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Elezioni comunali 2016

Elezioni 2016, intervista "doppia" Bugani/Martelloni: M5S vs Coalizione Civica

Domande sui quattro temi principali sicurezza/casa/lavoro/degrado e le rispettive proposte per risolvere i disagi e le emergenze cittadine. Confronto diretto per i candidati del M5S e di Coalizione Civica

Che cosa hanno in comune Massimo Bugani e Federico Martelloni? Intanto sono entrambi candidati sindaco a Bologna alle elezioni del prossimo 5 giugno, il primo per il Movimento 5 Stelle e il secondo con Coalizione Civica. Entrambi hanno accettato di rispondere alle domande della nostra "intervista doppia", che ponendo gli stessi quesiti prima all'uno e poi all'altro. li ha messi a confronto diretto su temi specifici e circoscritti. 

In cosa sono diversi Massimo Bugani e Federico Martelloni? La pensano in modo differente su varie questioni e il senso di questo "botta e risposta" è proprio quello di far emergere le peculiarità e i progetti per la città orientando l'elettore. L'intervista comincia con l'affrontare quattro dei temi che hanno più a cuore i bolognesi: sicurezza, lavoro, problema casa e degrado. 

SICUREZZA. Ci sono luoghi (in periferia, ma anche in centro) dove i residenti continuano a lamentare situazioni di micro-criminalità con percezione di insicurezza elevata. Cosa non ha funzionato fino ad ora? Come si può affrontare al meglio il tema sicurezza per tutelare i cittadini e quali (se ce ne sono) le buone pratiche da cui prendere spunto da altre città/nazioni?

Massimo Bugani - "Una città pulita e sicura è la premessa necessaria per ogni azione per questo avrà la massima priorità. Stipuleremo un serio accordo con la polizia municipale nei primi 20 giorni di mandato. Siamo convinti che la sicurezza e il decoro miglioreranno sensibilmente grazie alle nostre politiche culturali. Questo il nostro programma per la sicurezza in pochi punti: stop al buonismo e all’indifferenza. Massimo rigore: lotta al degrado, all'abusivismo, ai furti e allo spaccio, Illuminazione, reti sociali e forte presidio territorio mediante seria collaborazione con la Polizia Municipale e le altre Forze dell’Ordine. Telecamere abbinate a nuove tecnologie per potenziare l’efficacia del controllo del territorio. Investimento su Polizia Municipale in formazione e mezzi. Introduzione di prove fisiche nelle selezioni. Assicurazione a copertura degli agenti di Polizia Municipale durante il servizio per permettergli di operare con la ncessaria serenità. Chiederemo più investimenti per la polizia di stato e certezza della pena. Cittadini protagonisti: Gruppi whatsapp di vicinato per ricevere e dare segnalazioni. Linea diretta con Polizia Municipale. Eventi e animazione di strade e mercati periferici per scacciare il degrado". 

Federico Martelloni - "Sulla sicurezza salgono in cattedra gli esercenti del mercato di via Albani, stretti in una morsa infernale: da un lato un'amministrazione che li ha abbandonati svuotando il loro mercato, e dall'altro una destra populista che speculando sul degrado ha contribuito allo svuotamento. Una sola ricetta è realmente efficace: prendersi cura della città, dei luoghi abbandonati all'incuria, a partire dai parchi e dagli edifici pubblici colpevolmente trascurati, rigenerandoli anche attraverso il sostegno alle molte iniziative che prende una cittadinanza attiva quantomai vasta, a Bologna. Insomma, quando "la città SI CURA", si sconfigge il degrado".

LAVORO. Tante le imprese del nostro territorio, anche storiche, cadute sotto i colpi della crisi o che hanno deciso di delocalizzare, con ripercussioni drammatiche. Dove ha fallito la politica del lavoro adoperata finora? Come si può intervenire in concreto e con effetto quasi immediato?

Massimo Bugani - "A Bologna ormai da 30 anni il lavoro ruota attorno ai cantieri del cemento, attorno ai costruttori di case e infrastrutture inutili. Una politica del lavoro in mano a chi finanzia le campagne elettorali del centrosinistra e poi chiedono in cambio continui cantieri che diano loro la possibilità di aprire una buca e chiudere una buca. Così non può più funzionare e oggi che il settore immobiliare è andato in crisi anche molti costruttori sono finiti sul lastrico. Nelle città illuminate e al passo coi tempi si costruiscono attici di super lusso su palazzine di 3 o 4 piani e con la vendita di quegli appartamenti si finanzia anche la coibentazione e l'efficientamento dal punto di vista sismico di tutta la palazzina, a costo zero per i condomini. Ma spiegare queste cose a Merola è molto complicato. Inoltre Bologna negli ultimi 20 anni non ha saputo sfruttare l'unico asset vincente della città, ovvero il grande patrimonio culturale e artistico della città. Fa ridere, ma ci sarebbe da piangere se si pensa che Guglielmo Marconi è nato a Bologna e l'amministrazione non valorizza e non racconta Guglielmo Marconi. Stiamo parlando dell'uomo che ha rivoluzionato le comunicazioni a livello mondiale, eppure non viene investito nemmeno un euro sulla sua figura. Se il PD non è in grado di valorizzare Marconi, immaginatevi l'attenzione che possono aver dedicato nei confronti di personaggi minori ma comunque eccellenti della nostra città. Rilanciare la cultura a Bologna, significherebbe rilanciare il turismo, quindi l'economia, quindi il benessere". 

