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Venerdì, 19 Aprile 2024
Elezioni Bologna 2021

Elezioni, la candidata Isabella Angiuli: "Mi batto per le donne: più tempo, soddisfazioni, sicurezza"

L'esperienza in consiglio comunale:"In questi cinque anni mi sono battuta prima di tutto per affermare nelle politiche comunali la centralità dello sviluppo del tessuto economico della nostra città"

Dentro le elezioni. Ormai manca poco al voto per eleggere il nuovo sindaco di Bologna e la carrellata di intervista prosegue con Isabella Angiuli, consigliera comunale uscente e candidata con Matteo Lepore: per lei prioritarie le tematiche legate alle donne, ma anche sanità e welfare pubblici. Fra le proposte di Angiuli nuovi spazi di socialità nei quartieri, visto anche quello che ci ha insegnato la pandemia. 

Chi è Isabella Angiuli, da quale esperienza politica arriva?

"Sono nata a Bari nel 1974 e ho conseguito la laurea a Napoli in Economia e Commercio. Per frequentare e ottenere il Master in Organizzazione e Sviluppo economico sono arrivata a Bologna. E, alla fine, ho scelto proprio questa città dove vivere e crescere professionalmente e nell’impegno per la comunità. Da oltre 20 anni lavoro in CNA, a supporto di imprese, artigiani e commercianti, prima come  Responsabile dell’Ufficio Internazionalizzazione dell’Emilia-Romagna, poi come Responsabile provinciale di settori tipici del made in Italy, parte fondante dell’identità del nostro territorio: l’Artistico, la Moda e adesso principalmente l’Alimentare. Dal 2014 porto avanti con passione anche un forte impegno politico e amministrativo, a servizio dei cittadini. Dopo un’esperienza da Responsabile Università, cultura e ricerca del PD di Bologna, sono attualmente Segretaria del Circolo PD Murri. Nel 2016 sono stata eletta Consigliera comunale con Virginio Merola Sindaco e oggi mi ricandido per il nuovo mandato sostenendo il programma e le proposte di Matteo Lepore per la nostra Bologna.

Un bilancio del mandato in consiglio comunale: le battaglie vinte, quelle da portare ancora avanti e in generale. Una riflessione su "di cosa ha bisogno Bologna"?

"In questi cinque anni mi sono battuta prima di tutto per affermare nelle politiche comunali la centralità dello sviluppo del tessuto economico della nostra città: dalle imprese artigiane al commercio, dai mercati rionali ai centri commerciali di vicinato, fino alle start-up. Abituata alla concretezza di chi lavora e fa impresa, sono stata al fianco di tantissimi operatori, singoli e in gruppo, andando direttamente in strada e nelle loro attività, ancor più a seguito della pandemia: per aiutarli nella quotidianità ad affrontare le difficoltà burocratiche e a rapportarsi con gli uffici pubblici, su dehors, raccolta rifiuti, tributi, etc. Ho sostenuto attivamente la nascita di progetti di impresa caratterizzati da qualità e innovazione, in centro storico come nei quartieri e nelle periferie.

Penso che Bologna abbia bisogno di politiche sempre più coraggiose su alcuni temi decisivi per il futuro della città, per cui già mi sono impegnata da consigliera: la sanità pubblica, un’aria più pulita, la tutela del clima, una mobilità più sostenibile ed efficiente per tutti, spazi e diritti per i bambini, meno consumo di suolo e più verde in città. Le battaglie a cui ho partecipato sui Prati di Caprara e l’ex caserma Mazzoni, ad esempio, sono state fondamentali per cambiare radicalmente progetti urbanistici sbagliati, ma adesso vanno portate avanti fino in fondo nel nuovo mandato". 

Quali sono le tre parole chiave della tua campagna elettorale? Cosa le chiede la gente e quali promesse si sente di poter mantenere qualora eletta?

