Elezioni, risultati candidati al Consiglio Comunale: ecco chi entrerà a Palazzo D'Accursio

Sono gli assessori uscenti a guidare la truppa dei 21 esponenti Pd in Consiglio comunale a Bologna. Su tutti Matteo Lepore, che con 1.974 preferenze è il candidato all'aula di Palazzo D'Accursio che ha incassato il maggior numero di voti. Insieme a lui, entra in Consiglio per il Pd anche il collega di Giunta Andrea Colombo (1.795 preferenze), seguito dalla capolista Giulia Di Girolamo (1.449) e dall'assessore Marilena Pillati (1.185). Sono dentro anche la coordinatrice delle donne dem Federica Mazzoni (1.114), Luisa Guidone (1.034), il capogruppo uscente Claudio Mazzanti (1.019), Michele Campaniello (1.015), l'ex segretario regionale dei Giovani democratici, Vinicio Zanetti (991) e il renziano Marco Lombardo (875). Ce la fanno anche l'assessore Luca Rizzo Nervo (853), la presidente uscente del Consiglio comunale Simona Lembi (834) e gli ex presidenti di Quartiere Roberto Fattori (848), Elena Leti (655) e Nicola De Filippo (567). Un seggio anche per i renziani Raffaella Santi Casali (825) e Piergiorgio Licciardello (629), per Roberta Li Calzi (753), il consigliere uscente Francesco Errani (733), Maria Caterina Manca (713) e Loretta Bittini (700).

Tra i primi dei non eletti, le consigliere uscenti Maria Raffaella Ferri e Rossella Lama, il dirigente Pd Raffaele Persiano, Isabella Angiuli e l'ex assessore provinciale Gabriella Montera, che possono sperare in un ripescaggio in Consiglio nel caso Merola, vittorioso al ballottaggio, richiami in Giunta i suoi attuali assessori o qualche altro eletto a Palazzo D'Accursio.

Tra gli esclusi eccellenti del Pd figurano poi i consiglieri uscenti Tommaso Petrella e Daniela Turci, la docente Carla Faralli e Davide Di Noi.

Oltre ai 21 seggi per i dem, ne scatta uno anche per la lista dell'assessore Amelia Frascaroli: il posto in Consiglio in teoria è suo, in virtù delle 916 preferenze ottenute. Prima dei non eletti l'ex presidente del Quartiere San Vitale Milena Naldi (701), che scavalca anche l'assessore uscente Davide Conte (641).

Due sono invece i posti per Coalizione civica, che oltre al candidato sindaco Federico Martelloni piazza in Consiglio comunale anche Emily Clancy con 996 preferenze. Esclusi l'ex assessore Alberto Ronchi, il consigliere uscente Mirco Pieralisi e il leader Tpo Gianmarco De Pieri.

Passando al centrodestra, la Lega nord elegge tre consiglieri. Oltre alla candidata sindaco Lucia Borgonzoni, rientra anche Paola Francesca Scarano (305 preferenze). Con lei, viene eletto anche Federico Caselli (252). Resta fuori invece la consigliera uscente Mirka Cocconcelli. Primo dei non eletti Umberto Bosco, che potrebbe rientrare in base alla scelta del seggio da parte di Borgonzoni (in caso di sconfitta al ballottaggio, il candidato sindaco entra con il seggio attribuito all'esponente della sua coalizione col peggior risultato). Escluso anche il consigliere regionale Daniele Marchetti.

Due dovrebbero essere inoltre gli eletti per Forza Italia: l'uscente Marco Lisei (1.660) e Francesco Sassone (1.220). La lista civico-centrista Insieme Bologna di Manes Bernardini fa invece tre consiglieri: oltre al candidato sindaco, entrano Giulio Venturi (526 preferenze), nipote del giuslavorista Marco Biagi, ucciso dalle Br nel 2002, e Gian Marco De Biase (524), esponente Udc e nello scorso mandato consigliere al Quartiere Navile. Infine, l'M5s. La truppa dei 5 stelle dovrebbe contare cinque seggi: insieme al candidato sindaco Massimo Bugani, ritorna in Consiglio anche Marco Piazza, votato da 784 persone. Elette poi tre donne: Elena Foresti (389 preferenze), Dora Palumbo (213) e Giuseppina Marziali (161).

VOTO, TUTTI I RISULTATI CANDIDATI E LISTE

IN CASO DI VITTORIA BORGONZONI, ECCO COME CAMBIEREBBE IL CONSIGLIO.  E se al ballottaggio vincesse Lucia Borgonzoni? Il Pd non solo perderebbe il sindaco, ma anche la maggioranza in Consiglio comunale a Bologna. Detto in altri termini, a Palazzo D'Accursio non si corre il rischio della cosiddetta ''anatra zoppa''. Secondo quanto stabilisce l'articolo 73 del Testo unico degli enti locali, se nessuna lista o coalizione al primo turno ha raggiunto il 50% dei voti, al candidato vincitore al ballottaggio viene assegnata la maggioranza dei seggi in Consiglio comunale (il 60% dei posti). E così, se al secondo turno uscisse vincitrice Borgonzoni, alla coalizione di centrodestra verranno assegnati 22 eletti (più il sindaco), in teoria così suddivisi: 11 Lega nord; sette Forza Italia; due alla lista Uniti si vince; due a Fratelli d'Italia. All'opposizione andrebbero invece 14 seggi, di cui otto al Pd, tre all'M5s, due alla lista Insieme Bologna di Manes Bernardini e uno a Coalizione civica. La distribuzione dei seggi, però, potrebbe variare ulteriormente in caso di apparentamento delle liste al secondo turno.

Con questi numeri, il Consiglio sarebbe così composto: per il Carroccio sarebbero eletti Paola Francesca Scarano, Federico Caselli, Umberto Bosco, Mirka Cocconcelli, Daniele Marchetti, Hendrik Atti, Ilaria Orsi, Alessandra Basso, Massimiliano Baccilieri, Federico Galassi e Stefano Bulgarelli; per Forza Italia entrano Marco Lisei, Francesco Sassone, Grazia Tisselli, Elisabetta Brunelli, Marzia Zambelli, Luca Cavazza e Leonardo Tucci; i due seggi di Uniti si vince andrebbero a Lorenzo Tomassini e Daniele Carella; i due Fdi sarebbero Felice Caracciolo e Gabriele Giordani.

Per quanto riguarda le opposizioni, gli otto eletti del Pd sarebbero Matteo Lepore, Andrea Colombo, Giulia Di Girolamo, Marilena Pillati, Federica Mazzoni, Luisa Guidone e Claudio Mazzanti, oltre a Virginio Merola. I tre seggi dell'M5s sarebbero assegnati a Massimo Bugani, Marco Piazza ed Elena Foresti. Per Insieme Bologna entrerebbero invece Bernardini e Giulio Venturi. L'ultimo seggio a Federico Martelloni di Coalizione civica.
(Agenzia Dire)

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