Federico Martelloni - "Da anni questo paese si dibatte tra l'assenza di politiche industriali e riforme del lavoro che sacrificano i diritti sull'altare di un'occupazione che non cresce. Il lavoro deve tornare al centro delle politiche pubbliche, incluse quelle che può mettere in campo la città metropolitana. L'amministrazione può farlo in modo diretto e indiretto. Quando opera come datore di lavoro la PA può favorire la conciliazione tra vita e lavoro. Quando opera da committente, può inserire clausole sociali che migliorino la qualità e la stabilità del lavoro negli appalti, dalle mense scolastiche alle biblioteche per esempio. Quando opera come partner, può introdurre nei patti di collaborazione il divieto di utilizzo dei voucher-lavoro che sostituiscono indebitamente i contratti di lavoro. Ma c'è di più: anche le politiche dell'abitare, se sono svolte con lungimiranza, possono garantire occasioni di buona occupazione riattivando il ciclo edilizio a consumo di suolo zero".

CASA. Uno dei nodi da sciogliere in città è quello dell’emergenza abitativa e delle tante occupazioni che ne conseguono. Le sue soluzioni immediatamente realizzabili? La legge va bene così com'è?

Massimo Bugani - "Istituzionalizzazione dello sportello casa oggi lasciato alla gestione di cittadini volenterosi. Promozione di progetti di autorecupero, riqualificazione e autogestione di immobili pubblici e privati non utilizzati Azioni mirate per favorire l’assegnazione di alloggi sfitti a famiglie in difficoltà. Concessione gratuita di immobili comunali a chi si impegna a prestare un servizio civile. Immediato intervento in caso di occupazioni abusive applicando rigidi protocolli già definiti e concordati con tutti i soggetti coinvolti Ridefinizione dei rapporti tra Amministrazione e ACER e sulla modalità di gestione e manutenzione da parte di ACER degli oltre 12.000 immobili di proprietà comunale a partire dall’ERP (edilizia residenziale pubblica). In collaborazione con i condomini".  

Federico Martelloni - "Occorre promuovere pratiche inclusive e solidali rispetto all'abitare, va favorito un rapporto di convivenza basato su un patto abitativo che preveda un reciproco scambio di aiuto e sostegno in sostituzione del tradizionale contratto d'affitto. Auser sta lanciando un progetto in questa direzione, il Comune che io sogno dovrebbe supportarlo, ampliarlo, moltiplicandone l'effetto. Una politica fiscale di incentivazione massima per chi affitta e di forte disincentivo per chi lascia le case vuote. Incentivi per la ristrutturazione eco-compatibile insieme alla possibilità di frazionamento delle abitazioni, vincolando gli incentivi all'utilizzo del contratto di affitto a canone concordato che aiuta molte famiglie in difficoltà e ha un effetto di ribasso generale sul mercato degli affitti".

DEGRADO. In alcune zone le scene di degrado sono denunciate con frequenza. Esasperati per esempio alcuni residenti delle zone al centro della movida, mentre dall'altra parte i gestori fanno il loro gioco...sarà mai possibile metterli d'accordo? Come?

Massimo Bugani - "Una amministrazione come quella di Merola che spera di combattere il degrado ordinando ai locali di chiudere all'una di notte, per poi lasciare il via libera agli spacciatori di alcol e fumo a basso costo nelle strade, non merita nemmeno commenti. I locali sono il presidio sul territorio contro il degrado notturno e questo lo devono capire anche i residenti. Noi faremo immediatamente un accordo con la polizia municipale garantendo loro condizioni dignitose per poter operare al meglio e porteremo eventi culturali in tutte le strade più difficili di Bologna. Il progetto è ambizioso ma vinceremo questa sfida".

Federico Martelloni - Bisogna conciliare le diverse esigenze della notte, di chi vuole legittimamente riposarsi e di chi, con lo stesso diritto, vuole vivere, lavorare o divertirsi. Come Coalizione Civica proponiamo l'istituzione del "sindaco della notte" che si occuperà di ridisegnare le regole per un'efficiente gestione della notte bolognese. Basta alle ordinanze che sedimentano la dicotomia studenti/residenti, basta con la finta legalità. Poche regole chiare per tutti, la mancanza di un accordo deriva dalla mancanza di norme definite e definitive, non si può sempre rincorrere l'emergenza.

