Fondi pubblici a chiese e scuole private, sondaggio Bidimedia per Uaar: "Tre su quattro contro, candidati si esprimano"
L'unione atei agnostici e razionalisti pungola la campgana elettorale con il tema delle sovvenzioni confessionali
Quasi tre bolognesi su quattro contro i fondi pubblici a scuole privati o altri enti confessionali. Il tema, già in passato oggetto si un aspro confronto nell'alveo del centro sinistra, torna di attualità attraverso un sondaggio, commissionato e pubblicato dalla Uaar - unione atei agnostici e razionalisti di Bologna.
La rilevazione, commissionata a Bidimedia, ha coinvolto in tutto 575 persone intervistate su 750 contatti totali, con due quesiti. Nella prima domanda, che sostanzialmente si chiedeva se gli oneri di urbanizzazione secondaria (circa 452mila nel dicembre 2020) invece che essere destinati ai luoghi di culto fossero andati in dota al patrimonio pubblico di asili e parchi, il 74 per cento si è espresso per la seconda opzione, mentre solo il 15 per cento ha sposato l'attuale assetto.
Discorso più fluido per l'altra domanda, e cioè il milione di euro che ogni anno il comune di Bologna versa alle scuole private paritarie dell'infanzia (quasi tutte di orientamento religioso). Dalle risposte date a Bidimedia, solo il 26% si è pronunciato per mantenere tale sovvenzionamento. Il 41% vuole che venga finanziata solo la scuola pubblica (statale o comunale), mentre un 30% sarebbe disponibile a valutare un finanziamento anche alle private, ma solamente se e quando tutte le domande di scuola dell'infanzia pubblica siano soddisfatte.
"I risultati sulla scuola pubblica confermano e amplificano la risposta laica che i bolognesi diedero nel referendum comunale del 2013 -commenta il coordinatore del Circolo Uaar di Bologna Andrea Ruggeri- ancora più netta la contrarietà a finanziare attività religiose ed edilizia di culto, misurata per la prima volta con una indagine demoscopica grazie all'Uaar". Ruggeri lancia una sfida a candidati e candidate che chiedono il voto il 3 e 4 ottobre: "Rispondete pubblicamente e chiaramente alle domande laiche che l'Uaar vi ha rivolto; le prime due riguardano proprio i temi oggetto del sondaggio".