Elezioni Bologna, come cambia il consiglio comunale: maggioranza più larga, Pd perde consiglieri
Il baricentro della coalizione si sposta verso l'esterno del Partito democratico, che passa da 21 a 16 consiglieri. L'opposizione guadagna il doppio di scranni della scorsa elezione. M5S in netto calo, ma strappa un posto. Nessun consigliere per i nomi fuori dalle coalizioni
Un consiglio comunale profondamente cambiato, con una maggioranza più composita e con il Pd che, nonostante l'ottimo risultato, perde qualche consigliere. E' questo lo scenario per il dopo-elezioni del consiglio comunale di Bologna, il giorno dopo la vittoria di Matteo Lepore come nuovo sindaco per il mandato 2021-2026.
In tutto ci sono da divider 35 scranni, oltre a quello del primo cittadino. Marcate le differenze con la precedente consultazione del 2016. Al Pd e soci vanno 25 posti, mentre una decina sono riservati all'opposizione. Nessuno scranno per i candidati fuori dalle liste di coalizione, in entrambi gli schieramenti, con il primo posto per preferenze che va a Marta Collot di Potere al popolo.
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Gruppo di maggioranza: Pd ridimensionato, più peso alla coalizione
Il Pd mantiene grossomodo la stessa percentuale di voti, con 53mila croci rispetto alle 60mila del 2016. Tradotto, un 36 per cento, sovrapponibile al 35,46 di cinque anni fa. I consiglieri però sono di meno, poiché la coalizione che ha composto la vittoria per Lepore pesa molto di più e arriva a oltre 94mila voti (nel 2016 'solo' a 68mila). Risultato, il Pd passa da 21 a 16 consiglieri e alle altre liste si passa da uno a nove consiglieri eletti. Tre consiglieri andranno a Coalizione Civica, due rispettivamente a lista Lepore e lista Conti, mentre uno solo andrà al M5S (ne aveva cinque nel 2016) e uno anche per Europa verde. Non ce la fa Volt.
L'opposizione incassa cinque consiglieri in più
Non male l'incasso di scranni per la coalizione sconfitta, con all'interno la triplice del centrodestra al completo. I voti assoluti salgono da 38mila (2016) a 45mila, con una percentuale che sale dal 22 al 29 per cento. Questa volta il voto è stato meno disperso, e all'interno della coalizione trovano posto dieci consiglieri, contro i cinque del mandato precedente. La parte del leone la fa Fratelli D'Italia, che da zero passa a cinque consiglieri. La Lega mantiene i suoi voti, e di conseguenza i suoi tre consiglieri. Forza Italia elegge solo un rappresentante, così come la lista Battistini. Niente da fare per l'apparentato Popolo della famiglia, che recupera poco più di 500 voti.
Nessun outsider fuori dalle coalizioni
Male i battitori e le battitrici libere di questa tornata elettorale. La prima tra gli esclusi da Palazzo D'Accursio è la giovane candidata sindaca di Potere al popolo Marta Collot, che però in dote ha saputo portare 3801 voti (2,49%). Stefano Sermenghi, l'ex sindaco di Castenaso, con il suo Bfc arriva a totalizzare circa 3mila voti (2%). Ancora indietro si piazza Andrea Tosatto del movimento antivaccinista 3V, seguito da Dora Palumbo, Federico Bacchiocchi e Luca Labanti, rispettivamente candidati sindaci per Sinistra Unita, Pcl e movimento 24 agosto.