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Carella candidato al Santo Stefano con Fdi: "Una corsa unitaria sarebbe stata meglio, e non solo per il risultato"

Mentre il PD punta al secondo mandato di Rosa Amorevole, la Lega fa la sua partita e Carella è capolista di Fratelli d'Italia: "Sarebbe stato meglio correre insieme alla Lega, e non solo per il risultato"

Daniele Carella è il candidato di Fratelli d'Italia per la presidenza del Quartiere Santo Stefano. A parte un po' di rammarico per il fatto di non correre uniti con Lega ("dando di fatto un vantaggio al PD"), il titolare della storica edicola di Porta San Vitale, ex consigliere comunale e di quartiere, in politica fin da giovanissimo qualche giorno fa ha fatto l'annuncio con entusiasmo: "Avrò l’onore di essere il capolista nella lista di Fdi, il che significa essere il designato a ricoprire il ruolo di presidente del Quartiere qualora dovessimo vincere". Il Partito Democratico ha ricandidato Rosa Amorevole, presidente uscente del quartiere. 

"Il quartiere Santo Stefano non è solo il luogo nel quale risiedo, ma anche il luogo nel quale lavoro da poco meno di 50 anni: la mia vita intera si è svolta e si svolge qui, sia quella personale che lavorativa. Ovviamente sono stato lusingato dal fatto che Fratelli di Italia mi abbia chiesto di candidarmi come presidente qui. Non sono ancora iscritto al partito, ma lo farò quanto prima. Quello che è accaduto è che la proposta sia stata fatta alla persona e non a un esponente politico, con lo spirito che io fossi il candidato dell'intera coalizione". 

A proposito di coalizione, qui la corsa non è unitaria per il centrodestra: la Lega giocherà un'altra partita? Cosa pensa di questa decisione?

"Così pare, anche se come si dice, la speranza è l'ultima a morire. Il mio auspicio è più emotivo e culturale, esiste un momento tecnico in cui bisogna presentare le liste e chiuso quello non ci sono più spazi. Certo è che correre in modo unitario sarebbe stato meglio, sia per il risultato elettorale che per il messaggio che si dà. Così danno un vantaggio al PD e al suo candidato". 

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Il quartiere Santo Stefano è stato spesso rappresentato da presidenti di destra e di centrodestra...

"Sì, è sempre stato (dal 1980) un quartiere che ha espresso preferenze nei confronti di presidenti di destra e di centrodestra". 

Come funzionano i quartieri? Cosa può fare un presidente per migliorare il suo territorio? 

"Da un punto di vista amministrativo i Quartieri sono tenuti ad assicurare lealtà all'amministrazione centrale. Il Quartiere non ha un suo bilancio autonomo e quindi ciò che si vuole venga fatto, deve passare dall'approvazione del Comune, mentre da un punto di vista politico è un organo elettivo di primo grado come il Comune. In pratica ha la funzione di portavoce autorevole dei cittadini presso l'amministrazione, con la forza di chi è organo elettivo di primo grado. Non si deve aver paura di disturbare il Comune e incalzarlo sulle problematiche più sentite e poi ci sono le opportunità di collaborazione con il privato, visto che non ci sono risorse proprie". 

Su cosa lavorerebbe principalmente e immediatamente come presidente del Santo Stefano? 

"Non accetterei le zone serie A e zone di serie B, così come è oggi di fatto. Non più strade e piazze più o meno pericolose di altre. Guardiamo alla Montagnola, a Piazza Aldrovandi...tutte situazioni che ben conosciamo". 

Da spettatore ed esperto di politica quale è, come vede la campagna elettorale del PD, fra polemiche su presunte epurazioni e altro? 

"Considero irrispettoso mettere il naso in casa d'altri e ogni partito ha diritto di decidere di sè stesso come meglio crede. L'unico giudizio che vale è quello degli elettori anche se naturalmente si prova sempre dispiacere quando la politica mostra di fare fatica a funzionare. Mi auguro che tutti quanti si riesca a trovare quell'equilibrio che è il sale della democrazia". 

A proposito di elettori: come li incontrerà da qui al voto di ottobre? 

"Di fatto sono già in mezzo alla gente. Non ho mai sentito il bisogno di dirlo perchè tutti sanno dove trovarmi (ormai da 46 anni) e il mio numero di cellulare (lo stesso da 31 anni) è pubblico per cui chiunque voglia raggiungermi può farlo facilmente. Naturalmente ci saranno anche degli incontri su temi specifici, magari insieme agli altri candidati". 

Nato a Firenze (ma concepito in via Mazzini a Bologna, come sottolinea lui stesso), classe '57, Carella porta avanti l'attività di famiglia dal 1975 e fa politica fin da ragazzino (partendo dalle assemblee di istituto a scuola fino agli incarichi a Palazzo d'Accursio). In particolare è stato Consigliere al Quartiere San Ruffillo dal 1980 al 1985, Consigliere al Quartiere Savena dal 1985 al 1990, Consigliere Comunale di Pianoro dal 1990 al 1995, Consigliere Comunale di Bologna dal 1999 al 2004, eletto poi nuovamente nella lista di Forza Italia fino al 2016. 

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