che facciamo oggi. Penso al Passante nord, nessuna delle forze politiche attualmente in consiglio comunale che si batta per dire che questa è un'opera che non ha senso per i cittadini, nessuno che dica che i dati previsionali di traffico erano errati, che con un quarto della spesa è possibile potenziale l'attuale tratto, ecc. E poi puntiamo a una grande trasparenza dell'amministrazione comunale. Come dice la parola "comune", parliamo di qualcosa che è di tutti i cittadini e quindi non si capisce perché le sedute del Comune non sono riprese da webcam, perché non è possibile consultare un bilancio comunale accessibile a chiunque e soprattutto facilmente comprensibile. I conti i cittadini li sanno fare bene e quindi dovrebbe essere consentito loro di averli sempre a disposizione. Invece siamo qui, in questa campagna elettorale, a sentire forze politiche che si dividono sui numeri delle spese e delle entrate. Cose, a nostro giudizio, poco edificanti.
L'ultimo punto a cui teniamo molto è la banda larga. Budrio è isolata dal resto del mondo. In particolare solo il capoluogo è connesso con l'adsl, mentre tutte le frazioni hanno la connettività a livello della Libia; si devono usare ancora i vecchi modem o le costose chiavette USB. E poi parlano di sviluppo ... Ma come potrà mai lavorare un libero professionista a Mezzolara, a Vedrana senza essere connesso? Il Comune è stato a guardare, facendo i soliti spot elettorali di fine mandato. Se non capiamo che il futuro si gioca sulle autostrade informatiche e non su quelle del cemento stiamo freschi...
Molti altri sono i punti del nostro programma: salute dell'ambiente e delle persone, tutela del territorio, solidarietà e buone relazioni sociali, risparmio energetico, qualità dell'istruzione e crescita culturale. Il programma completo a questo indirizzo: https://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/budrio/programma.html
P. G. Una rivisitazione del Bilancio comunale. In questo periodo di crisi, caratterizzato da costi e tasse per i cittadini, è giusto che ogni comune si comporti come “un buon padre di famiglia”, cioè sia ligio e razionale e soprattutto eviti l’indebitamento.
4. E' tempo di crisi, Budrio ha 20 milioni di debito da ripianare. Azioni e proposte concrete?
A. G. E' tempo di crisi, si. Una crisi importante che non passerà velocemente e che comunque non farà più tornare il mondo come prima. Dobbiamo avere la capacità di cambiare e ripartire. Quindi bisogna ripensare al nostro modello di sviluppo, di consumo e dello stare assieme. In sintesi occorre essere tutti più sobri e questo lo deve fare anche l'amministrazione comunale. Ciò significa concentrare le spese nei servizi essenziali, penso alla spesa sociale, e ridurre quella non strettamente necessaria e con ritorni sociali non definibili. Anche razionalizzare l'amministrazione e renderla più efficiente può generare risparmi.
P.G. Il passivo di Budrio non è cosa da poco. Il nostro debito pubblico altro non è che la somma di tanti debiti delle amministrazioni e oggi abbiamo dovuto optare per un governo tecnico a palazzo Chigi che sani i conti. Ad esempio il Teatro di Budrio, importante per la provincia e bellissimo, dal 2007 ha accumulato una perdita di 1 milione e 800 mila euro che pesano sulle casse cittadine. Non vi è stato controllo e non si è mai attuato un progetto di collaborazione con imprese private. Negli ultimi tempi il deficit è diminuito, ma non grazie ad una politica di controllo, bensì all’abbassamento dell’offerta. La cultura è un punto importante del nostro programma elettorale. Noi proponiamo una partnership con i privati che sia anche un volano per i giovani. Non vi sono strutture dedicate a loro, pertanto il Teatro potrebbe diventare anche cinema di prima visione.
5. Cosa lascia la vecchia amministrazione?
A.G. La vecchia amministrazione Castelli lascia a nostro giudizio un paese poco coeso e poco ambizioso. Il patrimonio culturale e umano per pensare ad un Comune che guardi all'eccellenza ci sono sempre stati ma si è preferito invece seguire i percorsi facili e collaudati che ci hanno consentito di restare a galla. La maggioranza è andata via via in pezzi, con la perdita del PSI, con i dissidi con i rappresentati dell'IDV locale, e con il vicesindaco Ricci che sulla vicenda Biomasse si è smarcato dalla maggioranza. Insomma abbiamo la sensazione che vi sia stata una gestione poco collegiale da parte del sindaco, che mal si conciliava con la presenza di una coalizione. Al sig. Castelli concediamo però l'onore delle armi, certamente si è impegnato e ci ha messo tutto sé stesso, anche se non abbiamo condiviso molte sue scelte; non ha cercato di far volare alto l'amministrazione.
P.G. Praticamente le ho già risposto, ma un altro punto è il completamento della trasversale di Pianura, un cruccio per i cittadini che l’attendono da parecchi anni. Si tratta di un intervento a copertura della Provincia che però non ha fondi e quindi non può partire. Anche in questo caso l’attuale amministrazione non ha spinto abbastanza.
6. Quale suo avversario stima di più? E con chi ha più divergenze?
A.G. Ritengo che chi si impegna ha tutto il nostro rispetto pur nelle diverse visioni della società e nell'immaginare Budrio. Quindi la parola “avversari” non mi piace, preferisco parlare di “altri candidati”. Non essendo un politico e non avendo un'esperienza in Comune, devo dire che non li conosco direttamente.
Incontro il sig. Mazzanti, di Noi Budrio, nel cortile della Parrocchia quando portiamo i figli a catechismo e ci scambiamo qualche opinione su questa campagna elettorale.
Come Movimento 5 Stelle noi cerchiamo di lavorare sui problemi specifici e sui programmi con il buon senso. Ad oggi nessuno mi ha recapitato programmi o proposte quindi..... non saprei dirle. Certamente siamo lontani come modo di pensare dai grandi partiti nazionali che godono sul territorio di scarsa autonomia di pensiero critico.
P. G. Stimo tutti. Stimo i puliti e gli onesti con cui iniziare a modificare “il proprio metro quadrato”. Non dirò mai di non stimare un mio collega, credo piuttosto nell’alternanza. Ci vuole un certo coraggio a candidarsi per il PDL in queste zone, anche se, come molti, sono rimasto un po’ deluso dallo schema del partito negli ultimi anni. Sono sostenuto anche dalla lista civica “Amare Budrio” formata da persone lontane dalla politica che mi conoscono personalmente e che hanno deciso di sostenermi.





 

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