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Elezioni Bologna 2021

Alberto Aitini escluso dalla lista del PD: "Il partito ha rinunciato per la prima volta oggi ad essere plurale"

Il commento affidato ai social: "Il punto è che si è deciso deliberatamente di escludere i rappresentanti di una proposta politica che esiste ed è radicata nel PD così come nella comunità bolognese"

La reazione dell'assessore cuscente Alberto Aitini, escluso dalla lista del PD di Bologna, la si legge in un post su Facebook pubblicato a qualche ora dalla fine dell'assemblea alla quale non ha partecipato:  "Non farei un buon servizio al mio partito e alla mia città fingendo che questo modo di procedere sia democraticamente salutare o politicamente avveduto". Tale esclusione dalle prossime elezioni comunali secondo l'assessore alla sicurezza sarebbe avvenuta "per volontà del candidato sindaco Matteo Lepore e del gruppo dirigente del partito". Alberto Aitini alle primarie del centrosinistra si era schierato con la candidata Isabella Conti. 

Ecco le parole scritte da Aitini: 

"La discussione politica di questi giorni, come ampiamente previsto, si è conclusa stamattina con la mia esclusione e quella di altri colleghi amministratori dalla lista del PD per le prossime elezioni amministrative, per volontà del candidato Sindaco e del gruppo dirigente del partito. 
Abbiamo visto negli anni che il PD raggiunge il suo massimo potenziale quando si dimostra capace di accettare la sfida di fare sintesi tra le sue diverse anime, lavorando sul terreno alto della politica. E che perde invece propulsione quando si ripiega su se stesso e sfugge alla dialettica e al confronto. 

In questi anni di lavoro come assessore, che porterò a termine come sempre con massimo impegno fino all'ultimo giorno, ho potuto toccare con mano che tante cittadine e tanti cittadini spesso si sentono inascoltati sui loro problemi concreti. Per la loro attività lavorativa, per la sicurezza della zona in cui sta la propria casa, per la qualità e la vivibilità della città che vivono quotidianamente. 
Per questo, per come interpreto io la politica, penso che il mio partito avrebbe reso un servizio migliore alla città se avesse incentrato la discussione sulle istanze da cercare di rappresentare in Consiglio Comunale, sul valutare il lavoro svolto in questi anni dalle persone che hanno lavorato dentro l’amministrazione, sulle risposte da dare ai bisogni concreti delle cittadine e dei cittadini di Bologna, e non su dinamiche diverse, che non possono che venire viste che come tentativi di uniformare il Pd all'orientamento maggioritario di un momento, escludendo, mettendo a tacere chi rappresenta sensibilità politiche e approcci amministrativi differenti e che ha dimostrato in molti casi la propria utilità e l’apprezzamento dei cittadini.

Oggi, per la prima volta nella storia della nostra città, la dirigenza del PD cittadino decide di comporre la lista a maggioranza, rinunciando ad essere plurale. Il punto non sono i posti in Consiglio Comunale come qualcuno ha provato a dire, tentando di mercanteggiarli in questi giorni per mettere a tacere il problema, il punto è che si è deciso deliberatamente di escludere i rappresentanti di una proposta politica che esiste ed è radicata nel PD così come nella comunità bolognese, persone che hanno lavorato in questi anni al servizio dei cittadini con professionalità, impegno, rigore morale, ottenendo risultati ampiamente riconosciuti e apprezzati.

Non farei un buon servizio io stesso al mio partito e alla mia città, fingendo che questo modo di procedere sia democraticamente salutare o politicamente avveduto. Auguro in bocca al lupo e buon lavoro a tutte le candidate e i candidati in Consiglio Comunale e nei Consigli di Quartiere del mio partito e di tutta la coalizione. In bocca al lupo a Matteo Lepore, che voterò come prossimo Sindaco di Bologna. Una città che merita il massimo dell'impegno, della generosità, della dedizione. Che merita anche la consapevolezza che nessuno basta a se stesso, nella vita, in politica, nell'amministrare una città meravigliosa come questa".

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