Condividete un forte interesse per le tematiche ambientali: in quest'ottica quali sono le priorità e i 'sospesi' più dannosi per la nostra città? In che direzione stiamo andando e dove invece dovremmo dirigerci? Ci sono esempi virtuosi?

Massimo Bugani - "L'inquinamento di Bologna è a livelli spaventosi. Nei primi tre mesi di ogni anno Bologna supera tutti i limiti di sforamenti di polveri sottili concessi in un anno intero. Buona parte dell'inquinamento deriva dal riscaldamento delle abitazioni, ma il livello di smog prodotto dai mega fallimenti in fatto di trasporto pubblico è un cancro su cui dovremo incidere. La prima soluzione è il potenziamento vero e concreto del servizio ferroviario metropolitano (SFM). Poi velocizzeremo le corse di bus e filobus rendendoli così più competitivi nei confronti del mezzo privato. Razionalizzeremo le ciclabili studiando seriamente i flussi e non buttando milioni di euro per fare un girotondo sui viali con la bicicletta".

Federico Martelloni - Sono molto critico sul Passante di mezzo: porterà un aumento di 11 milioni di auto all'anno sul nodo di Bologna, un aumento delle emissioni di Co2 del 12% circa e ci saranno 90.000 cittadini direttamente coinvolti in questa infrastruttura. L'aria a Bologna e' critica sia sui particolati sia sugli ossidi di azoto e le concentrazioni sono massime dove c'e' traffico veicolare. Noi puntiamo sul completamento dell'Sfm, una valida alternativa almeno per una parte di coloro che oggi intasano la tangenziale con l'automobile. E poi il problema del dissesto idrogeologico sul torrente Ravone, tombature "a rischio" lungo il corso con possibili allagamenti ad esempio per le scuole Carracci, la discarica su via Ferrarese deliberata da Hera ma osteggiata dai residenti. Stiamo provando ad avere uno sguardo di lungo periodo su questa città, come una volta c'era. Basta mettere toppe su progetti sbagliati per non perdere i finanziamenti.

Quanto avete speso per la vostra campagna elettorale? Se non volete dare dei numeri diteci se è stata low-cost e su cosa avete investito di più, ma anche come è avvenuta la raccolta dei fondi...

Massimo Bugani - 6.500 euro (tutti soldi provenienti da micro donazioni di cittadini liberi da 10 e 15 euro ciascuna). Nessun collaboratore stipendiato, solo centinaia di volontari instancabilmente al lavoro per condividere un sogno.

Federico Martelloni - Abbiamo speso veramente poco, sotto i 40 mila euro, per lo più raccolti grazie ad autofinanziamento e cene elettorali: 15 mila euro da Sel-Si e altri 5mila da Possibile e AER (che hanno dato meno essendo privi di rimborsi elettorali).

Nella lista di Martelloni compaiono i nomi di ex M5S...segno che forse qualcosa in comune fra voi c'è. Almeno due punti/visioni che condividete?

Massimo Bugani - Gli ex del M5S non hanno nulla in comune con il M5S. In lista con Martelloni invece ci sono un paio di persone che stimo molto e con cui condivido la visione del welfare, della scuola e del rilancio culturale della città.

Federico Martelloni - "Ogni formazione politica ha qualcosa in comune con le altre ... sulla carta. Sul rispetto dell'ambiente e acqua pubblica, che sono anche due delle battagli dei 5 stelle, c'è convergenza, sui metodi e le soluzioni proposte meno".

Cosa pensa veramente del suo avversario? Ci saprebbe indicare un suo punta di forza e uno di debolezza?

Massimo Bugani - "Non lo conosco e non sono in condizioni di evidenziare né i suoi pregi né i suoi difetti".

Federico Martelloni - "L'unico punto di forza è nel brand nazionale, una riuscita operazione di marketing che ottiene consenso e fa da traino a livello locale, indipendentemente dalla qualità dei candidati. A Bologna, e questo è uno dei punti di debolezza, il candidato sindaco è stato calato dall'alto e la lista dei candidati consiglieri è stata scelta sulla base della fedeltà al capo. Non a caso molti di questi sono gli stessi che si adoperarono alacremente per far fuori Federica Salsi, oggi candidata con noi in Coalizione Civica".

Faccia un augurio pre-elezioni al suo collega qui di fianco...

Massimo Bugani - "Gli auguro un buon risultato di lista e invece un risultato inferiore come candidato sindaco. La sua lista potrebbe rivelarsi importante per mandare il M5S al ballottaggio". 

Federico Martelloni - "Di non finire tra gli obiettivi del direttorio..."

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