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Elezioni amministrative: Valsamoggia chiamata per la prima volta ad eleggere il proprio Sindaco

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di BolognaToday

E’ quindi giunta l’ora di Valsamoggia, chiamata per la prima volta ad eleggere il proprio Sindaco. E’ un momento non di poco conto, perché la “fusione” di Bazzano, Crespellano, Monteveglio, Savigno e Castello di Serravalle (e delle loro frazioni) ha rappresentato un evento “unico” nel panorama nazionale, pure ricco nell’ultimo periodo di unioni rilevanti e significative. Ma formare una città di 30 mila abitanti ove prima svettavano 5 campanili (tutti, peraltro, legittimamente orgogliosi della propria identità) non è cosa facilmente ripetibile.
Lo sa bene il Comitato Intercomunale “Pentapolis” che fra mille difficoltà prova a ripercorrere il medesimo cammino in quella parte di Salento distesa fra la rinomata Gallipoli e la pur nota Ugento (l’antica Uxentum). Fatica improba, che da anni si scontra con paure, ritrosìe, campanilismi, interessi personali di gretti politici locali, ignoranza ed apatìa di chi è abituato a vedere accadere gli avvenimenti e giammai a farsene promotore ed artefice.
E di certo se ne sarà reso conto Daniele Ruscigno – già Primo Cittadino di Monteveglio ed oggi candidato sindaco nelle imminenti elezioni comunali di Valsamoggia – quando nel maggio di un anno fa fu chiamato a descrivere il percorso verso la “fusione” svolto nella terra del Pignoletto, l’ottimo vino emiliano che nulla ha da invidiare ai nostri Primitivo e/o Negramaro. Invitato da Pentapolis sulla base del proprio “curriculum vitae” (prima ancora che politico) a dare di ciò testimonianza al Convegno “Costruiamo la Città”, non fu certo svantaggiato dall’essere figlio di un emigrato meridionale (lucano) né dal suo signorile portamento.
Fu – la nostra - una scelta azzeccata: simpatia, modestia, disponibilità, interesse del giovane amministratore emiliano lo dimostrarono da subito. Ma più ancora lo capimmo al termine della riuscita manifestazione, allorquando i tanti partecipanti commentarono in coro: “Tutto ok, bravi, ma avreste dovuto dare più spazio a quel Sindaco”. Ed avevano perfettamente ragione, al punto che quel suo intervento – pure malamente collocato nell’ambito dell’incontro – ha permesso a noi tutti di vivere di rendita per un anno…
Efficace, preciso, corretto, chiaro, conciso: cosa pretendere di più? Eppure qualcosa in più Ruscigno seppe dare, e di questo gli siamo particolarmente grati, e per ciò oggi facciamo tutti il tifo per lui: la propria passione, ossia il suo credere e sentire nel profondo le cose che diceva, non frutto di solo studio e preparazione (che pure pienamente emergevano) ma vivida testimonianza di una convinzione permeante e persuasiva.
Il sindaco di Monteveglio nella fusione dei 5 Comuni della Valle del Samoggia ci credeva, e da sempre. Era convinto – con la ragione ed il sentimento – che fosse la soluzione migliore per la propria gente ed il suo territorio, e sapientemente ne dava prova agli scettici interlocutori salentini. E comunque una cosa emergeva, con chiarezza: egli amava davvero la sua terra (storia, territorio, cultura, tradizioni, …) e per essa aveva una prospettiva ed un progetto molto realistici: un’unità “vera” delle città e dei loro abitanti, non solo formale e “amministrativa”.
Di questa sua fede – di questa sua “visione” – la gente di Taviano, Racale, Melissano, Alliste e Felline ha un ricordo netto e prezioso. E’ come se qualcuno avesse accesso un lume nell’oscurità, con molta discrezione, ma così fermamente che ancora oggi… non accenna a spegnersi. E da questa “illuminata trincea”, quindi, che noi di Pentapolis osiamo lanciare un invito agli amici della splendida Valsamoggia: non disperdano tanto ardore e siffatta passione ed intelligenza! Il Sindaco Ruscigno è un dono per tutti loro, e può continuare ad esserlo per molto tempo, così come lo è stato per Monteveglio (4 anni) e per la nostra gente (un solo week-end).
Conviene fidarsi di un uomo così, e poco importa quale “area politica” egli rappresenti. Il colore conta solo se viene meno il calore, l’entusiasmo, le idee e la voglia di crescere insieme, ben presenti in Ruscigno. Ma questo, crediamo, i cittadini-elettori di Valsamoggia lo sappiano da tempo; quello che non sanno – e di cui ci pare doveroso dare notizia – è che il giovane candidato non resterebbe a lungo disoccupato in caso di sconfitta: la nostra valle - pure bagnata da un mare meraviglioso - ha urgente bisogno di un fiume che la attraversi, placido… e copioso di vitalità come il loro (il nostro) Daniele Ruscigno!

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