"Sanità e welfare pubblici. La salute fisica e psicologica è un diritto fondamentale degli individui, a partire dai più vulnerabili sul piano sociale o economico. Mi impegno affinché i nostri cittadini abbiano sempre più accesso a servizi sociali e sanitari gratuiti ed efficienti, e per far sì che il Comune possa implementare nuove misure a sostegno del welfare di comunità per i più fragili. Prendersi cura della salute delle persone significa per me anche riduzione dell’inquinamento, tutela di clima e ambiente, transizione ecologica.

Nuovi spazi di socialità nei quartieri. Dopo la pandemia è diventato ancora più importante per la comunità avere a disposizione spazi pubblici di prossimità: mi impegno a valorizzare le case di quartiere per le associazioni del territorio e i cittadini, aumentare il verde pubblico e i luoghi di incontro e gioco per bambini e anziani, creare nuove piazze pedonali vicino a scuole, mercati e altre centralità urbane.

Rilancio dell’economia. Durante la pandemia il commercio di vicinato è stato fondamentale: mi impegno a tutelare le botteghe, i negozi e i mercati esistenti, infrastruttura sociale di base dei nostri quartieri, attraverso progetti e risorse dedicate e un’amministrazione locale “amica”. Più in generale, vanno sostenuti lavoratori e imprese in difficoltà, e favoriti gli investimenti e la buona occupazione nei settori della manifattura tradizionale e digitale e dell’industria culturale e creativa.

I progetti sono tanti e per realizzarli ho bisogno del supporto e del sostegno dei nostri concittadini, ai quali il 3 e 4 ottobre chiedo di scrivere il mio nome sulla scheda azzurra di fianco al simbolo del PD, per aiutarmi a piantare semi per far crescere ancora la nostra città!"

Che cosa ha insegnato la pandemia alla politica (se qualcosa ha insegnato)?

"Credo che questo ultimo anno e mezzo abbia indicato a tutti, a partire dalla politica, la necessità di rimettere al centro il valore della persona umana, anche nel rapporto con la città. Ci sono alcuni “fondamentali” della vita delle persone, che hanno sempre caratterizzato il mio impegno politico e istituzionale, e che oggi, dopo che la pandemia ci ha portati a riscoprire le cose davvero importanti, sono finalmente tornati in cima alle priorità della politica e della società: avere un lavoro dignitoso o poter fare impresa in modo semplice, contare su una sanità pubblica di qualità e diffusa sul territorio, disporre di aria pulita e di spazi pubblici di prossimità dove trascorrere il tempo assieme".  

Il suo impegno sul tema donne/impresa: cosa possiamo dire a riguardo?

"Mi batto affinché le donne, anche a Bologna, abbiano più tempo, più soddisfazioni, più sicurezza. Più tempo per se stesse, da dedicare alle relazioni sociali, ai progetti per la città, alla formazione, allo sport, al benessere: si può fare potenziando i servizi alle famiglie (eliminazione della lista d’attesa negli asili nido, nuove scuole, welfare per le persone anziane), ma anche coinvolgendo gli uomini in una concezione paritaria della famiglia e dei compiti di cura. Poi più soddisfazioni: intendo continuare a lavorare per far sì che le donne possano raggiungere le mete e i successi professionali che desiderano e meritano. Nell’accesso ai ruoli apicali c’è ancora oggi un “soffitto di vetro” fatto di pregiudizi, barriere spesso inconsapevoli e invisibili, che donne, uomini, imprese devono imparare a comprendere e infrangere. Infine, più sicurezza, che per me significa in sintesi “non sentirsi sola”: sola davanti ad una malattia (sanità) o davanti ad un familiare violento (centri antiviolenza e servizi sociali), sola per la perdita del lavoro (servizi di ricollocamento e reskilling) o per la provenienza da un altro paese e cultura (servizi di inclusione culturale). La donna imprenditrice ha le stesse esigenze delle amiche che non hanno la responsabilità di un’impresa da mandare avanti ma talvolta è incredibilmente più sola.  in questi anni, soprattutto quelli della pandemia, mi sono impegnata a costruire e alimentare reti di comunità per le professioniste e le imprenditrici le artigiane e commercianti della nostra città metropolitana e continuerò a farlo".

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